UN
ANNO CON SAN GIUSEPPE
29° Marzo
Giuseppe potente
I. — Potere sovrano. — Il potere dei santi nel cielo è pari alla loro gloria, come la gloria è proporzionata al loro merito. Tutto è disposto in quella città suprema, ove maggiormente splendono i divini attributi, in un'armonia incomparabile. Più un santo si avvicina al trono di Dio maggiore è il suo potere, a favore dei poveri militanti nel terreno esilio. Quale sarà il posto occupato dal nostro caro intercessore in
questa magnifica gerarchia? È evidente che Egli deve trovarsi al centro del coro osannante e orante dei cieli, con un potere d'intercessione, che tutti gli altri avanza. Ciò è dovuto alla sua santità superiore, sopra tutto a quella oscurità trascurata, in cui volle nascondere le sue grandezze in vita. È sempre l'umiltà la leva possente, che innalza le anime alle più alte sfere della perfezione. Scrive s. Tommaso, l'angelico dottore: «Parecchi santi hanno ricevuto da Dio il potere di assisterci in certi particolari bisogni; ma il credito di s. Giuseppe non ha limiti, si estende a tutte le nostre necessità, e chi lo invoca con piena fiducia è certo di essere prontamente esaudito». È grande consolazione dell'anima e motivo di dolce speranza la certezza d'avere in cielo un potente intercessore presso il trono di Dio. La maestà di Lui spaventa l'anima, quando si sente manchevole, e incute soggezione il rimorso, sia pure di lieve infedeltà. Ma la persona di un santo della medesima nostra natura, posto dalla divina Provvidenza come mediatore potente tra noi e Dio, infonde coraggio, e ci fa arditi a chiedere ogni sorta di grazie. Chi non si giova di questo dono prezioso si priva di aiuti e di grazie insperate, di cui sentirà il gran vuoto nell'eternità.
II. — Potere paterno. — Il padre possiede il cuore del figlio, specie se sia virtuoso e irreprensibile; egli sa toccare le fibre di quel cuore, e ne ottiene ciò che vuole. «La natura rende un padre onnipotente sul cuore di suo figlio» (s. Antonino). Che dire del Cuore di Cristo rispetto a Giuseppe? Se è scritto — dice s. Bernardo — che il Signore fa la volontà di coloro che lo temono, come ricuserà di fare quella di Giuseppe, che lo alimentò sì lungo tempo col sudore della sua fronte? Vi è in cielo una trasfusione di cuore e di bontà tra quei tre cuori, che pulsarono all'unisono in terra: il Cuore adorato di
Gesù, quello di Maria e di Giuseppe, la quale si trasfonde a sua volta in torrenti di grazie e di benedizioni a favore di coloro che le implorano. Domandiamo le grazie spirituali per l'intercessione di Giuseppe. Ma preghiamo con le dovute disposizioni, ci è degnamente, attentamente, devotamente? Rimoviamo gli ostacoli al nostro
esaudimento? sradichiamo dal cuore gli attacchi alle creature? reprimiamo le nostre passioni? sradichiamo una volta per sempre la mala pianta dell'amor proprio? Andiamo al trono del nostro protettore col cuore così disposto, e faremo voli nella via della santità, e otterremo, con la grazia, ogni altro bene utile all'anima nostra.
Fioretto: Facciamo una visita a un altare dedicato a s. Giuseppe, o prostriamoci in casa davanti a una sua immagine: domandiamogli con fiducia e con volontà risoluta la grazia di migliorare il nostro stile di vita cristiana.
Giaculatoria: O Giuseppe, efficacissimo patrono e nostro mediatore, prega per noi.