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UN ANNO CON IL SACRO CUORE

17° Ottobre

FESTA DI SANTA MARGHERITA MARIA ALACOQUE MARGHERITA - MARIA È TUTTA DEL S. CUORE IN VITA E IN MORTE 

 

Figlie di Gerusalemme, io vi scongiuro che se troverete il mio Diletto voi gli diciate ch'io d'amore languisco. — Qual è il tuo diletto più che diletto? Il mio Diletto candido e rubicondo, eletto tra le migliaia... Egli a vedersi è come il Libano, eletto come i cedri, soavissime sono le sue fauci ed egli è tutto desiderabile (Cant. V). 

 

1° Preludio. Margherita Maria non voleva vivere che per il Sacro Cuore; il suo pensiero lo cercava sempre. 

 

2° Preludio. Santa discepola del Cuore di Gesù, Insegnatemi quest'unione che formava tutta la vostra felicità. 

 

1° PUNTO: Unione continua. Nel quaderno di uno dei suoi ritiri si legge: «In tutto ciò che opererò, entrerò nel Sacro Cuore per prendervi le intenzioni, unirmi a lui e domandarne il concorso. Compiuta un'azione la offrirò a questo divin Cuore, perchè ripari tutto ciò che vi troverà di difettoso, soprattutto nelle orazioni. Quando commetterò mancanze, dopo averle punite sopra di me con penitenze, offrirò all'Eterno Padre una delle virtù di questo divin Cuore per pagare l'oltraggio che gli avrò fatto. La sera metterò in questo Cuore adorabile tutto ciò che avrò fatto durante il giorno, affinchè lo purifichi di ciò che vi sarà d'impuro e d'imperfetto nelle azioni per renderle degne di essergli donate e di essere messe nel suo divin Cuore, lasciandogli la cura di disporre di tutto secondo il suo desiderio, non riservandomi che quello d'amarlo e di contentarlo». Ecco il programma di un'unione completa e di tutta la giornata. Le azioni sono offerte al Cuor di Gesù come tanti atti d'amore e di riparazione; esse gli vengono anche presentate dopo il compimento, affinchè egli le purifichi. 

 

2° PUNTO: Donazione ed abbandono di sè stesso al Sacro Cuore. — In un altro ritiro essa scriveva questa risoluzione: «Cercherò, Signore, di assoggettarvi tutto ciò che è in me e di fare ciò che crederò il più perfetto, il più glorioso al vostro Sacro Cuore, al quale prometto di niente risparmiare per quanto sta da me, e di non rifiutare di fare o soffrire per farlo conoscere, amare e glorificare». D'altra parte, dietro espresso desiderio di nostro Signore stesso, essa aveva già fatto, in favore del Sacro Cuore, un testamento o donazione intera senza riserva, per iscritto, firmata con il sangue, di tutto ciò che essa avrebbe potuto fare o soffrire, donazione alla quale nostro Signore rispose con il dono del proprio Cuore espresso, con queste parole: «Ti costituisco erede del mio cuore e di tutti i suoi tesori, per il tempo e per l'eternità, permettendoti di usarne secondo i tuoi desideri». Che donazione meravigliosa! Come nostro Signore risponde generosamente a ciò che si fa per lui! Proprio come ha promesso in san Giovanni (XIV, 13): «Se qualcuno mi ama, il Padre l'amerà ed io pure lo stimerò, e mi manifesterò a lui». Le parole di nostro Signore a santa Margherita Alacoque ci mostrano anche come l'intercessione di questa fedele discepola del Sacro Cuore è potente, poichè essa dispone dei tesori del Sacro Cuore per il tempo e per l'eternità. Ricorriamo dunque a lei per ottenere la grazia d'una grande devozione al Sacro Cuore, che è il miglior dono che possiamo avere. 

 

3° PUNTO: La morte di Margherita fu, come la vita, tutta nel Sacro Cuore. — Ella morì prematuramente vittima del Sacro Cuore. Bisognava infatti che avesse abbandonata la terra, perchè si potesse parlare delle sue rivelazioni. Nulla ne annunciava la prossima morte, pure al principio del 1690 ella diceva: «Io morirò sicuramente quest'anno, per non impedire i grandi frutti che nostro Signore intende trarre dal libro della devozione al Sacro Cuore di Gesù». Infatti il Padre Croiset era occupato a comporre questo libro, di cui non aveva parlato ad alcuno. Tre mesi prima della morte, che Margherita prevedeva, domandò di fare un ritiro di quaranta giorni per prepararsi al gran passo. In questo ritiro, davanti a ciò che ella chiamava l'immensità della sua malizia, essa si gettò nel Sacro Cuore dicendo: «Sono imperdonabile, Signore, lo vedete bene, mettetemi in prigione, vi acconsento, purchè sia nel vostro Sacro Cuore; e quando vi sarò, tenetemi proprio prigioniera, legata dalle catene del vostro amore finchè non vi abbia pagato tutto ciò che vi devo; e siccome non vi riuscirò più, così sarò felice di non uscire giammai da questa prigione» Cadde infatti malata, come aveva, predetto, ripetendo che la morte era necessaria alla gloria del Sacro Cuore, e, fra la meraviglia di tutti, che era sull'orlo della tomba. Il Cuor di Gesù era, come sempre, l'oggetto dei suoi pensieri, ed alle cure che le venivano proposte preferiva inabissarsi in quel Cuore adorabile. Dopo tre giorni d'una malattia che nessuno sapeva spiegare, rese l'anima a Dio, morendo d'amore, secondo l'espressione del medico del monastero. 

 

Risoluzioni. — Vivere e morire nel Cuor di Gesù, ecco il mio unico desiderio. Non è questo il paradiso d'ogni bellezza, di ogni virtù, d'ogni bontà? Contemplare i sentimenti del Cuor di Gesù, ammirarli e unirsi ad essi, ecco l'occupazione degli eletti: voglio che ora sia anche la mia. 

 

FIORETTO: — Per amore di Dio, sii compiacente con tutti. 

 

 

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