UN
ANNO CON IL SACRO CUORE
29° Maggio
DELLA VIGILANZA SUL NOSTRO INTERIORE
Non cesso di render grazie per voi facendo di voi memoria nelle mie orazioni, affinché il Dio del Signor nostro Gesù Cristo, il padre della gloria, dia a voi lo spirito di sapienza e di rivelazione per il conoscimento di lui. (Efes., I, 16).
1° Preludio. Se siamo raccolti e vigilanti sul nostro interno lo Spirito Santo ci guiderà nella conoscenza e nell'amore del Sacro Cuore.
2° Preludio. Parlate, Signore, il vostro servo vi ascolta..
1° PUNTO: Della vigilanza interna per conoscerne e correggerne i disordini. — Noi restiamo confusi e quasi sepolti in un'infinità di colpe e di imperfezioni che non vediamo mai, e che non vedremo che all'ora della morte se non ci eserciteremo nella conoscenza dei moti interni, in cui il demonio e la natura si fingono estranei, intanto che noi siamo tutti concentrati nelle occupazioni esteriori. La rovina delle anime nel cammino della perfezione deriva dalla moltiplicazione dei peccati veniali, che viene seguita dalla diminuzione dei lumi celesti e delle divine ispirazioni, delle consolazioni spirituali e degli altri soccorsi della grazia, poi una grande debolezza a resistere agli attacchi dei nemici, ed infine la caduta in qualche grossa colpa, per farci aprire gli occhi e vedere, mentre pensiamo ad altro, che il nostro cuore ci tradisce, perchè non lo custodiamo, e non rientriamo sovente a considerare ciò che passa in lui (P.
Lallemant).
2° PUNTO: Il danno che risulta dalla mancanza di vigilanza. — La
trascuratezza nel curare il raccoglimento interno è la causa per cui i doni dello Spirito Santo in noi sono senza effetto, e rimangono inutili in noi le grazie sacramentali che ci vengono prodigate in virtù dei sacramenti che riceviamo. Noi non sentiamo quanto dovremmo l'influenza dei doni di pietà e di sapienza, che ci rendono ferventi come i santi. La grazia sacramentale è un diritto che ogni sacramento ci acquista presso Dio, onde ricevere da lui certi soccorsi, che mantengono in noi l'effetto del sacramento stesso. Così la grazia sacramentale del battesimo ci dà il diritto di ricevere lumi ed ispirazioni per condurre una vita soprannaturale, come membri di Gesù Cristo e animati dal suo spirito. La grazia sacramentale della confermazione è un diritto a ricevere fortezza e costanza per combattere contro i nemici come soldati di Gesù Cristo. La grazia sacramentale della confessione è un diritto a ricevere un accrescimento di purità di cuore. Quella della comunione è un diritto a ricevere soccorsi efficaci per unirci a Dio col fervore del suo amore. Perchè dunque il più delle volte riceviamo senza frutto questi sacramenti o almeno senza che i frutti perseverino? Perchè i difetti abituali, le affezioni sregolate, gli attaccamenti, le passioni immortificate sono più forti della grazia sacramentale. Avviene soprattutto, perchè non rientriamo in noi stessi per riconoscere i difetti, per correggerli e per essere attenti ai movimenti della grazia.
3° PUNTO: La vigilanza è necessaria per metterci sotto la guida dello Spirito Santo. — Vegliando sul raccoglimento interno, acquisteremo una grande conoscenza di noi stessi, e discerneremo i diversi movimenti della natura e della grazia. La sola attenzione sugli atti e sul raccoglimento basta a farci fare eccellenti atti di virtù, essendo atta a rimetterci nello stato di fervore e a farci avanzare meravigliosamente nella perfezione; mentre invece, trascurando questa attenzione facciamo perdite irreparabili. L'esercizio può praticarsi in ogni tempo ed in ogni luogo, nelle operazioni esteriori e nelle malattie, e non vi può essere affare tanto importante, che non ci permetta di rientrare in noi stessi di tanto in tanto onde osservare e raddrizzare i movimenti del cuore. Quelli che tralasciano la cura del raccoglimento interno sotto pretesto di zelo e di carità commettono una infinità di peccati veniali, e cadono nella tiepidezza. I loro lavori non producono che ben pochi frutti, poichè non sono animati da questa fortezza che viene dal raccoglimento, nè accompagnati dalle benedizioni che Dio dà agli uomini d'orazione e di pietà. Essi non fanno nulla puramente per Dio, e cercano se stessi in tutto, e mescolano sempre segretamente il proprio interesse alla gloria di Dio anche nelle imprese migliori. Passano così la propria vita in una mescolanza di natura e di grazia, senza avanzare nella perfezione, con lo spirito distratto ed il cuore duro, come se non avessero avuto tutti i soccorsi degli esercizi della pietà cristiana e della vita religiosa. Finalmente la morte viene, e allora tremano, con ragione, al pensiero dei giudizi di Dio.
Risoluzioni. — Vigilate et orate. Vigiliamo, nostro Signore ce l'ha tanto raccomandato. — Guardate, vigilate e pregate. Voglio dunque osservare il mio raccoglimento interiore, voglio vegliare, e tenermi sempre nelle disposizioni del fervore. Voglio
rimettermici al principio di ogni azione. O Maria, madre della perseveranza, aiutatemi.
FIORETTO: - Ripeti sovente il Gloria Patri con attenzione.