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UN ANNO CON IL SACRO CUORE

11° Settembre

FRUTTI DELL'EUCARISTIA: LA VITA SPIRITUALE

 

Io sono il pane di vita. I padri vostri mangiarono nel deserto la manna, e morirono. Questo è quel pane disceso dal cielo: affinché chi ne mangerà, non muoia. Io sono il pane vivo, che sono disceso dal cielo. Chi di un tal pane mangerà vivrà eternamente: e il pane che io darò, è la carne mia per la salute del mondo (S. Giov., VI, 48). 

 

1° Preludio. La vita spirituale ci è stata data con il battesimo, ma si accresce con la comunione. 

 

2° Preludio. Fate, o Signore, che ognuna delle comunioni aumenti in me la vita spirituale. 

 

1° PUNTO: La Santa comunione è necessaria per nutrire in noi la vita spirituale. — Dio ha voluto mettere qualche proporzione fra la vita naturale e la vita soprannaturale. Questa ha, come la prima, la nascita, gli alimenti e le crescenze. Se noi non mangiamo, non ci nutriamo, e non possiamo conservare la vita in noi: non la perderemmo immediatamente, ma non ne andremmo tanto lontano dalla fine. È il nutrimento che conserva la vita; è il nutrimento che ci fa crescere fino alla perfetta virilità. Il cibo è proprio l'antidoto quotidiano della morte che ci prepara la dispersione costante delle forze vitali, prodotta dall'azione deprimente del lavoro, della fatica, della sofferenza. Avviene così anche della vita spirituale: nostro Signore stesso ce l'ha detto: «Se Voi non mangiate la carne del Figlio dell'uomo, e se non ne bevete il sangue, non avrete la vita in voi» (S. Giov. VI). Noi abbiamo ricevuto la vita mediante il battesimo e la grazia, ma non possiamo conservarla, lungamente nè accrescerla se non grazie al pane di vita, la Santissima Eucaristia. Questo Pane celeste alimenta la vita dell'anima, ne ripara le perdite quotidiane, la fa crescere nel Cristo fino alla pienezza dell'età perfetta, cioè fino al giorno della beata eternità (Ad Eph. IV).

 

2° PUNTO: È la sua propria vita che il Salvatore ci dà. Il buon Maestro si fa nostro alimento con l'essersi annientato nell'Eucaristia. La sua offerta è illimitata. Per noi rimane nell'Eucaristia: per nutrire le anime nostre; per questo è disceso dal cielo: «Io sono, dice, il pane di vita; disceso dal cielo» «Il disegno del Figlio di Dio, venendo sulla terra, dice l'Olier, è stato quello di comunicare agli uomini la sua Vita divina, al fine di renderli simili a lui. Comincia questa trasformazione con il battesimo; ma la chiude, e la perfeziona con la santissima Eucaristia, l'alimento divino che ci dà realmente la sua propria vita e i suoi sentimenti, che ci mette in piena partecipazione del suo adorabile interiore, e ci fa una stessa cosa con lui. Egli si è messo nel Santissimo Sacramento per continuare così la missione fino alla fine del mondo, e andare, con questo mezzo, in tutti gli angoli della terra a formare al Padre adoratori in spirito e verità... Nel sacramento eucaristico troviamo la sorgente della vita che è questo vaso immenso e quest'oceano senza fondo, dalla pienezza del quale noi veniamo tutti santificati. È con questo alimento divino che noi siamo in certo qual modo deificati. 

 

3° PUNTO: Ascoltiamo i dolci inviti del Salvatore. — «Prendete e mangiate, ci dice il buon Maestro, questo è il mio corpo; prendete, e bevete: questo è il mio sangue». Profeticamente, la sapienza divina ci diceva nei libri dei proverbi: «Mangiate il pane, e bevete il vino che ho preparato per voi». Lo sposo della cantica ci dice: «Mangiate, amici miei, bevete ed inebriatevi, miei diletti». Isaia ha detto: «Voi tutti che avete fame e sete, affrettatevi, venite e mangiate gratuitamente; venite e prendete il vino e il latte» (LV, 1). Nell'Apocalisse, lo Spirito e lo sposo dicono: «Venite. E chi ha sete venga, e tutti quelli che vogliono, ricevano gratuitamente l'alimento della vita» (XXII, 17). Tutti questi inviti pressanti si possono intendere dell'Eucaristia. «Venite tutti a me, dice ancora il Salvatore; voi soprattutto che soffrite, e siete affaticati, ed io vi conforterò» (Matt. XI, 28). Questo s'intende di ogni assistenza divina, ma specialmente dell'Eucaristia. Andiamo al pane di vita. Andiamolo a ricevere spiritualmente e soprattutto sacramentalmente; egli ci fortificherà; svilupperà in noi la vita divina, la vita spirituale, lo spirito, le virtù, i sentimenti, le disposizioni e le opere di Gesù: in una parola la vita di Gesù. 

 

Risoluzioni. — «Lo Spirito e lo sposo dicono: Venite». Voi vi degnate, Signore, d'esprimermi il desiderio che venga a voi. Quale condiscendenza, bontà, misericordia! Verrò dunque a voi, malgrado l'indegnità: verrò a voi, perchè io sono povero e miserabile, e voi mi conforterete, nutrirete la mia povera anima con le vostre virtù e con la vostra forza. Venite, Signore, io ho fame e sete della vostra visita, io voglio riposare sul vostro Cuore. 

 

FIORETTO: — Recita i cinque Salmi del Nome di Maria, o almeno cinque Ave Maria.

 

 

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