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II DOMENICA DI QUARESIMA

 

MEDITAZIONE XII 
Gesù raccomanda la vigilanza e la preghiera di suoi Apostoli. 

 

Preludio 1. — «Vegliate e pregate, affinchè non entriate nella tentazione. Lo spirito veramente è pronto: ma la carne è inferma»

 

Preludio 2. — Immagina di vedere Gesù presso gli Apostoli suoi addormentati, e di sentirlo indirizzar loro le parole che hai letto or ora. 

 

Preludio 3. — Signore Gesù! concedetemi la grazia di ben comprendere le parole che indirizzaste agli Apostoli vostri, e di imprimerle ben bene nel mio cuore! 

 

PRIMO PUNTO 
Grande era il pericolo che sovrastava agli Apostoli in quella notte, in cui doveva aver principio la Passione di Gesù. Il loro coraggio era messo ad una difficile prova. La loro fede doveva sostenere un duro cimento, in ciò che era per accadere al loro Maestro. Essi, secondo la profezia, erano esposti a fuggire, a disperdersi come una timida greggia cui è tolto il pastore. Pietro, poi, per la sua presunzione, era maggiormente in pericolo. Gesù li aveva già avvisati: «Tutti voi patirete scandalo per me in questa notte. Perchè sta scritto: percuoterò il pastore, e saranno disperse le pecorelle del gregge... In verità ti dico (o Pietro), che questa notte, prima the il gallo canti, mi rinnegherai tre volte». Gli Apostoli dormono. Gesù li vuole scampare da tanto pericolo, li vuoi salvare da così terribile tentazione. Viene, quindi, ad essi, e dice loro: «Vegliate ed pregate, affinché non entriate nella tentazione». Quasi volesse dire: se avete così poco amore per il vostro Maestro, così poca compassione al suo dolore, alla sua tristezza, almeno abbiate cura, amore per l'anima vostra, che si trova in grande pericolo di cadere; non è tempo di dormire, dovete vegliare e pregare. «Lo spirito veramente è pronto» al bene per la mia grazia che avete, per la luce che essa vi infonde, per i desideri che vi suggerisce, per le forze che vi appresta, per il fervore che vi ispira. Questa mia grazia, però, non distrugge in voi il peso della concupiscenza, e l'infermità della corrotta natura; la carne è sempre debole e inferma. Temete, perciò: vegliate ed orate! Guardate l'esempio ch'io vi dò; io, vostro Maestro; io, Figlio di Dio, veglio e prego; a maggior ragione voi vegliate ed orate, affinchè non entriate nella tentazione! — Mirabile insegnamento che anche a noi dà Gesù nella persona dei discepoli suoi! Fu l'ultima sua predica, l'ultimo precetto che diede e che lasciò come in testamento, quasi ultima espressione della sua sollecitudine e del suo amore. Imprimiti ben bene nel cuore questo santo insegnamento! 

 

SECONDO PUNTO 
Anche tu devi vigilare e pregare se non vuoi cadere nella tentazione. Tentazioni ne avrai sempre, perché la vita dell'uomo sulla terra è una tentazione continua. Specialmente tu, che miri alla perfezione e santità, sarai vessato da tentazioni; poiché, essendo più grato a Dio, sei anche odiato con odio più feroce dal demonio. Quanto, quindi, ti è necessaria la vigilanza e la preghiera! Lo Spirito Santo, perciò ti dice: «Figliuolo, entrando al servizio di Dio, sta costante nella giustizia e nel timore, e prepara l'anima tua alla tentazione». Prepara l'anima tua, cioè vigila e prega. Il demonio, a guisa di leone furibondo, anela sempre alla preda; va sempre in giro, e sta sempre in moto per divorarti con le sue suggestioni e tentazioni. Quindi ti dice l'Apostolo Pietro: «Sii temperante e veglia». — Più: c'è il mondo che «sta sotto il maligno» e cerca sedurti con le sue massime, con i suoi pazzi divertimenti, con le sue vanità. Tu vivi nel mondo, il quale ha uno spirito affatto opposto allo spirito di Cristo. Aggiungi la cattiva inclinazione della tua volontà, le passioni che ti lusingano, la concupiscenza carnale, che cerca di ribellarsi alla vita dello spirito, i sensi che la fomentano, e comprendi da quanti pericoli sei circondato! Sei come un viandante che percorra una strada posta sull'orlo del precipizio! Quanta vigilanza ti è necessaria! Ecco, perché Gesù tanto te la raccomanda nel santo Vangelo. «Vegliate, dunque, perché non sapete quando venga il padron di casa,: se a sera, se a mezzanotte, se al canto del gallo, se la mattina; affinché, venendo improvvisamente, non vi trovi addormentati. Quello poi ch'io dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate». Ricordati, però, che la vigilanza sopra te stesso nulla vale senza la preghiera. L'uomo, cui la grazia non l'assiste, diviene ciò che divenne Pietro, quando promise di morire per Gesù Cristo senza chiederne a Gesù Cristo il soccorso. La volontà dell'uomo è troppo debole per se stessa, e non può compiere quello che vuole, in ordine alla salute, senza il concorso della virtù divina. Ha bisogno, quindi, d'aiuto divino, e questo solo la preghiera l'ottiene. Ecco, perché S. Pier Grisologo diceva che, quando l'uomo non prega, la tentazione trionfa. Se, dunque, non vuoi cadere, devi non solo vegliare, ma altresì pregare: Vegliate, ed orate, affinchè non entriate nella tentazione.

 

TERZO PUNTO 
Sei tu vigilante? oppure ti credi dispensato dal vigilare perché vivi devotamente, lontano dal mondo, e forse chiuso in qualche monastero? Pensa che «nessuno è così perfetto e santo, che non abbia alcuna volta tentazioni, e possa esserne del tutto libero... Non v'è ordine alcuno così santo, nè luogo così ritirato ove non si incontrino tentazioni o contrarietà». Quindi, devi sempre vigilare. — Vigili sul tuoi sensi; specie sugli occhi? Queste sono le porte per le quali entra il nemico, specialmente il mondo. Se non vigili su di essi, possono aprire nell'anima tua, cogli oggetti che vi portano, solchi e ferite mortali. Vedi? Davide, uomo santo e retto, secondo il cuor di Dio, non vigila, dà libertà agli occhi suoi, ed eccolo adultero ed omicida. Vedere cose pericolose e pensarle, il più delle volte è una cosa sola. Ecco, perché Giobbe diceva: «Feci patto con gli occhi miei di non pensare neppure a una vergine». Quante mancanze troverai forse anche tu, per non aver vigilato sugli occhi tuoi! — Vigili sulle orecchie? sulla curiosità di sapere le cose della terra? — Il minor danno che puoi avere dalla mancanza di vigilanza sui sensi è una grande dissipazione, che è già un gran male. Questa ti toglie l'attenzione alle cose del cielo, ti impedisce di penetrare le cose dello spirito, ti fa perdere il gusto della preghiera, a poco a poco ti immerge nella terra. Divieni allora, per le cose che riguardano l'anima, come una persona addormentata. Il sonno spirituale: ecco il tempo propizio al demonio per spargere la zizzania nel cuor tuo. A quale rovina ti porta, quindi, la mancanza di vigilanza! — Vigili sui pensieri della tua mente, sugli affetti del tuo cuore? Vigili col tenere mente e cuore aperti a Dio, suscitando in te buoni pensieri, sante aspirazioni? Vigili per non perdere le illustrazioni che Dio manda alla tua mente, gli eccitamenti che suscita nel cuor tuo? — Vigili su tutto te stesso, con la diligenza degli esami di coscienza, senza perderti in sottili minuziosità, scrupoli e malinconie? — Vigili sulla tua concupiscenza? Sappi che «ciascuno è tentato dalla propria concupiscenza, che lo trae e lo alletta. Quindi la concupiscenza, quando ha concepito, partorisce il peccato». — Vigili sulle tue abitudini, sulle difficoltà, sulle occasioni di peccare, sulle tue relazioni? — Vigili sul demonio, resistendogli sul principio, opponendoti con fortezza? Guai se gli concedi un piccolo posto nell'anima tua! presto ne diverrà il padrone. Lo Spirito Santo però ti dice: «Non date luogo al diavolo». Alla vigilanza unisci tu la preghiera? Ascolta in proposito S. Francesco di Sales: «Appena sentirete in voi qualche tentazione, farete come i fanciulletti quando vedono il lupo o l'orso nella campagna, i quali corrono subito fra le braccia del loro padre o della loro madre, o per lo meno li chiamano in aiuto e soccorso; così voi ricorrete a Dio invocando la sua misericordia e il suo aiuto. Tale è il rimedio che insegna nostro Signore: Pregate, affinchè non entriate in tentazione. Se nondimeno vedete che la tentazione persiste, o che si rinforza, correte in spirito ad abbracciare la santa croce, come se vedeste Gesù Cristo Crocifisso davanti a voi; protestate che non consentirete alla tentazione, domandategli aiuto contro di quella; e fintantoché dura la tentazione, continuate a protestar sempre di non volervi consentire». Fai tu così? 

 

ORAZIONE. — Quanto è importante, o Gesù, l'insegnamento che mi date nell'orto degli olivi: «vigilate, ed orate affinchè non entriate in tentazione!». Se avessi sempre vigilato e pregato, quante cadute, quante colpe avrei evitate! Ah! se il mondo, se il demonio, se la mia carne trionfarono sul mio spirito, è perché non ho seguito il vostro precetto, non ho seguito l'insegnamento del vostro Cuore. Me ne pento, o mio Gesù, ve ne domando perdono. Ora voglio vigilare su me stesso, e vigilare attentamente. Nel pericolo, nella tentazione, conscio della mia debolezza, a Voi ricorrerò. Voi, o Gesù, ascoltate le mie grida, esaudite la mia preghiera. Voi venite subito in mio soccorso. 

 

GIACULATORIA. Cor Jesu, dives in omnes qui invocant te, miserere nobis. Cuore di Gesù, ricco con quanti ti invocano, abbi pietà di noi.

 

(Tutti i testi sono tratti dal libretto: La Passione di Gesù Cristo - di Mons. Pietro Bergamaschi)

 

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