UN ANNO CON DON ALBERIONE

 

25° Dicembre

 

NATALE

 

Il Signore è la mia forza, il mio cantico: Egli fu la mia salvezza. Il grido della gioia e della salvezza echeggia nelle tende dei giusti. La destra del Signore ha fatto miracoli, la destra del Signore m'ha esaltato, la destra del Signore ha fatto miracoli (Sal. 117, 14-16). 

 

1. A Betlemme, nella notte buia nacque il Salvatore Gesù. Gli angeli cantarono i motivi dell'Incarnazione, il programma di vita di Gesù Cristo, le intenzioni che devono guidare ogni cristiano in tutti i passi. «In quel tempo uscì un editto di Cesare Augusto che ordinava il censimento di tutto l'impero. Questo primo censimento fu fatto mentre Cirino era preside della Siria. E andavano tutti a farsi iscrivere, ciascuno alla sua città. Anche Giuseppe andò da Nazaret di Galilea, alla città di David chiamata Betlemme in Giudea, essendo della casa della famiglia di David, a dare il nome con Maria sua sposa che era incinta. E avvenne che, mentre qui vi si trovavano, per lei si compì il tempo del parto; e partorì il figlio suo primogenito, Lo fasciò e Lo pose, in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. Or nelle, vicinanze v'erano dei pastori che stavano desti a far la guardia notturna al loro gregge. Ed ecco presentarsi ad essi un Angelo del Signore, e la luce di Dio rifulse su di loro, e sbigottirono dal gran timore. Ma l'Angelo disse loro: Non temete, ecco vi reco l'annunzio di una grande allegrezza che sarà per tutto il popolo: Oggi, nella città di David vi è nato il Salvatore che è Cristo, il Signore. E Lo riconoscerete da questo: troverete un bambino avvolto in fasce, a giacere in una mangiatoia. E subito si raccolse intorno all'Angelo una schiera della milizia celeste che lodava Dio, dicendo: Gloria a Dio nel più alto dei Cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà» (Lc. 2, 1-14). 

 

2. La gloria di Dio è il fine di ogni opera divina: la Creazione, l'Incarnazione, l'effusione dello Spirito Santo: «Il Signore ha creato tutte le cose per la Sua gloria». Il Figlio di Dio, incarnandosi volle riparare i peccati degli uomini che tolsero a Dio una gloria estrinseca, ma eterna. Volle dare al Padre adorazioni, ringraziamenti, soddisfazioni e suppliche degne della infinita maestà di Dio. «Con il mistero dell'Incarnazione del Verbo, dice il Prefazio, un nuovo raggio di splendore del Padre ha brillato agli occhi dell'anima, perché mentre conosciamo Dio sotto una forma visibile, possiamo essere tratti da Lui all'amore delle cose invisibili». Infatti Gesù Cristo ci fece conoscere il Padre, ce ne manifestò la volontà, la bontà, la gloria eterna. Sopra tutti gli attributi divini, nella Incarnazione, si manifesta la misericordia. E' Dio che, invece di vendicarsi dell'uomo peccatore, manda il Figlio Suo a salvarlo dall'abisso dei mali in cui si era precipitato: «Così Dio amò il mondo da dare il suo Figlio unigenito». E' il Figlio che veste umana carne e viene a vivere con gli uomini, a soffrire anzi a morire per essi: «Mi amò e andò a morire per me» (Gal. 2, 20). E' un Dio bambino che appare: «Apparve l'umanità e la bontà del nostro Salvatore» (Tt. 2, 11). «Un pargolo ci è stato largito, ci è nato un Figlio» (Is. 9, 6). Riconciliare l'uomo con Dio; portare tra gli uomini il comando della carità e del perdono; comunicare all'uomo la vita nuova: ecco la pace, ecco l'inaudita gioia che dal Verbo di Dio viene recata agli uomini. «Sia pace a voi! Vi do' la mia pace; ve la do' non come la dà il mondo» (Gv. 14, 27). 

 

3. Anche queste due intenzioni mi guideranno in ogni passo della mia vita, o Signore: A Voi gloria, alle creature pace. Mille infiltrazioni di egoismo cercano di entrare nello spirito e nel cuore: io le detesto e condanno tutte. Ho cominciato la mia vita cristiana per servire, amare, arrivare a Dio: non farò un passo, non dirò una parola per altro fine. Tutto, solo, sempre, per la gloria di Dio e per la pace degli uomini. 

 

ESAME. — Quali sono i miei intendimenti? Sono quelli stessi che ebbe Gesú Cristo nel presepio, nell'adolescenza, sulla croce, nel Tabernacolo? Quanto più viva è la fiamma tanto più grande il merito. 

 

PROPOSITO. — Il mio motto programmatico sarà: Gloria a Dio e pace agli uomini. 

 

PREGHIERA. - Gloria a Dio nel più alto dei Cieli; e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi Ti lodiamo; Ti benediciamo, Ti adoriamo; Ti glorifichiamo; Ti rendiamo grazie a cagione della Tua gloria infinita. O Signore Iddio, Re del Cielo, Dio Padre Onnipotente, o Signore Gesù Cristo, Figlio Unigenito, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, Tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. Tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra preghiera. Tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perchè Tu solo, o Gesù Cristo, sei il Santo, Tu solo il Signore, Tu solo l'Altissimo. Insieme con lo Spirito Santo, nella gloria di Dio Padre. Così sia». 

 

FIORETTO: - Cinque Pater a Gesù; digli che ti cambi il cuore.

 

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