UN ANNO CON DON ALBERIONE

 

28° Settembre

 

MARIA E LA RISURREZIONE DI GESU' 

 

Allora Gesù disse loro: O stolti e tardi di cuore a credere tutte queste cose predette dai Profeti: Non doveva forse il Cristo patire tali cose e così entrare nella sua gloria? (Lc. 24, 25-26). 

 

1. Al tremendo dramma della passione di Gesù, Maria aveva partecipato più degli Apostoli e dei Discepoli. Il suo dolore fu più grande; i frutti spirituali immensi; la fede fortificata. Ella vedeva adempiersi ad una ad una le profezie antiche e quelle di Gesù stesso riguardanti la vita dolorosa. Si confermava nella sicurezza che si sarebbero ugualmente adempite quelle riguardanti la vita gloriosa: la Risurrezione, l'Ascensione, la gloria del Cristo in cielo, il Suo regno sulla terra, la Chiesa. I venti contrari che scuotevano e spegnevano le deboli fiamme, facevano invece divampare sempre di più la fiamma della fede di Maria. Ella attendeva nel silenzio e nella preghiera, l'avveramento. Per parte sua, ella incoraggiava e confermava gli Apostoli smarriti: «Percosso il pastore; si erano disperse le pecorelle»; Maria piamente le riuniva attorno a sè nel Cenacolo. 

 

2. In questa fede, Maria non andò al sepolcro per rivedere e imbalsamare il corpo del Figlio: sapeva e credeva che sarebbe risorto. I Vangeli tacciono, come di infinite altre cose anche di questa: ma la tradizione e la pietà persuadono che Gesù Cristo risorto apparve in primo luogo a Maria SS. Egli aveva unito a Sè intimamente la Vergine nell'Incarnazione, nella vita, nella Passione: così doveva unirla nella Risurrézione, Ascensione, discesa dello Spirito Santo, in cielo. Quando Gesù fu risorto Maria colse per la prima il beneficio del gran mistero, riabbracciando per la prima il Divin Figlio; e gode per la prima della nuova e celeste giovinezza, onde rifioriva quel corpo che Ella, beata fra le donne, Gli aveva dato. Vide e sentì glorificato il suo corpo, nel corpo glorioso del santissimo suo Figlio; baciò le piaghe che dovevano essere l'allegrezza del cielo; si beò con esuberante letizia di quel paradiso che era per lei Gesù trionfante del peccato e della morte, ed unificatore del genere umano in Dio. Maria riverentemente L'adorò risorto, come un giorno Lo aveva adorato bambino nel presepio e poi crocifisso sul Calvario. Da quel momento il suo cuore si infiammò di un amore nuovo; ma soprattutto divampò maggiormente la sua fede. 

 

3. I doni soprannaturali vengono da Dio; specialmente il primo: la fede. Gli atti di fede poi e la preghiera aumentano il grande dono. Soprattutto chiediamo la fede nei Novissimi: che vi è un Dio; e che Egli è rimuneratore. La fede nel Giudizio particolare, la fede nel fine per cui siamo creati, la fede nel Paradiso, la fede nel Giudizio universale, la fede nel valore eterno del merito, delle opere buone, della Provvidenza. 

 

ESAME. - Sono fermo nella fede? Le difficoltà e le contraddizioni alimentano in me la fiamma? I Novissimi sono il mio pensiero costante, la guida per la mia vita ? 

 

PROPOSITO. - Credo la Risurrezione, l'Ascensione al cielo, la gloria di Gesù Cristo: voglio seguirLo ogni giorno. 

 

PREGHIERA. - Vergine benedetta, Madre del Salvatore, ottenetemi aumento di fede. Gesù non vi chiamò solo per seguirLo al Calvario, ma vi fece partecipe dei gaudii della Risurrezione. Fatemi sentire che io pure devo seguire questa via ed arrivare alla stessa gloriosa risurrezione. 

 

FIORETTO: — Esamina se quella persona, quel luogo, non è per te tentazione volontaria... Troncala presto.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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