UN ANNO CON IL SACRO CUORE
9° Luglio
VIRTU' CRISTIANE E BEATITUDINI
- ZELO PER LA GIUSTIZIA
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia perché questi saranno saziati (S. Matt., V, 6). Dio, Dio mio, a te io aspiro al primo apparir della luce, di te ha sete l'anima mia, in quante maniere ha sete di te la mia carne (Salmo LXI).
1° Preludio. Io ho sete della giustizia e della santità, Signore, datemi da bere di quest'acqua che disseta.
2° Preludio. E' sopratutto alle sorgenti del Cuor di Gesù che si può attingere la giustizia; Signore, apritemi il vostro Cuore.
1° PUNTO: Fame e sete della giustizia. — La giustizia è la santità; è Dio e tutto ciò che è di Dio; la conoscenza, l'intimità, l'amore, la grazia, il regno nelle anime e nella società, la volontà e la sua gloria. Abbiamo dunque fame e sete di meditazione, di contemplazione, di sante letture, per sempre meglio conoscere
Gesù. Abbiamo fame e sete dell'Eucaristia: essa è la giustizia sostanziale e vivificante, è Gesù con le grazie, con l'amore, col cuor palpitante e vivificante, con tutto il frutto dei suoi meriti. La giustizia è il regno di nostro Signore. — A lui ogni onore, ogni gloria, ogni lode ed ogni amore. A lui i pensieri, i desideri, la volontà, il cuore, le forze e tutta la vita mia. Dio è mio Creatore, Padre, Sovrano, legislatore, Salvatore, mio fine supremo; quando gli avrò dato tutto per soddisfarne la giustizia e per accontentarne l'amore, non avrò aggiunto un bel nulla alla sua infinita beatitudine. Io sarò ancora un servo inutile: ciò che avrò fatto non era che un debito, era giustizia. Pertanto io ho sete di questa giustizia, o Signore, perchè voi ne avete diritto. Aiutatemi.
2° PUNTO: Gesù e gli apostoli. — Gesù ha voluto crescere incessantemente in questa giustizia davanti agli occhi degli uomini. Egli se ne pasceva essendo il nutrimento fare la volontà del Padre (San Giov. V, 34). Cresceva ogni giorno in sapienza, in età e in grazia davanti a Dio e davanti agli uomini (San Luca
II, 52). Diede anche al Precursore la stessa grazia di crescere quotidianamente, e il fanciullo Giovanni cresceva, e si fortificava nello spirito (San Luca I, 80). Egli vuole che noi pure cresciamo ogni giorno, o meglio è lui che vuol crescere in noi come nel suo corpo mistico... San Paolo descrive mirabilmente questa crescita di Gesù in noi: «Egli ci ha dato, dice, apostoli, pastori, dottori, per il perfezionamento dei santi, per il lavorio del ministero sacerdotale e per l'edificazione del corpo del Cristo; fino a tanto che ci riuniamo tutti all'unità della fede, e della cognizione generale del Figlio di Dio, alla perfezione del cristiano ed alla piena misura del Cristo vivente nelle Chiese... perchè non siamo più come fanciulli vacillanti e portati qua e là... ma seguendo la verità nella carità, andiamo crescendo per ogni parte in lui che è il capo (cioè) Cristo, per divenire con lui un sol corpo ben compatto, ove circolerà la sua vita secondo la vocazione e la misura di ogni membro, in modo da realizzare lo sviluppo armonioso del Cristo nella carità» (Agli Efesi V, 11). O Signore, ho sete di questo accrescimento e di questa vita, ma per questo occorre che io mi nutra assiduamente di voi, della grazia, degli insegnamenti, dei misteri, dei sacramenti; bisogna che io beva incessantemente alle sorgenti dell'amore, alle sorgenti vivificanti del vostro Cuore, che è il frutto della vita e la sorgente della salute. Bisogna che io mi astenga da ogni alimento nocivo, da tutto ciò che è mondo e carne, che non lo tocchi, che non lo gusti, sotto pena d'arrestare per questo veleno l'accrescimento (Ai
Coloss. II, 21). E' di voi solo che io ho sete, o mio Salvatore, venite e satollatemi il cuore e l'anima.
3° PUNTO: Beatitudine e soddisfazione. — Vi è anche quaggiù una beatitudine per le anime giuste. Esse godono un'intimità particolare con nostro Signore. Non è senza una dolcezza talvolta
inebriante, che esse bevono alle sorgenti del Salvatore; ma è in cielo soprattutto che saranno satollate dall'abbondanza dei beni che sono nella casa di Dio; esse saranno
inebriate al torrente delle voluttà pure, a cui il Signore abbevera i suoi eletti. — Il Maestro dirà loro: «Venite, o diletti, mangiate,
inebriatevi» (Cant. V, 1) da molto tempo voi siete assetati, è gratuitamente, è per sempre che io darò da bere a quelli che hanno sete, sete di Dio, sete del mio amore
(Ap. XXI, 6). Questa sarà la ricompensa infinita dell'anima che quaggiù, affamata di giustizia e d'amore, ha sospirato con il grande cuore d'Agostino : «Te volo, te
quaero, te spero» : siete voi che io voglio, Signore, voi che io cerco e che spero! Voglio essere di questi, Signore; ho fame e sete di giustizia e di perfezione. La giustizia per me è tutta la regola, è l'unione con voi, è l'unione col vostro divin Cuore, i cui battiti devono dirigere i miei. Ho troppo bevuto fin qui alle sorgenti avvelenate e fangose, lasciatemi bere alle sorgenti limpide e vivificanti del vostro divin Cuore, vi troverò la beatitudine e la gioia della grazia, mentre attendo la beatitudine del cielo.
Risoluzioni. — Come trattenere in me questa fame e questa sete Contemplando fedelmente le virtù e i misteri del vostro divin Cuore, o mio Salvatore, servendomi degli altri alimenti per la vita interiore e raccolta. Sarò fedele all'unione quotidiana e costante ai misteri di Nazareth e della Passione.
FIORETTO: — Compi le tue pratiche di pietà quotidiane, settimanali e mensili con ogni impegno. Una Ave
Maria.