UN ANNO CON SAN GIUSEPPE
3° Luglio
S. GIUSEPPE SPOSO DI
MARIA.
Maria era un paradiso di delizie, arricchita dei gigli più illibati, in esso doveva allevarsi e crescere l' albero della vita e correre i torrenti di tutte le grazie celesti. Or come nel terreno paradiso Dio
aveva posto Adamo per difenderlo, così in questo nuovo giardino chiuso ad ogni altro mortale vi voleva un custode che vegliasse e ne difendesse i frutti preziosi. E questi fu Giuseppe, scelto fra mille a difendere e proteggere la verginità di Maria « virum Mariae de qua natus est Jesus. » Egli fu quell'uomo che fra tutti rassomigliava più da vicino all'opera più perfetta di tutte le creature: erat enim Joseph factus in similitudinem Virginis sponsae suae, come affermò S. Bernardo Virum Mariae : sposo di Maria, cioè: cuore ed un'anima sola col cuore e
con l'anima che riceve il cuore e l'anima del Figlio di Dio. Virum Mariae sposo di Maria: cioè il Capo della prima Regina del mondo: chè l' uomo è Capo della donna: caput mulieris vir: il padrone di questa divina Imperatrice che ben consapevole del comando di Dio, sub viri potestate eris, in tutto era a lui sottomessa. Virum Mariae, sposo di Maria: cioè simile a lei nel cuore, nelle inclinazioni, nelle virtù, e nella santità. Infatti nella prima unione coniugale, Dio
aveva destinato Adamo ad essere il modello di Eva, ma nel più santo di tutti i matrimoni prende la sposa a modello dello sposo, ed eleva Giuseppe ad una santità proporzionata a quella di Maria. Quindi una donna virtuosa giusta l'oracolo delle Scritture deve essere la ricompensa d'un uomo fedele a Dio: qual giustizia e perfezione dovette trovarsi in colui che meritò d'essere sposo alla più pura e perfetta di tutte le creature ? Quindi non sarà esagerazione il dire che come Maria ha superato in virtù tutti gli Angeli e i Santi, così li ha sorpassati Giuseppe: e come Maria è la Regina dei Santi e degli Angeli e Giuseppe è lo sposo di lei: dunque, secondo la legge, egli è pure il Re dei Santi e degli Angeli: se onorate Maria dei gloriosi titoli di Regina Sanctorum, Regina Angelorum: voi dovete 0norare nella stessa maniera Giuseppe quale Re dei Santi e degli Angeli. E come infatti egli fosse superiore a tutti gli Angeli, lo mostrano i frequenti messaggi che da essi riceveva dal cielo. Degli Angeli furono spediti a Giuseppe per manifestargli il mistero dell'Incarnazione (Mat. I, 20 ). Degli Angeli furono mandati a Giuseppe per palesargli il mistero della Redenzione ( Ib. 21 ). Degli Angeli furono inviati a Giuseppe, quando incerto e turbato per lo stato della sua vergine sposa, voleva ritirarsi e quando si
doveva dare il nome al bambinello Gesù, e quando doveva essere trafugato dalla persecuzione di Erode, e ritornare dall'Egitto in Palestina, e recarsi in Galilea per timore del Re Archelao. Che se è così non merita egli d'essere venerato qual Re degli Angeli e dei Santi del cielo?
O casto sposo d'una Madre sempre Vergine, incomparabile S. Giuseppe, la nostra sorte è riposta nelle vostre mani: poichè voi potete ottenerci la protezione dell'augusta vostra sposa, Maria. A voi io ricorro in quest' oggi per impetrare la grazia singolarissima di amare Maria, e d'essere amato da lei. Deh! voi, amabile mio Avvocato, ottenetemi una tenera e soda devozione verso di lei: devozione che forma i santi ed è una caparra dell'eterna salute. Raccomandatemi a questa immacolata sposa che nulla vi può ricusare. Ditele che per amor vostro ella si degni di annoverarmi fra i suoi figli e stendere su di me il manto materno. Ve ne supplico per quella tenerezza e per quell'affetto che voi le portaste, e per il desiderio che avete di vederla onorata ed amata sempre più da tutti i cristiani.
FIORETTO. Fate una
visita a S. Giuseppe pregandolo d'offrire i vostri desideri e i vostri bisogni a
Maria.
Le cattive confessioni riparate.
Al fine d'incoraggiare le anime timide, che dopo aver commesso alcun grave fallo arrossiscono poi di confessarlo, citeremo qui un esempio il quale servirà ugualmente per far vincere questa falsa vergogna, e a rivolgersi per aiuto a S. Giuseppe. Una pia persona ebbe la disgrazia di commettere una colpa grave contro il voto di castità, e non sapendo in qual modo superare il rossore che sentiva nel doverlo manifestare in confessione al ministro di Dio, perseverò qualche tempo in questo colpevole silenzio, quantunque provasse i più crudeli rimorsi e le angustie più amare. Finalmente non potendo più resistere alle grida di sua coscienza, risolvette a sua gran ventura di ricorrere all'intercessione di S. Giuseppe per liberarsi dal timore e dalla vergogna nel confessarsi, e per nove giorni recitò un inno ed un'orazione ad onore del Santo. Terminata appena la novena si trovò piena del necessario coraggio; si gettò ai piedi del confessore, gli rivelò i propri peccati senza provare alcuna
esitazione, e usci dal confessionale ricolma di consolazione. Per meritare poi di conservarsi a protettore e custode del suo cuore S. Giuseppe in tutto il corso di sua vita, questa buona persona non cessò mai di onorarlo sinceramente portando indosso giorno e notte una sua immagine, onde le servisse di scudo contro gli assalti dei suoi spirituali nemici, e contro i fantasmi notturni, attestando che questo glorioso Santo l'aveva poi continuamente protetta, e riempita di grazie speciali. Un tal fatto è riportato dal P. Barry al Capo II del suo libro sulla devozione a S. Giuseppe; avendolo saputo dalla persona stessa a cui era accaduto.