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UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

1° Dicembre

Il cuore di s. Giuseppe ebbe in grande stima la vita interiore e nascosta.

 

Quanto amabile e quanto nobile e salutare è la vita interiore e nascosta! Essa assomiglia in qualche modo a quella che ha menato lo stesso Dio nel corso infinito dei secoli prima della creazione del mondo, non essendo conosciuto che da sè solo ed in lui solo! Vita sconosciuta alle creature, le quali non pensano ad altro che a render celebre e glorioso il loro nome fra gli uomini, ma conosciuta dal Creatore il quale anche oggi porta il nome di Dio perfettamente nascosto, ora circondato da un abisso di tenebre, ora elevato ad una altezza inaccessibile di luce; vita bassa ed oscura nell'opinione degli uomini, ma assai sublime e piena di chiarezza nella stima degli Angeli: vita per la quale i saggi del secolo, e gli ambiziosi hanno avversione e disprezzo, ma vita che condanna la vanità e la pazzia di quanti si compiacciono vivere tra la folla del mondo e nella pompa dei corsi e delle piazze. Questa vita interiore e nascosta fu la vita di s. Giuseppe, vita cara al suo cuore, e verso la quale egli aveva una stima impareggiabile perchè è occupata di continuo negli esercizi della grazia, e però più nobile della conquista dei regni e del governo degl'imperi; e se agli occhi dei mondani sembra solitaria, essa diviene pubblica agli occhi degli abitanti del cielo. Per questa vita interiore e tranquilla sentiva egli il più vivo trasporto, perchè conosceva bene essere una vita purificata dagli affetti della terra, e sostenuta dai sentimenti celesti e tutta occupata in una continua ammirazione delle perfezioni di Gesù e di Maria. E' certo, che dopo la rivelazione fatta dall'Angelo a s. Giuseppe che la sua purissima Sposa era piena di Dio, e che aveva concepito per opera dello Spirito Santo il divin Verbo, Giuseppe passò il resto dei suoi giorni, circa trent'anni, in una continua ammirazione ed estasi non interrotta. Se i due Tobia padre e figlio dopo aver saputo che quegli che accompagnato aveva Tobiolo a Rages, era realmente l'arcangelo Raffaele, uno dei sette spiriti che assistono incessantemente avanti al trono della divina Maestà, ne furono così sorpresi da meraviglia che prostrati con la faccia a terra stettero in tal postura per lo spazio di tre ore, mostrando in tal modo il rispetto, la gratitudine verso il loro benefattore, non abbiamo noi ragione di dire che Giuseppe era di continuo rapito in estasi dolcissima stando alla presenza di Gesù e di Maria, estasi non già simile a quella che priva le creature dell’uso dei sensi e del potere di occuparsi in cose esteriori, essendo allora l'anima occupata tutta in Dio solo, come se fosse distaccata dal corpo, ma in un rapimento tutto interiore, che teneva l'anima presente ed unita a Dio ed alle cose di Dio per modo da non togliergli la libertà nè la forza, nè l'attenzione di applicarsi al lavoro ed agli affari temporali della sua cara famiglia. E perchè non apprendiamo da s. Giuseppe a far gran conto anche noi di una tale vita più celeste che terrena, vita che ci unisce a Dio, e ci fa gustare in questa valle di dolore un assaggio del paradiso, vita che Dio concede alle anime sue dilette in conformità della promessa che ne ha fatta, e che chiama manna nascosta, i cui sapori soavissimi sono tali che non possono intendersi nè provarsi se non da quelli che si applicano a gustarla. Qui potrebbe dirsi: chi non prova non crede. Non si ha stima di questa vita perchè non si conosce perchè si gustano altri cibi lusinghieri dei quali va in cerca il nostro amor proprio, cibi che addolciscono momentaneamente il palato, ma che non saziano, non dilettano il cuore; non si conosce perchè lo spirito è dissipato, il cuore distratto.... Oh fino a quando, o anime devote, dimorerete nella vostra spirituale dissoluzione?. Applicatevi a conoscere il bello di una tal vita, fatene un gran conto, e poi cominciate a gustarla, appoggiandovi con fiducia nella protezione di s. Giuseppe.

 

Giaculatoria.
O Giuseppe santo, che nella Circoncisione del divino Infante gl'imponeste il nome di Gesù, pregate per noi.

 

Affetti. 
O beatissimo s. Giuseppe, per il dolore crudele che provaste all'occasione della Circoncisione dell'Infante divino, e per il gaudio di cui fu riempita l'anima vostra nell’imporre al medesimo il nome di Gesù, siccome ne riceveste avviso dal cielo, ottenetemi la rassegnazione e la fortezza di animo nel sopportare tutte le pene e tribulazioni che piacerà a Dio di mandarmi per purificare il mio cuore ed accenderlo di un amor più fervente. Fate che io trovi al par di voi ogni mia consolazione e forza divina in quel dolce nome che voi imponeste al Salvatore del mondo. Ah! sia questo santo e terribile nome la mia consolazione nelle afflizioni, la mia luce nei dubbi, la guida nelle mie incertezze, la mia forza nelle tentazioni, e sia molto più in morte il mio conforto nelle ultime agonie, affinchè mi sia dato, dopo averlo invocato, lodato e benedetto sulla terra, di venirlo ad invocare, lodare e benedire lassù nel cielo nello splendore dei santi.

 

ORAZIONE DA RECITARE TUTTO IL MESE

A te, o Beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, dopo quello della tua santissima sposa. Per, quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all'Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo Sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l'eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù,così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l'eterna beatitudine in cielo. Amen. (Leone XIII)

 

FIORETTO: — Recita tre Ave Maria, con tre volte " Sia benedetta la santa ed immacolata Concezione della Beata Vergine Maria Madre di Dio"; ascolta oggi le buone ispirazioni.

 

(Per il mese di Dicembre pubblichiamo IL CUORE DI S. GIUSEPPE - Brevi riflessioni proposte alle persone pie e religiose in occasione del mese a lui sacro. - Volume secondo.)

 

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