UN
ANNO CON IL SACRO CUORE
7° Novembre
DEVOZIONE GELTRUDIANA - L'ORAZIONE: ATTINGERE LA GRAZIA AL CUOR DI GESÙ
Chi ha sete, venga a me, e beva. A chi crede in me, scaturiranno (come dice la Scrittura) dal seno di lui fiumi di acqua viva. Ora questo egli lo diceva riguardo allo spirito che erano per ricevere quelli che credevano in lui (S. Gliov., VII, 37).
1° Preludio. Bisogna bere al Sacro Cuore di Gesù le acque vive della grazia, egli ne è la sorgente inesauribile.
2° Preludio. Permettete, Signore, che io beva a questa sorgente divina, particolarmente nel tempo propizio dell'orazione.
1° PUNTO: Il Sacro Cuore di Gesù è il mediatore tra Dio e gli uomini. — Per mezzo del Sacro Cuore di Gesù i peccatori ricevono la grazia della conversione ed i giusti la grazia della santificazione; nostro Signore spiega tutto questo a santa Geltrude. Un giorno che ella era trattenuta in camera dalla malattia, durante la predica Gesù s'offerse di predicarle lui stesso. E la santa sentì nel Cuore del Signore due movimenti ammirabili di estrema dolcezza; Egli le disse: «Ciascuno di questi battiti opera la salute degli uomini, ed il primo è per i peccatori, il secondo per i giusti. — Mediante il primo, io parlo senza interruzione al Padre per appagarne la giustizia ed inclinarne la misericordia; parlo ai santi per scusare i peccatori, con lo zelo e la fedeltà d'un fratello, e li eccito a pregare per loro; parlo ai peccatori stessi, e li chiamo misericordiosamente a penitenza, e ne attendo con un desiderio incredibile la conversione. «Mediante il secondo palpito, m'indirizzo ancora al Padre per rallegrarci insieme dei frutti della Passione e delle opere consolanti dei giusti; parlo a tutta la milizia celeste, perchè tutti lodano i giusti, e mi ringrazino con loro dei miei benefici; m'indirizzo ai giusti stessi per prodigar loro nuovi favori ed esortarli a progredire di giorno in giorno e di ora in ora». Ah! se noi rispondessimo a tanta misericordia!
(III, 51).
2° PUNTO: Il Sacro Cuore è la sorgente della grazia. — E' la promessa del profeta: «Voi attingerete con gioia alle sorgenti del Salvatore». Nell'ufficio del Sacro Cuore noi diciamo con la Chiesa: Vi è qui una sorgente che non si estinguerà giammai, e che forma come sette fiumi. Nelle litanie lo chiamiamo: Sorgente di vita e di santità. «Il Cuore di
Gesù, è l'oceano della grazia, dice Monsignor Baudry. È il luogo di tutte le grazie, come il mare è il luogo di tutte le acque: e queste acque immense sono in lui con le voci energiche, con gli slanci ammirabili, con la meravigliosa potenza, l'inestinguibile fecondità». Ma come andremo noi ad attingere a questo oceano le acque che esso racchiude per versarle nelle anime? Nostro Signore lo insegnò a santa Geltrude
(IV, 32). Le ricordò che gli apostoli ricevettero le grazie dello Spirito Santo dopo aver toccato le sue mani ed il suo costato. Fu allora che egli disse loro: Ricevete lo Spirito Santo. Dobbiamo anche noi toccare il costato del Signore, cioè considerare con riconoscenza l'amore del Cuore del nostro Dio che ci ha prevenuti con ogni sorta di benefici e accompagnati con le grazie. Noi dobbiamo anche toccare le sue mani, ricordandoci tutte le opere della redenzione, alla quale nostro Signore ha lavorato trentatrè anni per nostro amore, e soprattutto nella Passione e morte. Quando le nostre opere saranno riscaldate dall'amore del Salvatore e purificate dal pentimento che ispira la Passione di
Gesù, noi domanderemo lo Spirito Santo, e ci sarà dato come venne dato agli apostoli. Così noi dobbiamo procedere nelle meditazioni: consideriamo tutte le cose nel Cuor di
Gesù, e saremo sempre alla sorgente della grazia.
3° PUNTO: Il Sacro Cuore è la sorgente dei doni dello Spirito Santo. — Nostro Signore l'ha fatto comprendere a santa Geltrude. Un anno alla vigilia di Pentecoste, la santa si mise a considerare con una profonda umiltà quanto essa fosse indegna delle sue grazie. Le sembrò che questo pensiero della sua indegnità avesse scavato nel suo cuore un abisso profondo che nostro Signore venne a riempire con uno zampillo di miele che scolava dal suo Cuore sacratissimo e simboleggiava la dolcezza dello spirito consolatore
(IV, 38). Il giorno di Pentecoste, a Terza, mentre si cantava il Veni Creator, nostro Signore le apparve ancora: sembrava che aprisse con le sue mani il suo Cuore pieno d'ogni dolcezza. Essa riposò il suo capo sul Sacro Cuore, e vi ricevette la grazia dell'unione della sua volontà con il Sacro Cuore: toccò il Cuore divino con le sue mani, e ricevette la grazia della santificazione delle sue opere; presentò i suoi piedi a nostro Signore, e ricevette la santificazione dei suoi desideri e dei suoi passi. E quando si cantava:
Accende lumen sensibus, raccomandò i suoi sensi a nostro Signore, e ne ricevette la promessa che sarebbero illuminati in modo da edificare il prossimo... Queste sono grazie tali che ci invitano a ricorrere sempre al Sacro Cuore per ottenere la nostra santificazione. Andiamo a lui nelle nostre orazioni, nelle nostre preghiere, e andiamoci incessantemente giacche per lui noi siamo onnipotenti. Egli è il tesoro che ci permette di comperare tutte le grazie.
Risoluzioni. — Attingerò con gioia alle sorgenti del Salvatore: nelle mie orazioni mi porterò sempre davanti al Sacro Cuore. Studierò le sue virtù, i suoi benefici, il suo amore; presenterò i suoi meriti al Padre suo; in tutte le mie preghiere ricorrerò al Sacro Cuore.
FIORETTO: — Recita gli atti di fede, speranza e
carità; applicane l'Indulgenza, che è di 7 anni e 7 quarantene, alle Anime purganti.