UN ANNO CON IL SACRO CUORE
3° Agosto
PARABOLA DEL
FIGLIOL PRODIGO - LA TENEREZZA MISERICORDIOSA DEL CUORE DI GESÙ
E alzatosi andò da suo padre. E mentre egli era ancora lontano, suo padre lo scorse, e si mosse a pietà, e gli corse incontro, e gettatogli le braccia al collo lo baciò. E il figliuolo gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono ormai degno d'esser chiamato tuo figlio. E il padre disse ai suoi servi: Presto, cavate fiori la veste più preziosa... (S. Luca, XV, 20).
1° Preludio. Questo padre che va incontro ai
figliol prodigo è Gesù che va innanzi ai peccatori con le ispirazioni della grazia.
2° Preludio. O buon Maestro, io ritorno a voi, stringetemi sul cuore, e rivestitemi del vestito di grazia.
1° PUNTO: Le colpe del Figliuol prodigo. — Questa parabola è feconda d'insegnamenti: i pubblicani ed i peccatori venivano a nostro Signore, ed egli li riceveva tutti con grande bontà, mentre i farisei e gli scribi ne erano scandalizzati. Nostro Signore con questa parabola incoraggia i peccatori pentiti e generosi, e mostra loro la tenerezza con la quale egli accoglie le pecorelle smarrite, In questo modo egli risponde indirettamente ai farisei. Quando un'anima si separa da nostro Signore per darsi alle passioni, egli non fa un miracolo per ritenerla suo malgrado: Si lamenta del cattivo uso dei suoi doni, ma non mette ostacolo alla libertà, egli non lo può.. Deplora il cattivo uso che si fa d'un privilegio che è stato dato agli uomini di poter consacrare al Padre ed a Lui un amore vero; e di servire Dio, non come schiavi, ma come servi appassionati volontariamente e liberamente uniti al Padrone. Come il padre di questa parabola, egli lascia che il povero cuore abusi liberamente dei doni che ha ricevuto. Lascia che il peccatore s'abbandoni a tutti gli sfoghi della passione; poi quando giunge il periodo della fatica e della stanchezza, ecco che nostro Signore viene con le prime ispirazioni salutari.
2° PUNTO: Le industrie della grazia. — Se l'anima è fedele a queste prime suggestioni della grazia, nostro Signore raddoppia di sollecitudine, perchè la buona accoglienza fatta ad una grazia, l'eccita ad accordarne un'altra. Se il peccatore è sordo a queste suggestioni senza essere sprovvisto di generosità, nostro Signore gli farà la grazia d'inviargli una prova che provochi un ravvedimento. Durante questa prova parla più amichevolmente al cuore; gli fa sentire vivamente tutto l'orrore dello stato, tutto il pericolo della posizione: cerca di promuovere in lui un sentimento d'umiltà,.. Se il peccatore è fedele a questi suggerimenti della grazia, se non indietreggia davanti allo sforzo che deve fare per rendersi conto della miseria nella quale vive, per vedere le sozzure che lo macchiano, la lebbra di cui è coperto, nostro Signore ricompensa questo primo sentimento rendendolo più vivo. Il cuore penetrato d'un disprezzo profondo per se stesso s'apre all'azione divina. Un tocco potente rompe allora il cuore umiliato, ed il peccatore confessa le mancanze, geme della miseria che gli appare allora in tutta la laidezza. Paragona il suo stato a quello dei servi fedeli che vivono in una dolce pace dell'anima sotto gli sguardi benevoli di nostro Signore. Il sentimento della indegnità è allora così vivo, che egli esclama come il figliuolo della parabola: «Dio mio, io non son degno d'essere vostro figlio, ma abbiate pietà d'un povero cuore contrito ed umiliato». E si alza risolutamente per riconciliarsi con Dio. Il Cuore di
Gesù, preso dalla compassione, facilita a questa cara anima il doloroso cammino che finalmente ha preso, l'accoglie a braccia aperte, e l'infelice ritorna suo figliuolo diletto.
3° PUNTO: Conversione e perdono. — Nostro Signore colma di carezze il convertito, ne riempie il cuore dei più dolci sentimenti di gioia per addolcire l'amarezza della penitenza, riserva a questo povero cuore aperto dal pentimento, il festino delizioso delle sue consolazioni. Invece di rimproverargli il passato, si mostra verso di lui pieno di dolci riguardi perchè non è più un peccatore, ma un figliuolo teneramente amato. Questa conversione rallegra il Cuore di
Gesù, e se il figliuolo ritrovato continua ad essere generoso, se è sopratutto amante, questo ritorno può essere altresì il punto di partenza non solo d'una vita corretta e virtuosa, ma molte volte d'una santità brillante. Ma per questo occorre sempre che nostro Signore trovi nel cuore del convertito un grande slancio di generosità. Consideriamo il convertito della parabola. Appena conosciuta la colpa, il cuore contrito ed umiliato prova il sentimento profondo della indegnità. L'azione segue immediatamente la risoluzione. Egli dice: «Mi alzerò, ed andrò dal padre mio» ed immediatamente si alza, e va ad esprimere al padre l'indegnità, e domandare un posto di semplice domestico. Questa generosità bisogna averla sempre, altrimenti si va a finire nella tiepidezza, e si cade poi più basso. Meditiamo anche l'accoglienza fatta alla generosità del pentimento: il padre non lascia al figlio che il tempo di confessare la colpa, poi lo stringe al cuore, gli perdona, e lo colma di doni. Che commovente ed incoraggiante parabola!
Risoluzioni. — Penserò sovente lungo il giorno alla bontà, alla tenerezza del Cuor di
Gesù: mi ricorderò le migliori circostanze della vita, la conversione, la vocazione. La riconoscenza mi porterà ad essere più fedele alla regola, alle risoluzioni, più affettuoso verso nostro Signore, più generoso nei piccoli sacrifici d'ogni giorno.
FIORETTO: — Prendi l'abitudine al mattino di dare il cuore a Dio; nel giorno, ripeti: Tutto per Te, mio Dio