MEDITAZIONE
I NOSTRI DOVERI
Non contristate lo Spirito Santo di Dio, dal quale siete stati segnati per il giorno della redenzione.
Efes. 4, 30
CONOSCERLO
1. Conosciamo lo Spirito Santo perché è Dio. Non possiamo e non dobbiamo disinteressarci di Dio, proprio perchè è il nostro Creatore, Redentore e Santificatore. Da Lui il nostro essere: «in Lui viviamo, ci muoviamo e siamo». Ma Dio, secondo la rivelazione, è uno e trino. Ci debbono interessare la sua natura e le sue relazioni, attraverso le quali si manifesta in Lui la sua vita: dobbiamo interessarci del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, un unico e solo Dio. Al Padre va la preghiera che ci ha insegnato il divin Figlio, al Padre la riconoscenza per averci creato, perchè a Lui è attribuita la creazione; al Figlio lo slancio del nostro cuore, perchè è Gesù, il Fratello, il Maestro, il Crocifisso. E allo Spirito Santo? Perchè poco si considera la vita della Grazia, che è l'anima della santificazione - attribuzione particolare dello Spirito Santo - poco o nulla si dà a Lui nella nostra devozione. «Noi non sappiamo neppure se lo Spirito Santo esiste»: che non sia questa la risposta per molti - come si legge negli Atti degli Apostoli - messi di fronte alla terza persona della Santissima Trinità?
2. Conosciamolo, perché è il dono di Gesù. Si legge nel Vangelo di san Giovanni: «Nessuno ha mai visto Dio: l'unigenito di Dio che è nel seno del Padre, Egli ce lo ha rivelato». È proprio Gesù che ci ha fatto conoscere lo Spirito Santo. E non solo ce lo ha fatto conoscere, ma ce l'ha meritato e ce lo ha mandato dal seno del Padre. Ce lo dice Lui stesso, per consolare gli Apostoli e noi della sua dipartita e per prepararci a riceverlo con tutti gli onori, cioè con tutto il cuore. Vivere come se Gesù non ne avesse mai parlato, vivere ignorando la sua infinita bontà, vivere senza profittare delle sue ineffabili ricchezze, non è far ingiuria al Signore e tagliarci praticamente fuori dai benefici della Redenzione?
3. Conosciamolo, perché da Lui è la nostra santificazione. Non si può vivere da cristiani senza l'aiuto di Dio, perchè il cristianesimo è tutto dono di Dio. Il Padre ci ha dato il Figlio, il Figlio ci ha mandato dal Padre lo Spirito Santo: propter nostram
salutem, per la nostra salvezza. Non dobbiamo escludere da questo còmpito di salute nessuna delle tre divine Persone e tanto meno quella che è destinata a render feconda in noi la Redenzione. Da Lui la grazia, le virtù, i doni, i frutti, di cui l'anima ha bisogno per vivere, così come il corpo ha bisogno di respirare. Conoscere lo Spirito Santo vuol dire conoscere e poter quindi rendere efficace l'opera della Grazia in noi, la novità della Grazia. Secondo quanto scrive san Gregorio: «Il Signore e Redentore nostro venne come un uomo nuovo nel mondo a dare nuovi precetti al mondo».
* O Spirito Santo, così appassionato d'amore per gli uomini redenti da Gesù Cristo, fa ch'io ti conosca sempre meglio, perchè più fortemente ti ami. Che io ti conosca soprattutto con l'avere filialmente presenti le ricchezze dei tuoi doni, così che di essi io possa più largamente profittare per la mia santificazione, rendendomi così più atto strumento di santificazione per i miei fratelli.
ELEVAZIONE
Nella sua «Esposizione del domma cattolico» il celebre padre Monsabré scrive: «Il Padre e il Figlio si amano e l'amor loro non si esprime a parole, con cantici, con grida appassionate, perchè, giunto al suo grado supremo, l'amore non parla, l'amore non canta, non grida; si spande in un soffio ardente, in cui trapassa l'anima tutta intera. L'amore di Dio è un soffio santo, Spiritus sanctus. Il nostro soffio d'amore passa; il soffio di Dio sussiste, vive, è persona. Voi mi domandate come ciò avvenga? Signori, io vi rispondo con sant'Agostino: -
Nescio, non valeo, non sufficio - Non ne so nulla, non posso dir nulla, sono impotente dinanzi ad argomento così grande. - Tuttavia io so e credo che lo Spirito Santo sussiste; so e credo che egli è amore sostanziale e
consostanziale; so e credo che il Padre e il Figlio sono legati da questo amore come lo sono per la generazione; so e credo che Dio ci ama nel suo Spirito; so e credo che questo Spirito si chiama dono, perchè il divino amore lo destina eternamente a quelli che ha scelti; so e credo che questo dono è sparso come profumo nella Chiesa, nella quale consola e fortifica, apre l'intelligenza, dà la scienza, il gusto delle cose divine, la prudenza, la pietà, la forza, il timor di Dio, la verità, la carità, la libertà santa.
FIORETTO Voglio propormi di leggere qualche libro che tratti in modo pio ed efficace dello Spirito Santo.
GIACULATORIA Credo in Spiritum
Sanctum. Credo nello Spirito Santo.