MEDITAZIONE XXXIV
Maria al piede della Croce.
Preludio 1. — «Accanto alla Croce di Gesù stava sua Madre.... Gesù dice a sua Madre: «Donna, ecco il tuo figliuolo». Di poi dice al discepolo: «Ecco la Madre tua».
Preludio 2. — Rappresentati la scena del Golgota. Gesù sulla Croce, e sotto, al piede di essa, Maria e Giovanni. Ascolta con amore le parole di Gesù.
Preludio 3. — O Signore Gesù, ch'io possa comprendere l'intenso dolore di Maria Santissima, e possa altresì apprezzare, e sempre, il dono che mi faceste dandomi Maria per Madre!
PRIMO PUNTO
«Accanto alla Croce di Gesù stava la sua Madre Maria». Medita bene queste parole; in esse è descritto mirabilmente l'intenso dolore di Maria e la incomparabile di Lei fortezza nel sostenerlo. Il dolore di fu intenso. — Maria era accanto alla Croce di Gesù. Essa, quindi, contemplava morente, fra gli orrori del più crudele supplizio, Gesù, la dolcezza della sua vita, la gioia dell'anima sua, la luce della sua intelligenza, la sua speranza, la sua consolazione, la sua forza; Gesù il celeste Padre che le aveva dato la vita, lo Sposo divino ch'Ella amava d'un unico amore, il Figlio così caro ch'Ella aveva tenuto sulle sue ginocchia. Mai nessuna madre fu unita al suo figlio con tali legami; non mai si fece fra il Creatore e la creatura tale scambio di sentimenti: mai nessuno strazio fu simile a quello provato da
Maria, poiché Ella riuniva nel suo cuore tutti gli affetti di cui l'anima umana è capace, e questi affetti, invece di disperdersi sopra oggetti diversi, imperfetti e limitati, non avevano che un solo oggetto, un solo scopo, un sol termine: la sacra persona del Salvatore, in cui Ella amava ad un tempo e il suo Dio e il suo Figlio. — Maria era accanto alla Croce. Con non minor verità si potrebbe dire ch'Ella era sulla Croce, crocifissa come suo Figlio, avendo con Lui questa sola dissomiglianza, di risentire riuniti nel suo Cuore le ferite disperse sul corpo di Gesù Cristo, e di soffrire nell'anima sua tutto quello che Egli soffriva nella sua carne. Specchio fedele della Passione del Salvatore, il Cuor di Maria è abbeverato di fiele, il Cuor di Maria è trapassato dal ferro della lancia. I chiodi e la Croce non sono meno di Maria che di Gesù Cristo; la Madre è, in una parola, crocifissa col Figlio. Forte fu Maria nel suo dolore. — Maria stava: era, quindi, calma e coraggiosa. Immersa in un abisso di dolore, Ella non fu sommersa, non soccombette sotto il sacrificio, che la volontà di Dio le imponeva: Ella stava. Nella lontananza e nell'ombra gli Apostoli fuggivano, si nascondevano; sotto ai suoi passi le rocce si spezzavano, la terra tremava, l'universo crollava, il sole nascondeva la sua luce: Maria sola stava, Maria sola non partecipava al turbamento del creato! Ferma, immobile come il Creatore, faceva vedere al mondo il più sorprendente prodigio della forza dell'Altissimo: un Dio che muore e sua Madre che non muore con Lui. Nella calma dell'anima sua, nella forza della sua volontà è simile a Dio. Nella stessa maniera che Dio, non risparmiando il suo Figlio, l'abbandonò a noi, così
Maria, per quando è in Lei, consente a questo sacrificio, lo vuole, lo accetta generosa, e non pensa che la salute dell'uomo sia comperata troppo cara, al prezzo della Passione di Gesù Cristo. S. Anselmo osò dire: «Maria abbracciava la volontà di Dio in tal modo che, se fosse stato necessario, Ella stessa avrebbe inchiodato ed offerto il suo Figlio sull'altare della Croce». Questo pensiero, che a prima vista parrebbe esagerato, è tuttavia esatto; esso esprime l'unione perfetta di Dio e di Maria nei sentimenti che li animano, non solo per rapporto alla Redenzione, ma ancora per rapporto a tutte le circostanze della Redenzione. Se, in un certo senso, si può dire di Dio, con l'Apostolo S. Paolo, ch'Egli non ha risparmiato il suo Figlio; se si può dire, riportando le parole del Salvatore, che il calice della Passione fu preparato dalle mani stesse del re; se si può dire che Dio ha abbandonato Cristo: tutte queste cose possono anche dirsi di
Maria, poiché Ella vi diede il suo pieno consenso, perché la sua volontà vi si è associata pienamente, perché impiegò la potenza ch'Ella aveva sul Salvatore, in quanto gli era Madre, e a confermare i disegni che aveva formati su di Lui il Padre; giustamente, quindi la Vergine viene chiamata coadiutrice di Dio, corredentrice del genere umano. Ammira l'amore di Maria per te! Per te sacrifica il Figliuol suo, per te si getta nel massimo dolore. Quanto sei caro al materno suo Cuore!
SECONDO PUNTO
Quanto sei obbligato ad amare Maria e ad amarla, con amore filiale. — Ad amare
Maria. Come? Tanto patisce per te, per te sacrifica il suo Figliuolo, e tu non l'amerai? — Ad amarla con amore filiale. Maria è tua madre; come tale te l'ha data Gesù sulla Croce. Invero: il Vangelo dice: «Gesù, dunque, veduta stare ivi la Madre, e il discepolo da Lei amato, disse alla Madre sua: «Donna, ecco il tuo figliuolo». Di poi disse al discepolo: «Ecco tua madre». E da quel punto il discepolo la prese con se». Ora, i Padri della Chiesa sono unanimi nell'asserire che Giovanni rappresentava allora l'umanità tutta; dando, perciò, a Maria Giovanni per figlio, dava anche noi tutti come figli a
Maria. Gesù, quindi, dall'alto della Croce, a Lei rivolto, non la chiama col nome di Madre, ma con quella parola con la quale era stata predetta fin dal principio del mondo, come madre di benedizione e di redenzione, cioè, con la parola donna:
mulier. Questa verità è manifestata chiaramente dallo stesso Evangelo. L'Evangelista, infatti, dopo d'aver detto che il discepolo la prese con se, soggiunge: «Conoscendo Gesù che tutto era compito, disse: ho sete». Medita bene queste parole; esse contengono la consolante verità che Maria è tua madre. Che cosa venne a compire sulla terra Cristo Gesù? Dare, forse, a Maria un sostegno nella persona di Giovanni? In modo troppo materiale intenderesti le parole del Signore! Come, dunque, devi intendere le parole dell'Evangelista, che seguono l'accettazione di Maria ad aver per figlio Giovanni: «Conoscendo Gesù che tutto era compito?». Poni ben mente: Cristo Gesù, unico Figlio di Dio Padre, non ha voluto essere solo, ma volle farsi dei fratelli, volle donare al Padre molti figli, in modo che Egli restasse veramente primogenito fra molti. Quindi si offrì al Padre come vittima, s'immolò sulla Croce, versò il Preziosissimo suo Sangue in mezzo a indicibili dolori e tormenti; e con la sua espiazione Egli spezzò le catene che ci tenevano avvinti a Satana, coi meriti suoi infiniti ci ottenne grazia presso il Padre. Il Padre, nell'infinita sua carità, per i meriti di Cristo ci adottò per figli, e noi divenimmo fratelli di Cristo. L'apostolo S. Giovanni, meravigliato, esclama: «Vedete con quale carità ci ha amati il nostro Dio! Sicché ci chiamiamo figli di Dio e lo siamo veramente». Ora, Gesù Cristo è Figlio naturale del Padre, ma è altresì figlio naturale di
Maria; Maria infatti, lo generò, comunicandogli una natura simile alla sua. Quindi, come per i meriti di Cristo, e dietro l'accettazione del Padre, noi divenimmo fratelli di Cristo e figli del Padre; così per i medesimi meriti, e dietro l'accettazione di
Maria, siamo fratelli di Cristo e figli di Maria. La missione di Cristo era compiuta, e l'Evangelista potè dire: «Conoscendo Gesù che tutto era compito». Gridò allora Gesù: «Sitio! Ho sete!». Quale sete? La sete sua è una sete di anime, di quelle anime ch'Egli redense, e che, nonostante siano milioni e milioni, per la carità che gli divampa nel Cuore non bastano e saziarlo; Egli grida: «Sitio! Ho sete!». Consolanti verità! Maria è tua madre! Gesù ha sete dell'anima tua! Altro non ti resta, quindi, che saziare la sete del Salvatore accettando Maria per tua madre, come fece Giovanni, amandola con amore filiale; questa Madre ti porterà sempre a Gesù, ti farà vivere della vita di Gesù.
TERZO PUNTO
Come l'Apostolo S. Giovanni hai tu ricevuta Maria come madre e come tale la consideri, l'ami? Se è così, in Lei avrai posto una grande confidenza, sempre a Lei ricorrerai, a Lei affiderai ogni tua cosa. Sempre ti terrai sotto il suo sguardo amoroso, e ben ti guarderai dal far cosa che le possa recar dispiacere. La tua confidenza sarà davvero filiale, e, come figlio, nel pericolo a Lei alzerai la preghiera e in Lei tranquillo riposerai. San Luigi Gonzaga ogni mattina si metteva nelle mani di questa Madre, consacrando a Lei il suo corpo e l'anima sua, pregandola a volerlo custodire come cosa tutta sua. — Come il ragazzino ha sempre il nome della mamma sulle labbra, così anche tu ripeterai spesso il dolcissimo nome di
Maria. Di Lei spesso parlerai, e ne parlerai con trasporto, con gioia, per l'amore grande che senti verso di Lei. Un figlio costretto, a vivere lontano dalla madre, come ha care le sue lettere, come le legge e rilegge
volontieri! Così anche tu, se ami veramente Maria, spesso terrai nelle mani libri che trattano delle sue virtù, leggendoli con molto affetto e trasporto. Ben conoscendo essere desiderio della madre l'avere figli che imitino le sue virtù, non ti contenterai di studiare e meditare le virtù di
Maria, ma con ogni diligenza le ricopierai, desideroso d'accontentare la Madre tua. All'avvicinarsi di qualche solennità di
Maria, preparerai puro e candido il tuo cuore, accostandoti al sacramento della Penitenza e alla Santa Comunione per celebrare convenientemente le sue feste. In suo onore farai qualche mortificazione, e sempre le presterai qualche ossequio quotidiano. Sempre reciterai con molta devozione il Rosario, preghiera carissima a
Maria, meditandone attentamente i Misteri. Consacrerai in modo speciale il Sabato a tua Madre, come il santo mese di maggio, compiendo ossequi speciali in suo onore. Tu, in una parola, sarai sempre col tuo pensiero, col tuo cuore raccolto in
Maria, cercando d'accontentarla sempre nel miglior modo che ti é possibile. Non dimenticherai certo i dolori che per te ha sofferti, ma sempre li ricorderai nella mente, consolando la tua Madre desolata. A Lei sempre chiederai la grazia di amare Gesù, di non distaccarti mai da Lui, e per le mani di Maria presenterai a Gesù ogni tua opera. Fai tu così? Te beato! Allora corrispondi al beneficio grande che ti ha fatto Gesù, dandoti Maria per Madre, e di te si può dire quello che il Vangelo dice di Giovanni: «E da quel punto il discepolo la ritenne come sua». Ti trovi, invece, freddo in quest'amore per
Maria? Oh, allora termina questa meditazione col seguente proposito: «Non poserò un momento, fino a quando non abbia ottenuta una devozione tenerissima, filiale, verso l'amabilissima e dolcissima mia madre Maria».
ORAZIONE. — Mio Signore Gesù, quanto mi avete amato! Non siete stato contento di spargere il vostro Sangue per me, di consumare la vostra vita, ma, sul Calvario, mi faceste un dono prezioso, mi deste per madre la stessa vostra Madre! Voi avete anche sete dell'anima mia, e la volete tutta per Voi. I pericoli che la possono perdere, allontanare da Voi, sono molti; mi deste, perciò, una Madre tenerissima, alla quale affidare quest'anima, che a Voi costa così caro prezzo; affinché da questa Madre custodita, rimanga sempre incolume e tutta vostra. Oh! se avessi sempre amato Maria con amore filiale, a qual punto non sarei mai arrivato nella via della perfezione e della santità! Ma come non ho corrisposto a tanti vostri benefici, così fui trascurato nel corrispondere anche a questo. Di qui la mia freddezza verso
Maria. Quale ingiuria non ho fatto al vostro Cuore e quale torto a Maria Santissima! Ve ne domando perdono, o mio Gesù! Ora corrisponderò a tanto beneficio; aiutatemi, però, con la vostra grazia! E Voi, o Madre mia dolcissima
Maria, perdonate la mia freddezza! Vi supplico, per i tanti dolori che soffriste per me, a ricevermi ancora per figlio. Ricordatevi che siete il rifugio dei poveri peccatori, dei quali io sono il primo. Imprimete nel mio povero cuore una tenera e filiale devozione verso di voi.
GIACULATORIA. Bone Jesu, rogo te per dilectionem, qua diligis Matrem tuam, ut sicut vere eam
diligis, ita mihi des ut vere eam diligam. Buon Gesù, ti prego per l'amore con cui ami tua Madre, fà, che come tu l'ami veramente, così concedimi che anche io possa amarla veramente.
(Tutti
i testi sono tratti dal libretto: La Passione di Gesù Cristo - di Mons. Pietro
Bergamaschi)

LITANIE
DEL PENTIMENTO

FIORETTO
DEL GIORNO:
Non
annoiarsi, interessarsi a tutto, prestare attenzione a chi ci è
accanto
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