UN ANNO CON IL SACRO CUORE
7° Settembre
PREPARAZIONE E PROMESSA DELL'EUCARISTIA - MOLTIPLICAZIONE DEI PANI, CAMBIAMENTO DELL'ACQUA IN VINO
Disse dunque loro Gesù: In verità, in verità vi dico: Non diede Mosè a voi il pane del cielo; ma il Padre mio dà a voi il vero pane del cielo, percchè pane di Dio è quello che dal cielo è disceso, e dà al mondo la vita. Gli dissero dunque: Signore, dà sempre a noi tale pane (S. Giovanni, VI, 32).
1° Preludio. Tutto questo bel discorso è consacrato alla promessa della santa Eucaristia. Gesù prepara gradatamente i discepoli a comprendere questo dono supremo del suo Cuore.
2° Preludio. Signore, dateci sempre di questo pane.
1° PUNTO: Gesù ci annuncia che ci darà un pane celeste, un pane vivente e vivificante. — Nostro Signore comincia con un rimprovero paterno; egli vuol elevare l'anima dei discepoli verso orizzonti superiori: «Voi mi cercate, e mi seguite, dice loro, perché avete mangiato il pane, e vi siete satollati... Lavorate non per il nutrimento che perisce, ma per quello che resta fino alla vita eterna. Il Figlio dell'uomo darà quel pane, poiché Dio Padre, l'ha segnato con il suo sigillo» . Essi domandano: «Che cosa bisogna fare?». E Gesù spiega loro che dovranno fortificarsi nella fede della sua missione, per divenire atti a comprendere il mistero dei suoi doni. «Ma, essi replicano, che prodigi compite voi per determinarci a credere nella vostra missione? È vero che voi avete moltiplicato i pani, ma i nostri padri hanno veduto cose ben più meravigliose; hanno ricevuto la manna del cielo per quarant'anni continui» . — «In verità vi dico; riprende
Gesù, Mosè non vi ha dato il vero pane del Cielo. È il Padre che ve lo presenta, poiché il pane di Dio è quello che discende dal cielo, e che dà la vita al mondo». Essi non compresero, eppure rimasero toccati dalla grazia divina e risposero: «Signore, dateci sempre di questo pane». Signore, anch'io ve lo dico: Datemi sempre di questo pane, ne sono avido; voglio nutrirmene costantemente.
2° PUNTO: Gesù dichiara che questo pane di vita non è che lui stesso. — Nostro Signore insiste, e dichiara che vi è una prima maniera d'unirsi a lui con la fede e con la grazia. «Io sono il pane di vita, dice, e chi viene a me non avrà più nè fame, nè sete. Voi avete veduto, e non credete. Ma quelli che crederanno, il Padre li dà a me, ed io li curerò, non li lascerò perdere, e li risusciterò all'ultimo giorno...». Questa folla non credeva, era troppo assorbita da preoccupazioni materiali. Gesù esprime allora l'amarezza del Cuore: «Voi avete veduto, e non credete!». Ma ha qualche consolazione nel pensiero di quelli che crederanno, e in quelli che il Padre gli darà. Per credere con una fede viva e vivificante, occorrono due condizioni: avvicinarsi a Dio con semplicità e ottenere da Dio la benedizione. Quale contrasto tra questa folla incredula e materiale, e il Cuore sacratissimo di
Gesù!. Il Salvatore è tutto assorbito dal pensiero dell'Eucaristia, dalla prospettiva del regno eucaristico, dal desiderio di vivere con noi, di darsi a noi, di venire nei nostri petti per formare il nostro cuore secondo il suo amore. Prima d'istituire questo sacramento sembra divertirsi a foggiarne simboli e figure. Due volte moltiplica i pani, e li fa distribuire alla folla dagli apostoli. È un'immagine della distribuzione del pane eucaristico. Come dev'essere stato commosso Gesù nel vedere gli apostoli distribuire così il pane miracoloso come una figura della comunione! Avrà detto fra
sè: «È in questo modo che io diverrò l'alimento di tutte le anime». Un'altra volta egli cambia l'acqua in vino: si esercita nel grande miracolo della transustanziazione. Chissà come avrà bevuto egli pure con emozione quel vino che figurava il suo sangue!. Ma il popolo ha la testa dura, e non
si lascia persuadere da tutti questi miracoli, mentre si trova di fronte al Messia inviato da Dio. Mormora contro il Salvatore, perchè dice: «Io sono il pane vivo disceso dal cielo». E dicono tutti: «Non è il figlio di Giuseppe quello che noi conosciamo?». E Gesù ripete tristemente: «Io sono, è vero, il pane della vita, ma nessuno lo può comprendere e venire a me, se non corrisponde alle attrattive della grazia che il Padre gli dà».
3° PUNTO: Gesù proclama solennemente che quest'alimento divino è la sua carne e il suo sangue. — Nostro Signore ritorna incessantemente sulla sua origine celeste e sulla sua qualità di pane vivente e vivificante delle anime: «I vostri padri hanno mangiato la manna del deserto e sono morti, ma ecco il pane che discende dal cielo : se qualcuno lo mangia, vivrà eternamente». La manna era un alimento effimero, che non dava la vita spirituale, e non preparava alla Vita eterna. Gesù sta per parlare chiaramente: «Il pane che io darò, sarà la mia carne che darò per la vita del mondo». Si tratta d'un pane che Gesù darà più tardi. L'unione con lui mediante la fede non è che la preparazione
al mangiare questo pane vivificante. I Giudei sono scandalizzati, ma bisogna che Gesù dica tutto, e che prepari i discepoli all'istituzione della santa Eucaristia: «In verità, io ve lo dichiaro: Se voi non mangerete la carne del Figlio dell'uomo, e se voi non ne berrete il sangue, non avrete la vita in voi. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue avrà la vita eterna, ed io lo risusciterò nell'ultimo giorno. La mia carne è veramente un nutrimento, e il mio sangue è veramente una bevanda. Colui che mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me, ed io in lui; e come io vivo della vita del Padre che mi ha inviato, così chi mi mangia vivrà egli pure di me».
Risoluzioni. — Signore, datemi di questo pane di vita che è il dono del vostro Cuore. Datemi la vita di fede, e datemi l'Eucaristia e i suoi frutti. Ho fame ed ho sete di voi, Signore. Venite, Signore, venite e vivete nel vostro servo.
FIORETTO: — Nel Nome e per il Cuore di Gesù domanda oggi con istanza qualche grazia particolare.