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FESTE MOBILI:

 

SABATO DELLA QUARTA SETTIMANA

DI QUARESIMA

 

MEDITAZIONE XXXII 
Il Perdono. 

 

Preludio 1. — «Gesù diceva: «Padre, perdona loro; chè non sanno quello che fanno». 

 

Preludio 2. — Mira il tuo Gesù crocifisso... Raccolto insieme alle pie donne ai piedi della Croce, ascolta le parole dei nemici del Salvatore... ascolta la risposta di Lui. Rappresentati, più vivamente che ti è possibile, la scena del Calvario. 

 

Preludio 3. — Signore Gesù, che io apprenda la grande lezione che mi date sul legno della Croce; Che io ami sempre i nemici miei, e su di essi invochi sempre le vostre grazie e le vostre misericordie. 

 

PRIMO PUNTO 
Quando un padre sta per morire, i figli diletti si fanno a lui intorno ed ascoltano con grande amore le sue ultime parole. Raccogliti anche tu ai piedi del morente Gesù, medita gli ultimi momenti della sua vita, ascolta con amorosa attenzione le sue parole. Appena inalberata la Croce, appena esposto il Crocifisso alla vista dell'immenso popolo ivi affollato, i nemici di Lui per nulla inteneriti, cominciano a vomitare amari insulti, provocazioni sacrileghe, empie bestemmie. Tutto il popolo spettatore non fa che deriderlo. I principi dei sacerdoti, i magistrati, i seniori d'Israele, dimentichi della loro dignità, gridano: «Oh il bel Salvatore che era venuto a noi! Un salvatore che, avendo salvato gli altri, non può ora salvare se stesso. Ecco il miserabile, che si è detto l'eletto di Dio, il re d'Israele; discenda dalla Croce, e gli crederemo. Mira, o popolo, colui che ha avuto l'ardire di dirsi Figlio di Dio! Venga ora il suo Padre a liberarlo». Perfino i soldati romani, che erano estranei al sentimento di odio infernale contro il Salvatore, fan coro con essi per schernirlo; gli stessi viandanti, passando per il Calvario, scorgendo la Croce, agitano il capo in segno insultante ironia, e: «Va, gli dicono, o miserabile, che volevi distruggere il tempio di Dio e riedificarlo in tre giorni! Salva te stesso! Se sei Figlio di Dio, discendi dalla croce». Insomma, è una marea sempre crescente d'infernale malvagità e di bestemmia. Ebbene, che fa Gesù? Il suo amore s'accresce in proporzione dei delitti dei suoi uccisori; anzi, a misura che essi raddoppiano il furore contro di Lui, la sua volontà di perdonare si spinge all'infinito. Gesù alzando penosamente il capo e cercando con gli occhi il cielo, dice con ineffabile dolcezza: «Padre, perdona loro; che non sanno quello che fanno». Ammira la bontà, la misericordia del Cuore di Gesù! La sua prima parola non è per sua Madre, non per i suoi Apostoli, non per le pie donne, che stanno ai piedi della Croce. Vittima per i peccatori, di essi innanzi tutto si occupa. Nel suo Cuore li accoglie tutti, e per tutti invoca il perdono. Invoca Iddio, non già come giudice, ma come Padre, per impietosirne il cuore con questo dolce titolo. Scusa la enormità di un delitto, che esclude ogni scusa: «Non conoscono quello che fanno. Perdonate alla loro malizia, in grazia della loro ignoranza; compatiteli, perché uomini deboli, ignoranti, sedotti, accecati da forti passioni, che loro non permettono nè d'intendere ciò che dicono, nè di veder ciò che fanno». Questa preghiera ripete Gesù, e non una sola volta, ma più e più volte. Oh grande bontà e misericordia del Cuor di Gesù!. Gesù aveva detto che tre cose dobbiamo fare per i nostri nemici: perdonare, pregare per essi, far loro del bene. Egli perdona, implora la misericordia del Padre suo, per essi si sacrifica sull'altar della Croce. 

 

SECONDO PUNTO 
Anche tu devi amare, perdonare, beneficare i tuoi nemici, pregare per essi. — Devi amarli e beneficarli. Gesù Cristo te ne fa un formale comando: «Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano». Te ne dà anche la ragione. Tu devi essere figlio docile ed ossequiente al Padre tuo, che sta nei cieli, e fare quello ch'Egli fa. Ora, quali offese il Padre celeste non riceve dai malvagi? Eppure, non lascia di mandare anche per essi il sole e la pioggia, mettendoli così a parte dei tanti beni che ne provengono. Ancor tu, quindi, se vuoi essere suo degno figlio, devi imitarlo, amando i tuoi nemici non a parole, ma con le opere. «Perchè ti dice Gesù, se ami coloro che ti amano, che premio ne avrai? Non fanno altrettanto anche i pubblicani? E se saluti solo i tuoi fratelli, che cosa fai di più (degli altri)? Non, fanno altrettanto anche i gentili? Sii, dunque, perfetto come è perfetto il Padre tuo, che è nei cieli». Gesù Cristo, Figlio diletto del Padre Eterno, ci amò e sacrificò tutto se stesso per noi, ch'eravamo suoi nemici per il peccato. Devi perdonare, ti dice Gesù; «Se, dunque, tu stai per fare l'offerta all'altare, e ti viene alla memoria che il tuo fratello ha qualche cosa contro di te; posa lì la tua offerta davanti all'altare, e va prima a riconciliarti col tuo fratello e poi ritorna a fare la tua offerta». Come i Santi compresero questa legge del perdono! S. Giovanni Gualberto, mentre poteva vendicare la morte di suo fratello Ugone, incontratosi con l'uccisore di lui, che era inerme, gli perdonò e lo abbracciò tenerissimamente. Entrato nel tempio di S. Miniato a Firenze, mentre adorava il Crocifisso, ecco il capo di Gesù inchinarsi verso di lui, in premio della sua azione. Santa Giovanna Francesca Frèymot di Chantal non solo perdonò all'uccisore del suo marito, ma tenne al sacro fonte il di lui figlio. Devi pregare. E' Gesù ancora che te lo dice: «pregate per coloro che vi perseguitano e vi calunniano». Hai meditato l'esempio di Gesù e la misericordiosa preghiera che dalla Croce innalzò al Padre per i suoi nemici? I Santi ne seguirono l'esempio. Santo Stefano, mentre veniva lapidato, invocava il perdono per i suoi nemici, dicendo: «Domine, ne statuas illis hoc peccatum». La preghiera di Stefano ottenne la conversione di Saulo, che divenne fervente apostolo di Cristo Gesù. Gli Apostoli e i Santi tutti pregarono sempre per la conversione dei loro nemici, e quali vantaggi non provò la Chiesa per le loro preghiere, vedendo convertiti in amici fervorosissimi i nemici più furenti! 

 

TERZO PUNTO 
Ami tu i tuoi nemici? Guarda che non è raro il caso di trovare persone che vogliono seguire Gesù, ma non adempiono questo precetto del Salvatore. Quante volte in esse si trovano sentimenti contrari alla carità! Quindi coltivano pensieri di vendetta, ogni sorta di animosità e non sempre reprimono i movimenti di avversione. Esternamente non mancano ai dovuti riguardi, usano anche parole soavi e dolci, credendo con questo di soddisfare al comando di Gesù; ma nel cuore conservano avversione, rancore. Di qui la facilità di parlare a torto, di esagerare ed ingrandire le mancanze dei loro creduti nemici, e la proclività a muovere lamenti e lagnanze. Nelle loro recriminazioni si mostrano animati solo dall'amore della giustizia, della verità; ma, in realtà, sfogano la loro animosità, il loro rancore. Mai che esca dalle loro labbra una scusa, un compatimento; piuttosto vi domina il frizzo ed il motto pungente. — Perdonare? Non ho nulla, rispondono; ma rifiutano di parlare con quella persona, oppure ne schivano la compagnia. Lo fanno, come dicono, per evitare altre questioni; ma, in realtà, hanno il rancore nel cuore. L'Apostolo dice: «Non tramonti il sole sopra la vostra ira»; ed essi lasciano passare non solo i giorni, ma i mesi e gli anni, ed alle volte non perdonano neppure in morte! — Sono io l'offeso, si dice; ho tutte le ragioni! — Non pensano poi che Dio, da loro offeso, e che aveva tutte le ragioni di vendicarsi, fu sempre il primo ad usare loro misericordia, e neppure pensano che sempre abbisognano di questa misericordia divina. — Sono inferiori a me e mi hanno oltraggiato! E Dio, da voi oltraggiato, non è a voi superiore ed infinitamente superiore? Oh se il Signore usasse la medesima misura, tali persone dovrebbero forse essere già all'inferno! — Pregare? Mai che si ricordino innanzi a Dio dei loro nemici, mai che su di essi invochino i divini favori, mai che oltre alle preghiere presentino opere buone a vantaggio di quelle anime. Pregare? E' anche troppo se non invocano su di esse la divina vendetta... poichè se dipendesse da loro, li avrebbero già sterminati dalla faccia della terra. — Beneficare? Mai che facciano del bene ai nemici loro, che piglino parte ai loro interessi. Alle volte sarebbe facile dare un buon consiglio, prestare una buona opera: non lo fanno. Non hanno davvero lo spirito di Cristo! Ora, raccogliti in te stesso. Vedi se non hai nulla da rimproverarti in proposito; e se, in luogo di imitare Gesù, hai imitato la condotta di costoro, prometti ammenda per l'avvenire. 

 

ORAZIONE. — Mio Gesù, mio Dio, che debbo dire di fronte alla vostra carità prodigiosa, mentre, flagellato, coronato di spine, inchiodato sul legno della Croce, caricato di obbrobri, di Voi dimentico, non pensate che ad implorare misericordia per i vostri stessi carnefici? Come potrei odiare io quelli che mi offendono, dopo un tale vostro esempio? Davvero non mi mostrerei vostro discepolo. Eppure, quante volte l'ho fatto! Perdonatemi, o Signore! Ora, con tutto il cuore vi raccomando quelli che in qualunque modo, o con parole o con fatti, mi hanno offeso; e vi supplico, per i meriti della vostra carità, a dar loro la vostra benedizione e ricolmarli d'ogni vero bene e in questa vita e nell'altra. Così sia. 

 

GIACULATORIA. — Cor Jesu, patiens et multae misericordiae, miserere nobis. Cuore di Gesù, paziente e pieno di misericordia, abbi pietà di noi.

 

(Tutti i testi sono tratti dal libretto: La Passione di Gesù Cristo - di Mons. Pietro Bergamaschi)

 

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