UN ANNO CON DON ALBERIONE
19° Gennaio
LA MORTE
L'uomo nato di donna vive poco tempo, e pieno di molte miserie. Come un fiore sboccia e secca, fugge qual ombra senza mai fermarsi... I giorni dell'uomo son brevi; il numero dei suoi mesi è presso di te. Gli hai fissato un termine che non può essere oltrepassato (Giob. 14, 15).
1. La morte è la privazione della vita. La privazione della vita spirituale, cioè della grazia, dicesi morte spirituale, o stato di peccato mortale. La privazione della vita corporale dicesi morte corporale. Solo il corpo muore per la separazione dell'anima. Si dissolve il composto umano, che risulta dall'unione dell'anima col corpo. Il corpo, di natura sua corruttibile, va soggetto al disfacimento, alla corruzione. « Memento homo quia pulvis es et in pulverem reverteris: Ricordati o uomo, che sei polvere e che tornerai in polvere!» (Gen. 3, 19): polvere che il vento disperde, che i passanti calpestano, che la Chiesa benedice e considera sacra per la speranza della risurrezione.
2. La morte è il termine della prova: «Viene la notte, allora nulla si potrà più fare» (Gv. 9, 4). Dice S. Girolamo: Mentre viviamo si possono compiere molte opere buone; quando saremo morti non potremo aggiungere nulla. Il Signore ad ogni uomo determina un certo tempo di vita: in essa deve dare prova di fedeltà e di amore. Finita la nostra giornata terrena verrà il giudizio: o eternamente salvi o eternamente perduti.
3. E' segnata l'ora della mia morte; essa mi aspetta; io le vado incontro ogni giorno. Mentre sfoglio il calendario, vado sottraendo inesorabilmente dei giorni alla mia esistenza terrena. Io guardo al sepolcro: ecco che già tanti conoscenti mi hanno lasciato e riposano nel cimitero; là mi aspettano; vi andrò presto. L'anima mia senza il corpo non potrà più farsi alcun merito; non potrà neppure ottenere il perdono dei peccati. Mi presenterò al giudizio con quanto avrò compiuto di bene o di male. Che cosa devo proporre? E se oggi fosse l'ultima giornata della mia vita? «Metti in ordine le tue cose, perchè morrai».
ESAME. - Tengo sempre presente gli ammaestramenti della morte? Le opere che faccio mi saranno di conforto e di sollievo in punto di morte? oppure di pena?
PROPOSITO. - Farò ogni mia azione come se fosse l'ultima della mia vita.
PREGHIERA. - «La mia vita è tagliata come dal tessitore la tela. Mentre io ordiva mi ha reciso... Dinanzi a Te, o Signore, io ripenserò a tutti gli anni miei nell'amarezza dell'anima mia. Signore, se tale è la vita, se in tali cose è posta la vita del mio spirito, correggimi e rendimi la vita. Ecco si cambia in pace la mia grande amarezza: tu hai liberata l'anima mia dalla perdizione, ti sei gettato dietro le spalle tutti i miei peccati».
FIORETTO: - Prometti di crescere nella virtù a imitazione di Gesù e della Sacra Famiglia.
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