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FESTE MOBILI:

 

VENERDI' DELLA SECONDA SETTIMANA

DI QUARESIMA

 

MEDITAZIONE XVII 
Gesù abbandonato dai suoi amici. 

 

Preludio 1. — «Allora i suoi discepoli, abbandonatolo, tutti fuggirono». 

 

Preludio 2. — Ti immaginerai di vedere gli Apostoli, che, spaventati, abbandonano il loro divin Maestro e si danno alla fuga. 

 

Preludio 3. — Signore Gesù, ch'io possa comprendere il dolore che il Cuor vostro provò quando foste dagli Apostoli abbandonato! Ch'io possa comprendere altresì il lamento del Cuor vostro per l'abbandono in cui vi lasciano, anche al presente, le persone a Voi consacrate, a Voi amiche! 

 

PRIMO PUNTO 
E' proprio dell'amico volere il bene della persona che ama, godere dei beni dell'amico, prender parte alle sue pene, alle sue tristezze, quando non le può impedire. L'amicizia, perciò, all'anima desolata, amareggiata porta le sue dolcezze, il suo aiuto. Suonò l'ora nella quale Gesù si trovò immerso nel più crudo dolore e fu catturato dai suoi nemici; e quale sollievo, quale conforto ricevette dagli Apostoli, dai suoi amici? — Sollievo? Conforto?.. Appena videro catturato il loro divin Maestro, come se fosse stato un reo, capace di compromettere persino i suoi conoscenti ed amici, si diedero tutti ad una fuga precipitosa; non parlarono più di Lui, e vilmente lo abbandonarono. Quel dolore vien descritto dai Profeti, che così fanno parlare Gesù: «Fui dato in potere altrui, e io non avevo scampo; gli occhi miei si seccarono per l'afflizione. Hai allontanato da me l'amico e il congiunto e i miei conoscenti per ragione della miseria». «Ha tenuto lungi da me i miei fratelli e i miei familiari si sono ritirati da me, quasi fossero estranei. Chiunque mi conosceva, si é scordato di me». «Ho guardato intorno a me; e non ho veduto nessuno che venisse in mio aiuto; ho cercato, e non ho trovato alcun appoggio». Il dolore che provò il Cuor di Gesù per questo abbandono degli amici suoi fu tale da strappargli queste parole, che indirizzò a S. Margherita Alacoque: «Nelle notti dal giovedì al venerdì ti renderò partecipe di quella mortale tristezza cui nell'orto degli olivi io volli patire... Come per partecipare ed in qualche modo addolcire l'amarezza che soffrii quando mi abbandonarono gli Apostoli». Prendi parte all'amarezza del Cuor di Gesù e compassionalo! 

 

SECONDO PUNTO 
Un simile abbandono ancor oggi si rinnova. Gesù ci ha amati e ci ama continuamente, e non è amato, anzi è oltraggiato, e, quel ch'è peggio, dagli amici suoi. Che farai, quindi, tu? Starai sempre vicino a Gesù, l'amerai, e riparerai tanto abbandono e tanti oltraggi. — L'amerai. Gesù lo vuole: «Io ho sete, diceva alla S. Alacoque, io brucio dal desiderio d'essere amato». E scriveva ancora la stessa Santa: «Il mio amabilissimo Sovrano mi fece conoscere l'ardente desiderio suo d'essere amato... e come questo lo determinò a manifestare il suo Cuore agli uomini, con tutti i tesori di amore, di misericordia, di grazia, di santificazione e di salute ch'Esso conteneva». — Riparerai tanto abbandono e tanti oltraggi, commessi specialmente per parte delle persone consacrate, amiche, quindi, di Gesù. Il medesimo tuo Signore lo domanda: Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini, e nulla ha risparmiato, fino ad esaurirsi e consumarsi per attestar loro il suo amore! In ricompensa, però, non ricevo dalla maggior parte di loro che ingratitudini, tante sono le irriverenze, i sacrilegi, le freddezze, i disprezzi, che si hanno per me in questo Sacramento d'amore. Ma llo che più mi amareggia, é che così mi trattano gli stessi cuori a me consacrati. Ti chiedo, dunque, che il primo venerdì dopo l'ottava del SS. Sacramento sia dedicato ad una festa particolare in onore del mio Cuore, facendo in quel giorno la Comunione, e riparando con una ammenda onorevole i mali trattamenti da lui ricevuti mentre era esposto sugli altari. Scrive ancora la Santa:» Un'altra volta, in tempo di carnevale, mi apparve dopo la santa Comunione in figura d'un Ecce homo, carico della sua croce, coperto di lividure e di piaghe. Il suo Sangue adorabile grondava da tutte le parti, ed Egli, con voce dolorosamente triste, diceva: «Non vi sarà dunque, nessuno che abbia compassione di me, e che voglia prender parte al mio dolore nel miserevole stato a cui mi riducono i peccatori, massime in questi giorni?». Senti come Gesù domanda il tuo amore e la tua riparazione per tanto abbandono, tanta dimenticanza, tanti oltraggi? Avvicinati, quindi, sempre a Gesù ama l'amore non amato, ripara l'amore oltraggiato e dimenticato. Così facendo avrai la vera e pratica devozione al Cuor di Gesù, da Gesù domandata, dalla Chiesa tanto inculcata e raccomandata. — Quanto conforto recherai a Gesù! «Io non voglio dimenticare, dice il P. Terrien, che questo medesimo Cuore, sottratto ora al contraccolpo delle violenti emozioni e agli attacchi di tristezza, incompatibili con lo stato di gloria, è, però, ancora sensibile a quei sentimenti di cui l'influenza non può cagionare alcuna alterazione nel suo organismo, nè rompere l'ordine che presiede a tutti i suoi movimenti. La perfetta beatitudine nel cielo non sta nel sonno, e neppure nella sospensione delle facoltà inferiori, conseguenze dell'infermità presente; ma nell'armonico esercizio di esse, senza turbamento, senza lesione, nè disordine. Dunque, ed è questa la più dolce delle mie consolazioni, il mio amore, i miei sacrifici e la mia immolazione, a condizione che Gesù ciò conosca, possono agire sul suo divin Cuore per farlo battere più soavemente, e palpitare d'un più affettuoso godimento. Ora, la teologia m'insegna che l'Uomo—Dio, per la scienza infusa della sua umanità, conosce tutto ciò che sono, tutto quello che penso, tutto quello che faccio». — Quanti vantaggi avrai da questa devozione al Sacro Cuor di Gesù! «Nella vita spirituale, dice la Santa Alacoque, non c'è esercizio più acconcio per elevare in breve tempo un'anima al più alto grado di santità, e farle gustare le vere dolcezze, che si trovano nel servizio di Dio. Le persone a Dio consacrate ne avranno tale aiuto da non abbisognar più d'altro mezzo a ristabilire la regolarità nelle loro case, e portare alla santità chi vive nella regolarità esatta. — Il mio divin Salvatore m'ha fatto conoscere che coloro i quali sono dedicati alla salute delle anime, da una tenera devozione al divin Cuore avranno l'arte di toccare i cuori più induriti, e le loro fatiche saranno coronate di meraviglioso risultato. — I secolari troveranno tutti gli aiuti necessari al loro stato, cioè, la pace nelle famiglie, il conforto nelle loro amarezze, le benedizioni del Cielo sulle loro imprese. In questo Cuore adorabile essi troveranno un rifugio nella loro vita e specialmente nell'ora della loro morte. Quanto torna consolante il morire dopo una vita trascorsa nell'onorare questo divin Cuore, il quale ci ha da giudicare!» 

 

TERZO PUNTO 
Ami tu l'amore non amato, ripari l'amore di Gesù dimenticato ed oltraggiato? Allora sarai sempre raccolto in Cristo Gesù, starai chiuso con Lui nel santo Tabernacolo, ove risiede. Presenterai a Gesù ogni tua azione in unione dei meriti di Maria, degli Angeli e dei Santi, come riparazione alle dimenticanze degli uomini. Se hai la bella sorte di abitare con Lui sotto il medesimo tetto, quante volte, senza mancare ai tuoi doveri, gli farai brevi visite, offrendogli tutto quello che di amaro hai provato! Non ti dimenticherai di adempiere i disegni del Cuor di Gesù, espressi alla Santa Alacoque da questo stesso dolcissimo Cuore. Riceverai, cioè, Gesù nel SS. Sacramento più spesso che ti sarà consentito dall'obbedienza. Di più, ti comunicherai tutti i primi Venerdì di ogni mese». Ricorderai sovente i dolori penosissimi, che Gesù soffrì nella Passione sua, fermandoti a preferenza sui dolori interni di questo Cuore dolcissimo. Gesù, il suo Cuore saranno sempre l'oggetto delle tue considerazioni e dei tuoi studi. Questi non saranno aridi e speculativi solamente, ma pieni di gioia ed affetto; poichè, non basta leggere, ma è necessario altresì meditare, contemplare, e più ancora pregare. Più che nozioni speculative, che si fermano allo spirito, si richiede una cognizione che ci innamori dell'oggetto, cioè del Cuor di Gesù, e che sia causa di santi affetti. Per questo diceva S. Francesco di Sales: «Chi diremo noi che abbia più amato Dio, il Teologo Occamo, che fu da alcuni soprannominato il più sottile dei mortali, o S. Caterina da Genova, donna ignorante? Quegli lo conobbe meglio per scienza, questa per esperienza; e la esperienza fece fare a questa gran progressi nell'amor serafico, laddove quegli, con la sua scienza, se ne restò ben lontano da così eccellente perfezione» Oltre queste cose dette, ti darai certo premura d'iscriverti nella Confraternita della Guardia d'Onore, che ha precisamente per fine di presentare, giorno e notte, gloria, amore, riparazione al Cuore dolcissimo di Gesù. Compirai fedelmente la tua ora di guardia, e procurerai che anche gli altri da te dipendenti, prestino questo bell'ossequio al Cuor di Gesù. Mediterai attentamente il biglietto zelatore mensile, prendendo quelle parole come parole di Gesù. Procurerai ancora di diffondere in altri questa bella devozione, null'altro desiderando se non che il Cuor di Gesù regni sovrano in tutti i cuori. Fai tu tutto questo? 

 

ORAZIONE. — Come fu grande, o Signore Gesù, l'amarezza che provaste nella vostra cattura, nel vedervi abbandonato dai vostri amici, dai vostri Apostoli! Vi avevano seguito essi al Tabor, per vedere la vostra trasfigurazione, ed allora non volevano da Voi separarsi; ma quando giunse l'ora della vostra amarissima Passione, vi negarono persino i conforti dell'amicizia e vilmente vi abbandonarono. Quello che mi rincresce, o Signore, è che la condotta degli Apostoli richiama anche la mia. Quante volte vi ho dimenticato, quante vi ho offeso! Voi avete tanto patito per me, ed io così poco ho pensato alle vostre pene; ai vostri dolori. Ve ne domando perdono, o mio Dio! Che cosa potrò far mai per compensarvi come si conviene? Voi me l'avete detto, o Signore. Ricordare il vostro amore, amare il vostro Cuore, riparare a tante offese: ecco quello che desiderate, ed ecco quello che propongo di fare. Benedite, o Signore, il mio desiderio, il mio proposito, sicché io vi ami e vi faccia amare da tutti. 

 

GIACULATORIA. — Cor Jesu, etiam nunc ab ingratis hominibus, in sanctissimo amoris Sacramento dilaceratum, miserere nobis. Cuore di Gesù, anche adesso straziato dagli uomini ingrati, nel santissimo Sacramento dell'amore, abbi pietà di noi.

 

(Tutti i testi sono tratti dal libretto: La Passione di Gesù Cristo - di Mons. Pietro Bergamaschi)

 

LITANIE DEL PENTIMENTO

 

VIA CRUCIS

 

FIORETTO DEL GIORNO:

 

Essere sinceri e sopportare la falsità altrui.

scrivi il tuo nome se oggi hai fatto un fioretto:

 

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