UN
ANNO CON SAN GIUSEPPE
31° Marzo
Giuseppe protettore della Chiesa
I. — Protezione di diritto. — Come Giuseppe fu il capo della sacra famiglia di Cristo, così è il protettore della grande famiglia, fondata da Lui, per continuare attraverso i secoli la sua divina missione redentrice e santificatrice. Gesù e la Chiesa sono una sola cosa. Chi la perseguita, perseguita
Gesù, chi l'ama, la difende, la propaga rende quest'omaggio a Cristo Gesù che volle subire la morte, per santificarla e renderla gloriosa. La Chiesa appartiene a Giuseppe, come gli appartiene la persona del suo amato Figlio. La cura e la protezione della Chiesa entra nel campo della missione, che esercitò quaggiù, e si estende maggiormente e si perfeziona nella missione del cielo. Il riconoscimento di questo patronato a favore della Chiesa, per tanti titoli spettante a Giuseppe si è andata facendo strada lungo i secoli, e si è affermato ogni giorno più. Toccò all'immortale Pio
IX, al Pontefice dell'Immacolata, l'onore e la consolazione di proclamare Giuseppe patrono universale della Chiesa. Difatti nel dì 8 dicembre 1870, durante il Concilio Vaticano I, il santo Pontefice, raccogliendo i voti di tutto l'orbe cattolico, in mezzo al plauso universale, gli affidava le sorti della Chiesa, dichiarandolo solennemente principale patrono di essa. Rallegriamoci di tanta sorte. L'esaltazione della Chiesa, la diffusione di questo regno sociale di Cristo è gloria e appartenenza nostra. Noi siamo le membra di questo corpo mistico, e la dichiarazione ufficiale del Vicario di
Gesù, che ci mette sotto lo scudo di tanto patrono, è nuovo motivo alla nostra devozione e alla nostra confidenza. S. Giuseppe è con noi e per noi. Non disperiamo delle sorti della Chiesa, anche nelle ore più tristi. La sua protezione è garanzia di vittoria. Giuseppe l'assiste e la sua preghiera debella le potenze infernali.
II. — Patronato di fatto. — Al suo validissimo intervento si devono gli allori raccolti dalla Chiesa lungo i secoli: il trionfo sull'impero di Roma pagana, l'eroico coraggio di milioni di martiri, il riconoscimento ufficiale del cristianesimo, la scia luminosa della tradizione dei padri e dei dottori, la fede ardente dei primi cristiani, la vittoria riportata contro tante eresie, scismi e insidie d'ogni sorta, e sopratutto la larga e incessante diffusione del vangelo nelle terre infedeli. Giuseppe è l'insigne patrono delle missioni cattoliche. Sono le irresistibili suppliche di Lui, presso il trono del suo Figlio divino, che ottengono tante vocazioni missionarie. È per lui che tanti cuori generosi rompono vincoli di famiglia, di patria, di comodi, e si slanciano eroicamente in terre inospitali e desolate, alla conquista delle anime, per condurle all'ovile di Cristo. Com'egli condusse incolumi in Egitto il bambino e la giovane madre, attraverso vie solitarie e insicure, così accompagna in ogni passo i cari missionari, e li conduce sani e salvi alla loro nobile meta. In quest'età tanto fosca e trepida per la pace, i cuori di pastori e di fedeli si volgono fiduciosi a Giuseppe, e attendono dalla sua in fallibile mediazione, con la pace la salvezza delle genti. Egli dal cielo distende il suo patrocinio sul mondo intero, e volge il suo sguardo paterno sulla rocca del Vaticano e sul successore di Pietro, e fa piovere grazie e benedizioni su tutto l'ovile di Cristo. Sia suggello di questo bel mese un patto col nostro caro santo di vivere abbandonati tra le sue braccia, nel dolce riposo di una confidenza filiale e sicura, in uno studio incessante di ricopiarne le virtù, sopratutto l'amore al nascondimento. Rivolgiamo a Lui assidua la nostra preghiera, usandola come arma invincibile non solo individuale ma anche sociale, prendendo a cuore con le nostre sorti, quelle di tutta la Chiesa cominciando dalla nostra parrocchia; e attendiamo poi con sicurezza la sua dolce assistenza nell'ora estrema.
Fioretto: Fare un atto di
consacrazione a s. Giuseppe, e disporre i nostri parenti a fare insieme o a rifare la consacrazione alla sacra Famiglia.
Giaculatoria: O Giuseppe, protettore della santa Chiesa, prega per noi.