UN ANNO CON DON ALBERIONE

 

25° Marzo

 

LA CADUTA DELL'UOMO 

 

Ad Adamo poi disse: «Perché hai dato ascolto alla voce della tua moglie, ed hai mangiato del frutto del quale io t'avevo comandato di non mangiare, la terra è maledetta per causa tua, con fatica ne trarrai il nutrimento per tutti i giorni della tua vita. Essa ti produrrà triboli e spine, e tu mangerai l'erba dei campi. Col sudore della tua fronte mangerai il pane, finché non ritornerai nella terra dalla quale fosti tratto; perché tu sei polvere, e in polvere ritornerai» (Gn. 3, 17-19). 

 

1. Adamo venne assoggettato ad una prova. Superando la prova avrebbe meritato il premio eterno ed avrebbe trasmesso ai figli i beni ricevuti. Egli aveva l'integrità, ma aveva pure la libertà. L'integrità toglieva una causa del peccato, ma non tutte. Anche gli Angeli, pure senza concupiscenza, peccarono. Per Adamo ed Eva la prova consisteva nell'osservanza delle leggi divine e in particolare nell'osservanza di un precetto positivo, aggiunto alla legge naturale. La Scrittura dice che Dio aveva proibito all'uomo di mangiare il frutto della scienza del bene e del male. Ma il demonio entrò nel paradiso terrestre si vestì della forma di serpente e tentò Eva ed Adamo. Esso mise il dubbio nella mente dei progenitori se dovessero proprio obbedire; insinuò che mangiando quel frutto non sarebbero morti, anzi sarebbero diventati simili a Dio, conoscitori del bene e del male. Era tentazione che stimolava la curiosità, l'orgoglio, il desiderio di felicità. Eva ed Adamo disobbedirono; commisero un peccato molto grave, si sottrassero al dominio di Dio. Essi conoscevano bene la minaccia di Dio, le conseguenze del peccato, e come avrebbero potuto facilmente evitarlo: la loro infedeltà non ha scuse. 

 

2. Dio castigò Adamo ed Eva: li privò della grazia, tolse loro i doni di scienza infusa, integrità, esenzione dal dolore e dalla morte. Tuttavia lasciò ancora in loro la libertà, la fede e la speranza; promise il Redentore; con la grazia attuale li indusse al pentimento; e poi concesse il perdono. Ma la famiglia di Adamo subì le conseguenze della colpa del Padre. Nasciamo privi di grazia, privi dei doni preternaturali, soggetti a molti mali; cioè col peccato originale. Non è un peccato nostro personale, ma è una privazione, una macchia che ha la famiglia umana, una sozzura che esclude dal cielo, sebbene per esso l'uomo non possa venir condannato all'inferno. Siamo minorati, feriti, soggetti all'ignoranza, inclinati al male, deboli nelle tentazioni. L'uomo perciò non ha perduto l'intelligenza e la libertà; non è essenzialmente corrotto. Ma ebbe danni nella mente, ed è pigro dalle creature a risalire al Creatore; spesso è più dominato da curiosità che da amore alla verità; dimentica spesso le cose eterne lasciandosi, sollecitare dalle cose presenti. E quanti errori! Pregiudizi, oscurità! La volontà è spesso orgogliosamente indipendente; vuole la felicità, ma la cerca dove non è; molto sovente si lascia dominare dalle passioni e dai sentimenti. I sensi esterni spesso calpestano le leggi morali: gli occhi, l'udito, il gusto, la lingua, il tatto. Ed anche più ribelli sono i sensi interni: la immaginazione, il cuore, le passioni, ecc. 

 

3. Perciò S. Paolo esclama: «O uomo infelice che sono! Non faccio il bene che vorrei; ma faccio il male che non vorrei...» (Rm. 7, 15). «Sento una legge nelle mie membra, tanto diversa della legge della mia ragione... Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte?» (Rm. 7, 23-24). E conclude: «Solo la grazia di Dio per Gesù Cristo Signor Nostro» (Rm. 7, 25). 

 

ESAME. - Conosco bene gli effetti del peccato originale? Diffido di me per le tante cattive tendenze? Ricorro alla grazia e alla preghiera? 

 

PROPOSITO. - Terrò presente la sentenza di S. Giovanni: «Se alcuno avrà peccato, abbiamo presso Dio un avvocato santo, Gesù Cristo; Egli è propiziazione per i nostri peccati» (1 Gv. 2,1-2). 

 

PREGHIERA. - Infelici sono stati i nostri progenitori! Ma felici noi se almeno ora impareremo ad essere prudenti, umili, vigilanti. Adamo perdette per noi la grazia; ma Gesù Cristo la riconquistò; e ce la comunicò nel Battesimo. «Vigilate e pregate» per non più perderla! Le tentazioni sono continue; le nostre forze scarse; il demonio si è fatto come un leone che si aggira per uccidere e divorare... Mezzo sicuro: far comunioni frequenti e fervorose. Partiremo da questa mensa divina ripieni di fuoco, divenuti terribili per il diavolo. 

 

 

FIORETTO: - Ama e adora Gesù crocifisso. Qualsiasi male, piuttosto che crocifiggerlo di nuovo.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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