MEDITAZIONE XXIV
Gesù dinanzi a Pilato ed Erode. Il silenzio di Gesù.
Preludio 1. — «E non gli rispose a nessuna parola; tanto che il preside (Pilato) ne restò fortemente meravigliato».
Preludio 2. — Immagina di vedere Gesù dinanzi agli accusatori suoi e ad Erode; ascolta le accuse che gli fanno; ammira il suo assoluto silenzio.
Preludio 3. — Signore Gesù, insegnatemi ad apprezzare il silenzio, e fatemi conoscere i grandi vantaggi che reca all'anima!
PRIMO PUNTO
Pilato aveva compreso che col chiamarsi re Gesù Cristo non si ribellava, né voleva sostituirsi a Cesare; non trovando, quindi, colpa politica, di nuovo uscì dai Giudei, e disse loro: «Io non trovo in Lui alcuna colpa». Non si smarriscono i nemici di Cristo, ma rincalzavano, dicendo: «Solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, avendo iniziato dalla Galilea fin qua». Gesù intanto veniva condotto dinanzi agli accusatori, «ed accusato dai principi dei sacerdoti e dagli anziani non rispose nulla. Allora Pilato gli disse: Non odi tu di quante cose ti accusano? E non gli rispose a nessuna parola; talmente che ne restò il preside fortemente meravigliato. Che fece
Pilato? Avendo sentito dalle accuse che Gesù aveva cominciato la sua predicazione nella Galilea domandò se quell'uomo fosse Galileo. Ed inteso ch'egli era della giurisdizione di Erode, lo rimise ad Erode, che si trovava anch'Egli per quel dì in Gerusalemme. Ed Erode molto si rallegrò di vedere Gesù; perché da gran tempo bramava vederlo; poiché aveva sentito parlare molto di Lui, e sperava di vedergli fare qualche miracolo. E gli fece molte interrogazioni. Ma Gesù non gli rispose nulla. Ed erano presenti i principi dei sacerdoti e gli Scribi, che lo accusavano pertinacemente». Quale mirabile silenzio osserva Gesù! Dirai forse: — Ma perché tace Gesù? — Non vi era bisogno che spendesse parole. Pilato conosceva già la sua innocenza e la falsità delle accuse; non vi era bisogno di difesa. Così era inutile difendersi dagli accusatori, che con volontà cattiva volevano ad ogni costo la morte del Salvatore. Il silenzio di Gesù era così eloquente, così virtuoso, che lo stesso preside pagano ne fu altamente meravigliato. Né occorreva rispondere ad Erode, che per mera curiosità e personale soddisfazione lo interrogava. Di più: sebbene fossero false le accuse, che si movevano contro Gesù, Egli si era fatto esecrazione, maledetto per noi, e il Padre in Lui aveva posto i nostri peccati tutti, considerandosi, perciò, come reo si sottomise alle accuse e tacque. Per soddisfare ai miei, ai tuoi peccati, tace Gesù, e lascia che si proceda alla sua condanna. Quanto amore ci dimostra col suo silenzio!
SECONDO PUNTO
Anche tu devi amare il silenzio e seguire l'esempio del tuo Gesù. A quanti mali ti esporrai non osservando il silenzio! Quanti vantaggi, invece, avrai dall'osservanza di esso! — Quanti mali: — 1) Il troppo parlare ti getterà in molte colpe. Te lo dice lo Spirito Santo: «Il molto parlare non sarà senza peccato»; perciò a chi molto parla, farà danno all'anima propria», perché «nel molto discorrere si trova stoltezza.», e la lingua «è un mondo d'iniquità». Quindi diceva iÍ reale Profeta: «Starò attento sopra di me per non peccare con la mia lingua» — 2) Il troppo parlare cagiona tristezza ed afflizione. E' ancora lo Spirito Santo che te lo dice: «Dove molto si parla vi sarà l'indigenza»; e «chi custodisce la sua bocca, custodisce l'anima sua; ma colui che è avventato nelle parole, cadrà in guai». — 3) Il troppo parlare espone a gravi tentazioni, oltre che priva delle armi necessarie per resistere. «L'uomo, dice lo Spirito Santo, il quale parlando non può frenare il suo spirito, è città spalancata e non cinta di muro». — 4) Il troppo parlare impedisce ancora il vero progresso spirituale, toglie il fervore, getta nella dissipazione. Quindi diceva San Giacomo: «Se uno si crede di essere religioso, senza raffrenare la propria lingua, anzi seducendo il proprio cuore, la religione di costui è vana». — 5) Il troppo parlare rende più terribile il divino giudizio. «Io vi faccio sapere, diceva Gesù, che di qualunque parola oziosa, che avran detto gli uomini, ne renderanno conto nel giorno del giudizio. perchè le tue parole ti giustificheranno, e le tue parole ti condanneranno». E Giobbe diceva: «Forse un gran parlatore sarà dichiarato giusto?». Quanti, vantaggi avrai dall'osservanza del silenzio! — 1) Espiazione delle tante colpe commesse. Se tu esamini un po' te stesso, vedrai quanti e quanti peccati hai commesso per non aver custodito la tua lingua. Quanto é giusto che la causa di tanti peccati venga castigata e soddisfaccia col silenzio all'offeso Signore! — 2) Il silenzio rende facile e fervorosa l'orazione. Ritirandosi l'anima da ogni rumore e dai discorsi vani e superflui, si rende più atta e pronta a sentire le ispirazioni del Signore, soffre meno distrazioni nel trattenersi con Dio, e Dio parla volentieri con lei. Diceva, quindi, S.
Bernardo: «Il silenzio continuo e un assiduo riposo dallo strepito del mondo solleva il nostro cuore e lo spinge a meditare le cose celesti». — 3) Il silenzio rende più santo e sicuro il tuo parlare, perché ti abitua a dire le cose necessarie, nel modo conveniente, a quelle persone soltanto a cui le devi dire e nel tempo opportuno. Diceva, quindi, quel santo autore dell'Imitazione di Cristo, che colui che tace volentieri, parla più esattamente e santamente. — 4) Il silenzio fa progredire l'anima nella via della virtù, ed esso solo basta tante volte a riformare le comunità. Impara, dunque, dal tuo Gesù ad amare il silenzio, a praticarlo, e diverrai in breve tempo e perfetto e santo.
TERZO PUNTO
Ami, pratichi tu il silenzio? Anche se non appartieni a qualche comunità, devi avere i tuoi momenti di silenzio. Prima dell'orazione, specialmente della meditazione, durante l'orazione, in Chiesa, appena ti alzi al mattino, quando ti corichi alla sera, è certo cosa santa osservare il silenzio. Lo spirito del silenzio, del raccoglimento, poi, sempre lo devi avere se vuoi essere persona spirituale. Vivi in comunità? Allora il silenzio occupa una gran parte della vita. Quante volte esso ti è prescritto dalla regola!... Ebbene, come l'osservi? Non violi il silenzio prescritto con il far gesti?... col ridere? Non sei mai occasione ad altri di romperlo, eccitandoli a discorrere, stando ad ascoltarli, senza avvisarli che mancano alla regola?. Devi avere altresì lo spirito del silenzio, che ti spiega ad evitare il rumore nel camminare, nel chiudere finestre e porte, ed anche a parlare sommessamente quando è permesso di parlare. Fai tu tutto questo? — Non rompi mai il silenzio con la scusa che hai cose necessarie, hai sempre l'avvertenza di tener bassa la voce e non aggiungere parole inutili?... Marta, sempre attiva ed occupata in molte cose, venne incaricata dal Salvatore di dire a Maria sua sorella: «Sta qui il Maestro, e ti chiama», il che eseguì; ma in che maniera? Sapendo quanto Gesù amasse il silenzio, lo fece a voce baSsa, in silenzio. — Una religiosa, chiamata suor Claudia
Sempliciana, domandò un giorno a San Francesco di Sales: «Monsignore, se foste religioso fra noi, come fareste ad essere perfetto? — Mia cara figlia, le rispose il santo con dolce sorriso, voi chiedete ciò che farei; certamente non farei così bene come voi, giacché non valgo nulla; mi sembra, però, che con la grazia del cielo, starei così attento alla pratica delle minute osservanze, che mi attirerei con ciò il cuore di Dio; osserverei esattamente il silenzio, ma con tutto ciò parlerei anche in tempo di silenzio, quando la carità lo richiedesse. Parlerei sotto voce, e vi farei un'attenzione particolare, perchè le costituzioni lo ordinano. Chiuderei ed aprirei pian piano le porte, perchè nostra Madre lo vuole, e noi vogliamo fare tutto ciò che ella desidera che si faccia. Terrei gli occhi bassi e camminerei molto modestamente, perchè Dio ed i suoi Angeli ci mirano sempre ed amano grandemente quelli che operano il bene». Imiti in questo anche tu i Santi? Non ti saresti mai permesso di rompere il silenzio, perchè piccola cosa, cosa di nessuna importanza? Quanto sbaglieresti! Se pur fosse tale, perché ti trattieni dall'offrire questo sacrificio al Cuore amorosissimo di Gesù, che per soddisfare ai tuoi peccati osservò il più rigoroso silenzio, ne sventò le accuse che gli si movevano? Del resto, come puoi tu credere piccola cosa quella, dalla osservanza o trascuratezza della quale possono seguire grandi beni o grandi mali? Pensaci seriamente e prendi le tue risoluzioni.
ORAZIONE. — Fu pur mirabile, o Signore Gesù, il silenzio che serbaste dinanzi agli accusatori vostri! Potevate confonderli, rendere ancora più manifesta la vostra santità, e invece vi chiudeste in un profondo silenzio. Portavate i miei peccati, tutte le mie colpe, e Voi voleste espiarle, redimermi e salvarmi. Vi erano allora presenti i tanti peccati ch'io commisi con la lingua, e offrivate al Padre in espiazione il vostro silenzio. Grazie, o Gesù, di tanta carità del vostro Cuore! Che anch'io apprenda a mortificare la mia lingua, anch'io ami sempre e pratichi il silenzio! «Poni, Signore, una guardia alla mia bocca, e un uscio alle mie labbra, che interamente le serri». Sperando nella grazia vostra, vi prometto di attendere di proposito da quest'ora alla custodia del silenzio. O
Maria, mia dolcissima Madre, che imitaste così bene il silenzio di Gesù, datemi grazia di essere fedele a questo mio proposito.
GIACULATORIA. — Cor Jesu, silentii amantissimum, miserere nobis. Cuore di Gesù, amante del silenzio, abbi pietà di noi.
(Tutti
i testi sono tratti dal libretto: La Passione di Gesù Cristo - di Mons. Pietro
Bergamaschi)
Fine delle Meditazioni
per la Quaresima