UN
ANNO CON SAN GIUSEPPE
28° Marzo
Giuseppe nella gloria
I. — Gloria massima. Le virtù principali, che introducono in cielo le anime, e le esaltano sopra le altre, sono la purezza e l'umiltà. In quella città santa nulla vi entra di macchiato, ma tutto spira candore e purezza, o conservata intatta, o almeno riacquistata. Giuseppe poggiò sulle vette di questa virtù. Non dovrà per questo toccargli un trono di gloria accanto a quello di
Maria, in cui assidersi non solo con l'anima ma anche col corpo? La sua umiltà tipica, nutrita dalla passione del nascondersi e dell'annientarsi, gli doveva fruttare senza dubbio da parte di colui che esalta gli umili, una sublimazione di gloria senza confronto. Il Signore, che vive l'umile abbassamento del suo servo fedele, lo proclamò solennemente beato al cospetto degli angeli, dei santi e di tutte le generazioni. Mira in alto, o anima che mediti, dilata il cuore, alla generosità verso il Signore, non gli negare i sacrifici che ti domanda, vinci te stessa, innamorati sempre più della purezza e dell'umiltà; senza alcun timore di superbia, aspira alla maggiore altezza della virtù e della gloria, e poi confida nella generosità infinita del Signore.
II. — Trono singolare. — Gli scritti sacri pensano che il trono di s. Giuseppe in cielo sia collocato alla destra di
Gesù, presso il trono di Maria. Come quella santa famiglia visse insieme sulla terra una vita di fatica e di amore, così ora in anima e corpo regna insieme nel cielo in una vita di gloria e di amore. Maria è coronata in cielo quale regina immortale di gloria, che distende la sua regale sovranità sugli angeli e sui santi; Giuseppe, che ne fu lo sposo purissimo, deve di ragione partecipare alla gloria di quella maestà regale. Se s. Agostino insegna che Iddio fa degli eletti tanti piccoli re, siffatta dignità tocca in grado superiore a Giuseppe, che tutti li sorpassa.
Che dire poi dell'immenso oceano di beatitudine, in cui affonda il cuore di Giuseppe? Quegli occhi, che si fissarono sul volto affascinante di
Gesù, ora lo mirano radioso della trascendente bellezza della divinità, e la cedono allo sguardo interiore dell'anima, che penetra le inesauribili e incantevoli perfezioni della divina essenza; quel cuore,. che pulsò accanto a quello di
Gesù, ora è trasformato in un cuore tutto nuovo, divampante di amore e riposante nelle braccia di quel Dio, che è carità per essenza, e che lo inebria di una gioia inaccessibile a mente umana. Giuseppe dal cielo ci sorride, ci aspetta e ci tende la mano, per trarci un giorno tra gli splendori dei suoi gaudi eterni.
Fioretto: Dare in onore di s. Giuseppe una larga offerta per opere pie, ovvero a un povero; dare a tutti un sorriso sincero.
Giaculatoria: Giuseppe, trionfante nella gloria del cielo, prega per noi.