UN
ANNO CON SAN GIUSEPPE
30° Marzo
Confidenza in s. Giuseppe
I. — Confidenza incrollabile. S. Francesco di Sales si sforzava d'inculcare la devozione e la confidenza in s. Giuseppe alle anime che dirigeva. Possedeva egli una sola immagine nel suo breviario ed era quella di s. Giuseppe. «Oh qual gran santo — egli diceva alle religiose della Visitazione — è il glorioso sposo della Vergine
divina!... Come potremo dubitare del credito, di cui egli gode in cielo? Sia dunque grande la nostra confidenza e ricorriamo in ogni caso alla sua potente intercessione». S. Ignazio di Loyola era devotissimo del nostro santo. Nel suo oratorio aveva un'immagine di lui. Alla presenza di questo gran maestro della vita interiore, amava di fare orazione e di celebrare il s. sacrificio. A piè di questo direttore per eccellenza delle anime pie, poneva per iscritto i suoi dubbi e le sue difficoltà, per averne la soluzione.
II. — Confidenza filiale. — L'amore del padre ha una caratteristica sua propria, quella di dimenticare sé e di palpitare per i figli, di far suoi i loro interessi, di sacrificarsi per il loro maggiore bene, con una generosità, che solo può paragonarsi a quella della madre. I loro bisogni, le loro difficoltà, i loro dubbi, le loro pene come le loro gioie si ripercuotono nel suo cuore, e lo fanno palpitare, soffrire, gemere, gioire con essi. Egli adopera ogni industria, e sa trovare risorse impensate, per provvedere al loro benessere. Che dire del cuore paterno di Giuseppe? di quel cuore formato dallo Spirito Santo, per essere padre di Gesù e padre nostro? Bisognerebbe poter misurare la distanza, che passa tra il cuore del padre terreno e il cuore di questo padre celeste, donatoci da Dio, per saper qualche cosa di quella tenerezza inesausta, vibrante d'immensa carità, onde egli accompagna in ogni istante la vita dei suoi figliuoli, e particolarmente di quelli, che ripongono in Lui tutta la loro confidenza. Domandiamogli ogni specie di grazie: grazie di conversione, grazie di rinnovamento spirituale, grazie di vittoria delle tentazioni, grazie di dominio di noi stessi, grazie di apostolato, anche grazie temporali; purché concorrano alla gioia di Dio, grazia soprattutto di una buona morte. Non stanchiamoci di pregarlo anche quando non ci vediamo esauditi alle prime istanze.
Fioretto: Fare il proposito di recitare ogni giorno una breve preghiera a s. Giuseppe, e di imitare il suo silenzio quando siamo offesi.
Giaculatoria: Ripetere spesso: s. Giuseppe, voi siete il padre mio, pensateci voi.