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UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

24° Luglio

S. GIUSEPPE RIFUGIO dei PECCATORI.

 

L'amore che S. Giuseppe ha per noi è un amore compassionevole, che lo rende sensibilissimo alle nostre miserie. Ora siccome il peccato è il più gran male che si possa incontrare, così egli ha una tenerezza speciale per i poveri peccatori. La conformità del suo cuore con quello del divin suo Figlio, gliela ispira. Ed oh! che fiamme d'amore deve egli avere provato per noi nella lunga dimora con un Dio disceso dal cielo e incarnatosi per la nostra salute! Fra i titoli gloriosi di cui l’onora la Chiesa, è da annoverarsi anche quello di vincitore dell'inferno, che egli si meritò, quando per sottrarre il fanciullino Gesù dalla morte che gli aveva destinato il crudele Erode lo trafugò in Egitto. E poichè quel principe iniquo era ministro dell' infernale dragone persecutore di Gesù e delle anime da lui redente: così Giuseppe vincendo lui, riportò la vittoria altresì sul demonio. Come osserva Origene, appena il Santo Patriarca entrò nell'Egitto, tutti gli idoli furono rovesciati, gli oracoli si tacquero e i demoni si misero in fuga. Queste vittorie sopra gli spiriti infernali furono senza dubbio opera di Gesù: ma volle servirsi, per dir così, del braccio di Giuseppe, come Capo della santa famiglia e Salvatore del Salvatore degli uomini. È così da quell'istante il demonio cominciò a temere del nostro Santo. Ma quanto maggiore non deve essere il suo spavento ora che vede risplendere con tanta luce la sua santità e la sua potenza che lo colloca nel cielo vicino a Maria, sua castissima Sposa la quale è invocata da noi quale rifugio dei peccatori e madre di misericordia! Ecco perchè il demonio rifugge da chi è devoto di S. Giuseppe. Ricorrete dunque a lui, se bramate di ottenere la beata eternità; raccomandategli la vostr’anima, ed egli vi impetrerà il perdono delle vostre colpe.

 

Oh! Padre potente e tenerissimo conducetemi a Gesù, benchè io sia ribelle ai suoi lumi e colpevole. Io non oso di presentarmi a lui da solo. Ma la mia salute ripongo nelle vostre mani. Grazie alla vostra paterna mediazione, io spero di mantenere la grazia del mio Gesù e di trovarlo favorevole nel gran giorno del mio giudizio. Si: o gran Patriarca, voi che foste il padre e il Salvatore del mio Giudice, voi siate presso di lui il mio avvocato nella gran causa della salute eterna, il cui infallibile risultato sarà la privazione o il possesso della beatitudine del cielo.

 

FIORETTO. Pregate S. Giuseppe per la conversione dei poveri peccatori.

 

Ossequi in onore di S. Giuseppe.
Alcuni giovani per dimostrare il loro amore a S. Giuseppe, avevano formato un grazioso altarino nella loro camera di studio, e l' avevano ornato nel miglior modo che per essi si era potuto, onde onorare il gran Santo tutto il mese a lui consacrato: tutti i giorni vi mettevano nuovi fiori, simboli amabili della loro ingenua e sincera pietà. Ognuno riponeva in una cassettina un'offerta, onde provveder le candele che ardevano notte e giorno durante l'intero mese davanti la cara immagine di S. Giuseppe. Uno di questi fanciulli s'impose ed adempì fedelmente la mortificazione d'osservare il più perfetto silenzio in ogni luogo e circostanza, in cui non fosse veramente obbligato a parlare: e ciò per imitare il silenzio di S. Giuseppe a Nazaret e riuscirgli con questo più gradito. Un altro fanciullo aveva fatto il seguente proposito. «Io (diceva) non so pregar bene S. Giuseppe, e perciò in altro modo procurerò d'onorarlo. Ho del denaro nella borsa e gli prometto di far un'elemosina ai poveri tutti i giorni nel tempo della passeggiata, durante il mese di S. Giuseppe, sperando ch'egli rimarrà contento di me, giacchè egli amò la povertà e prediligerà certo chi soccorrere i poveri per amor suo. Farò dunque questo a gloria e ad amor suo.» E come non ammireremo noi questi cari giovanetti? Un altro per piacere a S. Giuseppe s’impose il digiuno in tutti i mercoledì del mese a lui dedicato, dicendo che cosi s'intendeva passar meglio quel giorno doppiamente consacrato a San Giuseppe. Un altro per imitare l'astinenza di questo Santo, si astenne per l'intero mese di Marzo dal vino, bevendo acqua. Finalmente uno per ottenere una virtù carissima a S. Giuseppe, lasciò ogni altra cosa nel pranzo fuori della minestra e di un sol piatto: ma ciò fece con sì bella circospezione, che nessuno se ne avvide. Giovani che così operano, sono certamente ammirabili, e degni di essere imitati.

 

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