MEDITAZIONE DEL GIORNO

 

25° Settembre

 

COME NOI RIMETTIAMO


1. Condizione del perdono. Il Signore volle mettere in tuo potere, il giudizio che si dovrà fare di te, dice il Crisostomo. La stessa misura usata con gli altri servirà per voi; subirà giudizio senza misericordia chi ha il cuore spietato; chi non ha carità con il prossimo, non la speri da Dio ; — sono tutte sentenze del Vangelo. Tu lo sai che, se non perdoni, non sarai perdonato; eppure, quanti odi, quante avversioni e freddezze nutri per il prossimo!


2. Diversità dei debiti. I nostri debiti con Dio a paragone dei debiti che noi possiamo condonare al nostro prossimo, non sono forse dieci mila talenti rispetto a cento danari, come dice la parabola? Iddio perdona subito; e tu lo fai con tanta difficoltà! Iddio lo fa con piacere, e tu con tanta ripugnanza! Iddio lo fa con tale liberalità che cancella le nostre iniquità; e tu con tale ristrettezza che sempre ci pensi, e a mala pena, ti freni!


3. O perdonare o mentire. Conservando l'astio, la collera, l'animosità, la rabbia in cuore, come mai osi dire il Pater? Non hai paura che il demonio ti getti in volto un vergognoso: Tu menti? Vuoi perdono, e tu non lo dai da tanti mesi? Non pronunzi, così, la tua condanna di non meritarti il perdono? — Sarà dunque meglio non più dire il Pater? Il cielo te ne guardi: domanda, con esso, la forza di cambiare presto il cuore. Non tramonti il sole sulla vostra collera. dice S. Paolo.


PRATICA. — Se provi qualche rancore quest'oggi e sempre, reprimilo; recita tre Pater per i tuoi nemici.

 

 

 

CAPPELLINA

 

 

 

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