UN ANNO CON IL SACRO CUORE
26° Agosto
SAN TARCISIO
Mi alzerò, e andrò attorno per la città; per le contrade e per le piazze cercherò di lui che è l'amore dell'anima mia. Lo cercai, e non lo trovai. Mi trovarono le sentinelle che stanno a guardia della città: Avreste mai veduto colui, che è l'amore dell'anima mia? Quando io l'ebbi oltre passate di poco, trovai l'amore dell'anima mia: lo presi, non lo lascerò (Cant. III, 2).
1° Preludio. Tarcisio ha attraversata la città per trovare il suo diletto, l'ha trovato, o non lo lascerà più mai.
2° Preludio. Trovare Gesù e restar uniti a lui è tutto il segreto dei santi.
1° PUNTO: Cercare
Gesù. — Si sa la storia del giovane santo. Era accolito; alcune volte per mancanza di diaconi si affidava ad un giovane chierico la missione di portare la santa Eucaristia ai cristiani che non potevano prendere parte alle sacre funzioni, o che giacevano nelle prigioni. Nel 257 la Chiesa era sotto il colpo di una grave persecuzione. I cristiani si rifugiavano nelle catacombe per celebrare i divini uffici; il giovane accolito Tarcisio venne incaricato di portare, in segreto, la santa comunione a quei fedeli che stavano in carcere, e che dovevano ben presto dare la vita per Gesù Cristo. Appena chiamato è subito accorso alle catacombe, ma con quale emozione? Egli può dire come la sposa del cantico: «Ho attraversato la città per cercare il mio diletto». Questa dovrebbe essere la mia disposizione costante: «Cercare il diletto». Cercare
Gesù, cercare l'unione con lui, ovunque e sempre. Cercarlo per le strade e per le piazze della città, cioè cercare Gesù e l'unione con lui in mezzo alle occupazioni le più diverse, compiendo tutti i doveri dello stato. Domandare alle guardie se lo hanno veduto, cioè: custodire il pensiero del mio Gesù anche nelle conversazioni, lasciar vedere che ho una preoccupazione che mi domina, un amico che possiede il mio cuore.
2° PUNTO: Lottare contro ogni ostacolo per conservare
Gesù. — San Tarcisio ha ricevuto il suo diletto sul cuore: gli hanno affidata la santa Eucaristia, ma egli sa che non è per lui solo, che bisogna portarla ai prigionieri. Attraversa la città pregando, adorando il suo
Gesù: capisce che è esposto a due pericoli: la distrazione e la persecuzione. Evita per quanto gli è possibile la distrazione; non passa per il Foro, prende le strade più calme e più sicure. Eccolo camminare modestamente ad occhi bassi, tutto concentrato nell'adorazione e negli atti interiori. Ed io faccio proprio così? Io porto sempre
Gesù, che è nel mio cuore con la sua presenza intima: lo porto per me. ed anche' per gli altri che devo edificare. Ho dunque cura. d'evitare il foro: l'agitazione, le conversazioni inutili, le visite e le letture che dissipano? Ho un gusto determinato per il silenzio, la calma, il raccoglimento e il distacco che sono le condizioni per portare veramente Gesù e per restar fedele agli atti della vita interiore? San Tarcisio incontra nemici violenti che vorrebbero rapirgli il tesoro, ma resiste loro eroicamente aiutato da una forza soprannaturale. Ogni giorno io incontrerò tre nemici: il demonio, il mondo e la concupiscenza. Sono nemici conosciuti, come ne sono conosciuti gli artifizi; saprò dunque lottare eroicamente? Il soccorso del cielo non mi mancherà, ma io saprò servirmene? Mi occorrono armi: la presenza di Dio, l'unione con nostro Signore, la fedeltà a tutta la regola, a tutte le pratiche di pietà; bisogna che io preghi costantemente come san Tarcisio.
3° PUNTO: Custodire Gesù fino alla morte. Il piccolo santo fu eroico fino all'ultimo. Fu assalito, gettato a terra, battuto, ferito: egli non rallentò le braccia che tenevano strette Gesù sul suo cuore. L'uccisero, poichè non aveva ceduto, ma non si trovò più l'Eucaristia sopra di lui. Che ne era avvenuto? Si era comunicato da se stesso, o gli angeli avevano trasportato l'Eucaristia per portarla essi stessi ai prigionieri? Lo sapremo in cielo. Ammirabile fedeltà! Modello perfetto dell'unione al Sacro Cuore che io devo conservare sempre. Tengo il mio Gesù, e non lo lascerò più. Era questo il pensiero di Tarcisio, bisogna che sia anche il mio, che sia la mia divisa. Si perde Gesù con il peccato, si perde la sua presenza sensibile con la distrazione, con la dissipazione, la negligenza, la tiepidezza. Bisogna che prima di tutto io cerchi Gesù; bisogna che ottenga ad ogni costo la grazia dell'unione con lui. Bisogna che lo cerchi nelle catacombe, nell'umiltà, nella fede, nel sacrificio, e presso il sacerdote. E
lo devo conservare eroicamente nel silenzio, nel raccoglimento, nella lotta contro le tentazioni. Devo avere una volontà ferma di conservarlo a qualunque prezzo con il soccorso della grazia divina.
Risoluzioni. — Oh, quest'unione! Come è mai cara! Come la desidero! Ma perchè sono poi debole quando si tratta di conservarla?
Figliol prodigo, io corro sempre alle distrazioni della natura. Ora mi alzo di nuovo, e vado dal mio
Gesù, rientro nella grazia mediante la confessione, la contrizione, l'umiltà; poi cercherò di custodire questa grazia con l'assiduità alle pratiche quotidiane d'amore e di riparazione al Sacro Cuore.
FIORETTO: — Custodisci l'udito da ogni discorso poco retto. Segui oggi le buone ispirazioni.