Se c'è qualcosa di buono in me, è tutto per grazia speciale di Dio: se Dio non m'avesse aiutato, Dio sa che cosa sarebbe stato di me.
Come si fa con la gatta che sporca, Dio suol fare con alcuni suoi eletti: li lascia cadere fino a che, illuminati dalla grazia, conoscano quella lordura e poi, come stomacati, non vi cadano più.
In chi lo ama Dio permette dei difetti perché ne ricavano molto utile, come chi camminando inciampa: sbalza due passi innanzi.
Chi serve Dio è come una caraffa d'acqua limpida: una pagliuzza si vede subito. Se commette un minimo errore, se ne avvede e si
umilia e ne chiede perdono.
Gli uomini di fede sono
come grandi alberi. Anche se recisi, riproducono sempre qualche virgulto. Al contrario, chi non ha fede è un albero
senza radice: viene abbattuto da ogni piccolo vento.
D'inverno il pastore conduce le sue pecore
tra piogge, venti e neve, ma a primavera se ne sta riposato sotto un albero. Così succede ai servi di Dio: godranno perfettamente nella primavera della vita futura.
Si deve fare come gli uccelli che toccano terra
per prendere cibo, ma poi subito volano in alto: fermarsi poco e per necessità sulle cose terrene e poi stare in alto per lodare e benedire Dio.
Morirei volentieri per la fede ma, perché non mi è concesso, voglio esercitarmi a rinnegare la volontà, il che è veramente un morire.
L'obbedienza è un coltello che uccide la volontà dell'uomo sacrificandola a Dio: è il coltello che sacrificò Gesù Cristo fattosi obbediente fino alla morte.
Vorrei piuttosto morire che non fare l'obbedienza. Prima morire che non obbedire. L'obbedienza è la carrozza che conduce in paradiso. Per obbedienza entrerei in una fornace accesa e credo che per merito di quella ne uscirei illeso.
L'obbedienza è una virtù che sommamente tormenta il demonio.
L'esorcismo più efficace per scacciarlo dagli ossessi è il dirgli: "Io sono venuto qua per obbedienza e per questo tu devi uscir fuori".
La candela da poco spenta si riaccende subito. Cosi succede al peccatore che ha sbagliato ma si pente
subito.
Alle volte il demonio ci mostra anche il modo di servire Dio per ingannarci e farci cascare nella vanagloria. Per camminare sicuro, non lasciar mai la viva fede e l'obbedienza, perché questa dà guerra contro il demonio e così non ci può ingannare.
Se la fenice si rinnova e torna a volare, si deve credere che anche l'anima che ha peccato, bruciandosi al sole di giustizia che è Gesù, si rinnovi e ritorni a volare alla vita della grazia.
Chi vive male non muore bene. In punto di morte, per paura, ripete quello che gli si dice, ma fa come l'eco. Risuona soltanto alla voce degli altri.
Alcuni si pentono solo per paura. Sono come i
corvi che diventano bianchi quando nevica, ma poi sbattono l'ali e restano neri come prima.
I principi mettono sentinelle nelle piazzeforti. Se hai conquistato le virtù occorre mantenerle con diligenza, bisogna fare le sentinelle.
Dio ha dato all'uomo l'onore e la vergogna perché gli servano di guardia per non peccare.
Il cavallerizzo doma il cavallo con capezza e freno. Anche Dio tira la volontà dell'uomo col "capezzone" dei buoni ricordi, col freno del lume, cioè con dolori e malattie. Chi li disprezza corre alla sua rovina, perché invece di Dio vi cavalca il demonio.
Chi sta a terra vede piccola la croce del campanile, chi sta in alto vede le cose molto piccole a terra. Così l'uomo terreno non intende le cose del cielo. Chi sta in paradiso conosce di quanto poco valore erano le cose sulla terra.
L'amore alle cose del mondo, agli onori, grandezze, dignità sono diventate connaturali nell'uomo. E' come quando si mescola l'acqua al vino. Ci vuole un gran miracolo per dividerli.
Gli affetti naturali sono come gli ami per pigliare pesci. Il demonio li mette nel cuore di chi serve e poi, quando c'è da fare qualche azione buona, li
tira per deviarlo dal fare il bene.
Vedi quel legno che fa tanto fumo?
Finchè non esce il fumo non entra il fuoco. Bisogna levare tutti gli affetti e tutti i fumi mondani, se vuoi che entri in te il fuoco dell'amor di Dio.
Le mucche ruminano di notte e da questo proviene il latte. Chi sente o legge cose che riguardano la propria salute, deve attentamente ruminarle per cavarne utile e frutto. E' come il giuoco della mosca cieca: una percossa
finchè non si indovina. Non saranno sbendati gli occhi finche non si indovina che i mali provengono da Dio per i nostri peccati.
Se c'è legna verde al fuoco si deve soffiare e lacrimare per il fumo prima che s'accenda. Cosí
chi domanda le grazie a Dio: domandare, piangere e perseverare, finchè Dio non concede ogni cosa insieme.
L'oro si
cava dalle miniere con grande fatica. Alcuni affetti santi si cavano dalle viscere dell'uomo, per mezzo di
varie difficoltà, finchè si arriva perfezione della Virtù.
Il lino produce fiori celesti che rallegrano
l'occhio, ma poi viene carpito e pettinato per fame la tela e i corporali dove posare il
Corpo di Cristo. Così chi comincia a servire Dio, viene prima allettato con dolcezze, che poi si cambiano in aridità e mortificazioni, ma alla fine arriva a fare una tela
così bella che Gesù con le sue delizie si riposa nell'anima sua.
Quando si spiuma un uccello è facile levargli le penne grosse, ma per le piccole occorre la fiamma del fuoco.
Così succede a chi serve Dio. Ci si può liberare dai peccati gravi, ma per togliere quelli di minor conto ci vuole il fuoco dell'amor di Dio.
Per aver fuoco si prepara la legna, la si accende con l'acciarino e per conservarlo si ricopre con la cenere. La legna sono le opere buone. Per accendere occorre l'acciarino del "conoscere se stesso" e batterlo sulla pietra del cuore perché ne esca la scintilla della carità, ma poi per conservarlo bisogna coprirlo con la cenere dell'umiltà, dimenticando il passato e guardando sempre al futuro.
E' una grande dignità arrivare ad essere servi di Dio, essere in grado di non far peccati. Un gran dignitario che commette peccati è meno e peggio dei facchini.
Si deve pensare ai propri peccati, ma poi subito si deve considerare la grande misericordia di Dio.
Vera regola d'amare Dio: osservare il vangelo, astenersi dai peccati, rinnegare le proprie passioni, considerare gli attributi di Dio e compiacersi di quelli.
L'amore e la carità verso il prossimo sono il fondamento della verità della nostra santa fede. Dove non c'è carità non ci può essere Dio, perché Dio è carità per essenza.
Il servire Dio nobilita l'uomo, gli fa mutar costume
anche nelle buone e civili creanze.
Non far giudizi temerari perché è un peccato gravissimo. Non mormorare, ma pensa bene del prossimo. Sii caritatevole verso il prossimo se vuoi che Dio t' aiuti.
Chi semina spine non vada scalzo.
La frequenza ai sacramenti è il mezzo
efficacissimo per ottenere il mutamento di una vita peccaminosa. Dal ricevere l'Eucaristia proviene ogni dolcezza
ed ogni bene tanto per l'anima che per il corpo.
Non c'è rimedio più efficace per placare l'ira di Dio come il santissimo Sacrificio dell'altare.
E' un'opera di grande misericordia pregare Iddio per quelli che si trovano in peccato mortale. Per liberare un peccatore dai lacci del demonio e restituirlo alla grazia farei qualsiasi cosa. Spargerei il sangue purché non si perdesse un'anima.
La castità è molto gradita a Dio e necessaria alla salute dell'anima.
La fede e l'umiltà sono il fondamento principale di tutte le altre virtù. Sii umile e confida in Dio e non star a competere col demonio che è un'astuta bestia. La si vince sempre con l'umiltà. Dentro i cuori umili abita il Signore.
Non essere ingrato. Corrispondi con la gratitudine alle grazie che Dio ti fa continuamente. Amor con amor si paga.
Non stare in ozio: è la cosa più nociva per la salute dell' anima.
Gli uomini mancano, ma Dio non manca mai. Se avrai fede nella provvidenza di Dio, riceverai quanto brami.
La vera e perfetta preghiera è fare la volontà di Dio.
I santi si fanno in terra e non in paradiso, perciò bisogna faticare, patire, stentare quaggiù, per ottenere il premio del cielo. Non si possono avere due paradisi: godere in questo mondo e nell'altro. Perciò, se patirai, abbi pazienza.
E' una gran tentazione non avere tentazioni.