UN ANNO CON SAN GIUSEPPE
21° Giugno
SAN GIUSEPPE PATRONO DELLE ANIME AFFLITTE: CONSOLA LE ANIME AFFLITTE
S. Giuseppe ebbe a tollerare grandi dolori, ma ebbe pure dolcissime allegrezze; Dio premiò anche in questa vita la paziente rassegnazione del suo Padre putativo, e lo ricompensò con belle consolazioni. Molto più fortunato dell'antico Giuseppe che Dio stesso si degnò di visitare nel carcere, poiché è scritto nella Sapienza che Iddio scese con lui nella fossa e non lo dimenticò tra le catene (10, 13-14), Egli ebbe costantemente presso di sé il Figlio di Dio, e con esso la stessa Consolatrice degli afflitti. Gesù stesso lo confortava e asciugava le sue lacrime, astergeva i suoi sudori, lo sosteneva nelle sue durissime prove: Egli più che San Paolo poteva dire: Sono pieno di consolazione, sono inondato dall'allegrezza in mezzo a tutte le nostre tribolazioni (2 Cor. 7, 4). E nello stesso furore delle persecuzioni di Erode, fra i timori e le
angosce della fuga precipitosa, egli più degli Apostoli, se n'andava contento per essere stato fatto degno di patir contumelie per Cristo (Att. 5, 41). Un'altra maggiore ricompensa lo aspettava là dove la gloria succede all'umiliazione, e dove i gradi di felicità moltiplicandosi si proporzionano con i gradi di patimenti sofferti in terra per amor di Dio; quella gloria che rasserena e rischiara, al dire di S. Gregorio, il volto del giusto morente, ripercosse i suoi raggi per tutta la vita sull'amabile volto di S. Giuseppe sempre sorridente e nell'anima inondata di gaudio anche in mezzo ai più crudeli affanni. Tale conforto egli largisce ai figli suoi, se li ammette per loro vantaggio alla scuola delle afflizioni, non manca di sedersi amorevolmente al loro fianco, e consolarli di buone ispirazioni e di invidiabile pace. Più felici dei gaudenti del secolo, la cui gioia è falsa ed effimera, provano in se stessi quanto sia vero quello che insegnò Gesù Cristo nel suo primo sermone, che cioè nel pianto sta una delle beatitudini di questa vita, beatitudine nascosta agli occhi degli uomini del mondo, ma ben conosciuta dagli amici di Dio. Ne fecero la fortunata esperienza i martiri, che giubilanti affrontarono i più crudeli tormenti sconcertando con una inalterabile letizia i trionfi dei loro carnefici. E' gioia ineffabile per i giusti patire con Gesù e per Gesù, e raddolcisce tutti i loro dolori il pensiero e la speranza che soffrendo per Dio si salvano le anime, si onora la Chiesa, si popola il Paradiso, e che nella patria beata ogni spina sarà cambiata in rosa, e che lo stesso S. Giuseppe sta intrecciando di tanti fiori quella splendida corona che sarà la nostra eterna mercede.
PREGHIERA
PER TUTTO IL MESE DI GIUGNO
O
San Giuseppe con te, per tua intercessione noi benediciamo il Signore.
Egli ti ha scelto tra tutti gli uomini per essere il casto sposo di
Maria e il padre putativo di Gesù. Tu hai vegliato continuamente, con
affettuosa attenzione la Madre e il Bambino per dare sicurezza alla loro
vita e permettere di adempiere la loro missione. Il Figlio di Dio ha
accettato di sottoporsi a te come a un padre, durante il tempo della sua
infanzia e adolescenza e di ricevere da te gli insegnamenti per la sua
vita di uomo. Ora tu ti trovi accanto a Lui. Continua a proteggere la
Chiesa tutta. Ricordati delle famiglie, dei giovani e specialmente di
quelli bisognosi; per tua intercessione essi accetteranno lo sguardo
materno di Maria e la mano di Gesù che li aiuta. Amen.
FIORETTO: — Sii oggi più paziente; al Divin Cuore. fa un'offerta delle tue croci