MEDITAZIONE DEL GIORNO

 

25° Maggio

 

Semper collaetemur: IL TRIONFO DI MARIA


1. Non ottenne trionfi finché fu mortale. Educata nell'umiltà, questa le rimase compagna fino alla tomba; di Lei non si leggono miracoli, come degli Apostoli; di Lei non si conoscono trionfi quali ebbe San Paolo. Regina dei cristiani e degli Angeli, Madre di Gesù, visse e morì, si può dire, ignota al mondo. Il nostro amor proprio quante volte ci fa lamentare di essere dimenticati, trascurati, non abbastanza stimati, onorati dal mondo! Pare che Iddio non c'innalzi come vorremmo... Vogliamo il trionfo prima della battaglia. Pazientiamo alquanto: Dio è giusto; se lo meriteremo, l'otterremo: Modicum, et videbitis me (Joan. 15, 16).


2. Maria ebbe il massimo trionfo nel Cielo. Il descriverlo riesce impossibile a creatura mortale. Come dire il gaudio degli Angeli, l'esultanza di tutta la Corte Celeste, l'accoglienza della Santissima Trinità, l'estasi d'amore m cui s'inabissò, il trono di gloria a cui fu esaltata a premio delle sue virtù?... Toccò l'apice della gloria. Cosi Dio rimunera i suoi servi fedeli: prima la notte, poi il giorno, prima le spine, poi le rose; felice chi riesce a intrecciarsene una corona di gloria. Ma se tu ora rifiuti le spine dei dolori, come pretenderai la corona?

ESEMPIO. - Essendo offerta a S. Filippo la dignità cardinalizia, agli getta in aria la sua berretta, e guardando il cielo, si mette a gridare: Paradiso, Paradiso!

PRATICA. - Ad ogni idea di vanità, ripeti a te stesso come faceva S. Luigi: Che serve questo pel Paradiso? - Recita l'
Ave, maris stella (clicca).

GIACULATORIA - Dolce Cuor di Maria, siate la salvezza mia.

 

 

 

CAPPELLINA

 

 

 

 Sito versione Desktop