UN ANNO CON DON ALBERIONE

 

1° Settembre

 

IL CUORE DI GESU' MI AMA

 

Chi non ama non ha imparato a conoscere Dio, perché Dio é amore. Da questo si rese manifesta la carità di Dio verso di noi, dall'aver egli mandato il suo Unigenito al mondo, affinché, per mezzo di lui, avessimo la vita. Qui sta la carità: Non perché noi abbiamo amato Dio, ma perché egli per il primo ci ha amati, ed ha mandato il suo Figlio, vittima di propiziazione per i nostri peccati (1 Gv. 4, 8-10). 

 

1. Dice S. Paolo: «Vivo nella fede del Figlio di Dio, il quale mi amò» (Gal. 2,20). Egli è il grande nostro Dio, santo, potente, bello, sapiente. Eppure mi ha amato; e mi ama più di tutte le creature; anche più della SS. Vergine. Quale grazia, quale onore, quale gioia! Amò me: Tanto piccolo; come una goccia d'acqua sperduta nel mare, così io tra tanti miliardi di uomini, di Angeli, di creature. Sono il nulla; e come una goccia di rugiada su una foglia, evapora innanzi al primo raggio di sole. Tanto peccatore; piccolo e così ostinato peccatore; che ancora non cesso di disgustare e ribellarmi al mio Dio. Sono come un tumore da cui scaturisce marciume. Tanto cattivo; ero eletto ad una missione. Dio aveva dei disegni su di me; ed io li ho tante volte distrutti. Poteva rigettarmi e colpirmi; ma fu longanime ed ancora in questo momento mi invita al Suo Cuore: «Venite a me». 

 

2. Mi amò particolarmente moltiplicando i Suoi benefici; quasi sfidando la mia ostinazione nel peccare; con una maggiore ostinazione a guadagnarmi con il Suo amore. Mi amò seriamente: «Come il Padre ha amato me, così io ho amato voi». Mi amò nonostante la mia pigrizia, freddezza, sporcizia morale. Mi amò generosamente: quale vantaggio poteva avere dal mio amore? Eppure «Mi amò e diede la vita per me». Mi amò e mi arricchì: è un grande onore essere amati, non da un grande, ma da Gesù Uomo-Dio! Sono tanto onorato quanto sono dal Figlio di Dio amato. E' fortuna immensa: poiché Gesù dà ai Suoi amici tesori di sapienza celeste; fortezza in ogni difficoltà ed impresa; grazie e meriti per il Paradiso, eterno bene. E' felicità: poichè i santi anche se poveri, infermi, disprezzati, erano pieni di gioia e mai avrebbero cambiato il loro stato con i ricchi, i potenti, i grandi della terra. 

 

ESAME. — Amo come sono amato? Godo di essere da Gesù amato? Dimostro praticamente di amarLo? Con generosità? Con perseveranza? Con umiltà? 

 

PROPOSITO. — Io voglio attingere tutto dalla fonte del Salvatore: qui solo, sempre e tutta la gioia. 

 

PREGHIERA. — Amabilissimo Cuore di Gesù, il mio cuore non è più degno di Voi; troppe altre cose io ho amate. Sento tanta pena e vergogna nell'offrirVi un cuore così misero, superbo, freddo... Ma confido in Voi, e credo al Vostro amore. Accettate dunque nel Vostro amore, il desiderio che ho di amarVi e di consacrarVi il resto dei miei giorni; e tutti i palpiti che ancora potrà dare il mio cuore. 

 

FIORETTO: — Di' sempre le preghiere mattina e sera. Nelle tentazioni invoca l'aiuto di Dio.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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