MEDITAZIONE X
Ammaestramenti del Cuore di Gesù nell'orto.
Orazione.
Preludio 1. — «Si prostrò per terra e pregò».
Preludio 2. — Immagina di vedere Gesù proteso col volto a terra, assorto nella più fervorosa preghiera.
Preludio 3. — «Signore Gesù, insegnaci a pregare.»
PRIMO PUNTO
Gesù, anche nell'orto degli olivi, in preda ai più terribili dolori, a mortale tristezza, si occupa del bene nostro, dandoci salutari ammaestramenti. Primo: ci insegna l'orazione. In tutta la vita sua Gesù non fece che pregare, passando anche le notti intere nella orazione, come se il pregare fosse l'unica sua occupazione. Visse pregando, ed ora si prepara alla lotta della Passione sua, con lunga preghiera... Guarda come prega Gesù! La sua preghiera è raccolta. «Si
distaccò da loro quanto è un tiro di sasso»; si separa, quindi dalle creature, si raccoglie nella solitudine, e prega. La preghiera di Gesù è umile: «inginocchiatosi orava... si prostrò per terra orando»; si prostra con la faccia a terra, quasicchè sia indegno d'innalzarla a mirare il cielo. Pare non si ricordi più d'essere il Figlio di Dio; anzi è così profonda la Sua umiltà, che, non contento di pregare come uomo, di più ancora si abbassa, come se fosse di tutti gli uomini l'infimo. La peghiera di Gesù è fervorosa: fatta, cioè, come la descrive S. Paolo, con una forte energia di voce e di spirito, accompagnata da lacrime. La preghiera di Gesù è confidente. La sua confidenza Egli la poggia sulla onnipotenza di Dio: «Tutto è possibile a te» gli dice; e sulla bontà di Dio, espressa col nome di «Abbà, padre». La preghiera di Gesù è condizionata: prega si che l'Umanità sua sia dispensata dal bere il calice della Passione: «allontana da me questo calice»; ma soggiunge subito: «per altro si faccia non la volontà; ma la tua». — La preghiera di Gesù è costante, perseverante: tre volte ha fatto orazione in questa ultima notte, e la prima è durata non meno di un'ora; ridotto poi all'agonia, benché il suo labbro, per il grande affanno, non possa ben articolare le parole, pure con maggior intensità e fervore Egli prega, implorando vigore di poter combattere sino a guerra finita: «Entrato in agonia, orava più
fortemente». Osserva, medita con affetto l'esempio di Cristo, e procura di ricopiare questo divino modello.
SECONDO PUNTO
Anche tu devi pregare: E' necessario: senza l'aiuto, la grazia di Dio, è impossibile vivere santamente. Ora, «ogni buon dato e ogni perfetto dono viene di sopra, scendendo dal Padre dei lumi»; il mezzo poi per far discendere a noi questi doni, queste grazie è la preghiera: «Chiedete e otterrete; cercate e troverete; picchiate e vi sarà aperto». Sempre abbiamo bisogno della grazia, dell'aiuto di Dio, quindi ci dice Gesù di «sempre orare, né mai stancarsi». — La preghiera tua deve essere raccolta: «Quando fai orazione, entra nella tua camera, e, chiusa la porta, prega in segreto il tuo Padre; e il Padre, che vede nei segreto, te ne renderà la ricompensa». Dice qui S. Agostino: «Per camera intendere devi il tuo cuore; per porta i tuoi sensi; sicché Cristo ti dice: tu, quando vorrai pregare, raccogliti nel cuor tuo, e, chiusi i tuoi sensi a quanto c'è di materiale e di sensibile, pregherai in segreto, cioè nel raccoglimento; il tuo Dio». — La preghiera dev'essere umile, perché sei povero peccatore. E' agli umili che concede le grazie il Signore; ai superbi resiste. Ricordati della parabola del Fariseo e del Pubblicano. Quest'ultimo che «stando da lungi, non voleva nemmeno alzar gli occhi al cielo; ma battendosi il petto, diceva: Dio, abbi pietà di me peccatore... se ne tornò giustificato a casa sua a differenza dell'altro». E' il tuo Padre Iddio che preghi, è l'Onnipotente. «Chi è mai tra voi, diceva Gesù, che, chiedendogli il suo figliuolo del pane, gli porga un sasso? E se gli domanderà un pesce, gli darà egli una serpe? Se dunque, cattivi come siete, saprete dare del beni, che vi sono dati, ai vostri figliuoli; quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, concederà il bene a coloro che lo domandano?». Fiduciosa, quindi, deve essere la preghiera. Questa era la condizione che Gesù voleva sempre trovare in chi beneficava. — La preghiera dev'essere condizionata. Tu sei servo, Dio è il padrone assoluto; la sua volontà, quindi, dev'essere sopra tutto eseguita. Tu non sai tante volte quello che ti è veramente utile, Dio lo sa; è giusto, perciò, che nella preghiera ti rimetta sempre alla sua volontà. Gesù c'insegna a pregare così: «Sia fatta la tua volontà (o Padre), come nel cielo, così anche in terra». La preghiera deve essere costante, perseverante. Quegli, che per la prima, volta domanda, e si arrabbia perché nulla ottiene, non è un umile postulante, ma un esattore imperioso. Da Gesù devi, quindi, imparare la costanza nel pregare; se non sei subito ascoltato, con pazienza prega di nuovo il tuo Dio. Gesù per tre ore ripeté sempre la medesima preghiera.
TERZO PUNTO
Preghi tu? La preghiera è la tua occupazione continua, prediletta? Che onore è per te parlar sempre col tuo Dio! Eppure quante e quante volte la tieni forse per la cosa più pesante e più penosa! I Santi erano sempre uniti a Dio. La santa Madre di Chantal domandò un giorno a S. Francesco di Sales se stesse molto tempo senza pensare a Dio: «Alcune volte, rispose, quasi un quarto d'ora». Prima di fare le tue azioni quotidiane ti raccogli in Dio, le offri a Lui? Ecco la maniera di pregare sempre. La tua preghiera è raccolta? Quante distrazioni volontarie alle volte ti passano per la mente! Preghi e pensi allo studio, a quelle occupazioni, a quelle persone. Dirà il Signore: mi onori con le labbra, ma il tuo cuore come è lontano da me! Dirai forse: Ho troppe cose da fare! Troppe persone che mi circondano! Senti che cosa ti risponde San Francesco di
Sales: «La solitudine interna non può essere impedita dalle molte persone, che sono intorno a noi, poiché esse non sono intorno al nostro cuore, ma al nostro corpo; laonde quello può sempre starsene solo con Dio». — La tua preghiera è umile? Quando preghi ricordi sempre la tua miseria, la tua indegnità? Più: l'uomo, nell'adorazione e nella preghiera, ai sentimenti dell'animo deve associare anche le membra del corpo, perché sia tutto l'uomo che preghi e adori. Di qui la importanza delle genuflessioni, degl'inchini, del piegare il capo, dell'elevare e unire le mani, del percuotere il petto, dei segni di croce. Come fai tu tutte queste cose?... — La tua preghiera é fiduciosa? oppure è un esperimento che fai? Quante volte ti metti a pregare, ma con incertezza, con grande sfiducia! Provo! vai dicendo. Che torto, che ingiuria fai al tuo Dio! E' la confidenza che strappa le grazie. — La tua preghiera è condizionata? Quantunque sia lecito esporre a Dio le nostre naturali indigenze, e pregarlo ancora che ci liberi dai mali di questo mondo, a questa orazione, però, sempre deve aggiungersi anche quest'altra: che il tutto sia secondo il volere di Dio. Fai tu così? oppure ti lamenti, ti inquieti perchè Dio non t'ascolta?... La tua preghiera è perseverante? oppure ti stanchi, t'infastidisci? Imprimiti nella mente queste belle parole di S. Gregorio: «Il Signore vuol essere supplicato, e talvolta vuol essere vinto da noi con una certa santa importunità». Tante volte ritarda a concederci quello che gli domandiamo, perchè è molto caro al Cuor suo vederci supplichevoli a Lui dinanzi, come la mamma si compiace di sentir il bambino ricorrere a lei sovente. Sii, dunque, costante. Imita il cieco di Gerico. Sentendo «che passava Gesù Nazareno, esclamò, dicendo: Gesù Figliuol di Davide, abbi pietà di me. E quelli che precedevano lo sgridavano, perché tacesse. Ma egli di più esclamava: Figliuolo di Davide, abbi pietà di me». La costanza sua fu premiata, perchè Gesù gli ridonò la vista. — Vedi se la preghiera tua ha queste condizioni tutte.., e proponi la maniera di pregare per l'avvenire.
ORAZIONE. — O Padre Eterno, io vi presento l'orazione del vostro Unigenito Figlio, e la riverenza, umiltà ed attenzione con cui vi supplicò nell'orto. Io ve la presento in soddisfazione delle mie negligenze, irriverenze e dei peccati commessi nel pregare. Congiungo le mie preghiere alle sue; per questo vi supplico ad accrescere in me l'amore all'orazione affinchè io non trascuri un mezzo così importante per la sicurezza della mia eterna salute. Fossi io stato per il passato più diligente e più costante a chiedervi grazie! L'avessi io fatto con maggior rispetto ed umiliazione! Senza dubbio sarei stato più ancora beneficato dalla misericordia vostra, nè vi avrei tanto offeso, perchè molti miei peccati sono provenuti da mancanza d'orazione. Confidando nei meriti di Gesù, propongo d'emendarmi per l'avvenire, Voglio raccomandarmi di frequente a voi. Sopratutto voglio chiedervi sovente il vostro amore. Oh si! datemi questo e la vostra grazia, e son ricco abbastanza, nè vi chiedo altro.
GIACULATORIA. — Cor Jesu, amantissimum orationis, miserere nobis. Cuore di Gesù, amantissimo della preghiera, abbi pietà di noi.
(Tutti
i testi sono tratti dal libretto: La Passione di Gesù Cristo - di Mons. Pietro
Bergamaschi)