UN ANNO CON DON BOSCO
13° Gennaio
14) Che cos'è il Paradiso?
Il Paradiso è il godimento eterno di Dio, nostra felicità, e, in Lui, di ogni altro bene, senza alcun male.
72. - Fertilità della Terra promessa.
La terra di Canaan, o Palestina, tante volte da Dio promessa ad Abramo ed ai suoi discendenti, era un paese fertilissimo. Fonti e ruscelli discendevano dalle montagne e ne fecondavano le vallate; vi crescevano in copia l'orzo, il frumento; le viti, il melagrano, le ficaie la ornavano in ogni parte ; l'olio, il miele si raccoglievano in grande quantità. La Sacra Scrittura, per esprimere l'abbondanza, dice che per questo paese scorrevano fiumi di latte e di miele. Passato il Giordano, appena gli Israeliti poterono gustare i frutti saporitissimi di quel paese, cessò la manna, la quale miracolosamente per 40 anni era loro piovuta dal cielo. Il deserto nel quale gli Ebrei vagarono 40 anni è figura del pellegrinaggio, che gli uomini fanno in questo mondo. La terra promessa ci ricorda il Paradiso dove nell'abbondanza d'ogni genere godremo e loderemo Dio in eterno. La cessazione della manna significa che in Cielo, con la pienezza dei beni, godremo la presenza corporale di Gesù Cristo, non più sotto le specie del pane e del vino figurati nella manna, ma reale e materiale siccome quando Egli viveva mortale sopra la terra. (Bosco, Storia Sacra, 81).
73. - Una passeggiata in Paradiso.
Nelle notti del 3, 4, 5 aprile 1861 Don Bosco fa un sogno. Si vede in mezzo ai suoi giovani dell'Oratorio davanti a un gran colle, e propone loro di andare a fare una bella passeggiata. Tutti decidono di andare. Cominciano a salire il colle: è tutto coperto da un grande frutteto, carico di frutti maturi abbondanti. Ne raccolgono ; e, mangiandone, giungono allegri sulla vetta del colle. Lontano s'erge un monte altissimo. Molta gente gli dà la scalata seguendo gli incoraggiamenti di Uno che è in cima. Chi giunge in vetta è ricevuto in trionfo. Molti, giunti lassù, scendono per aiutare altri che salgono. Don Bosco coi suoi giovani si dirige verso il monte. a) Un lago di sangue. — Alle falde della montagna trovano un lago di sangue, le cui sponde sono tutte cosparse di membra umane. Sulla sponda opposta è scritto : « Per sanguinem ». Uno della comitiva spiega : — Questo è il sangue dei martiri e quello di Gesù Cristo. Nessuno può giungere in Paradiso se non ne è asperso; e chi tenta assalire la santa montagna vi resterà affogato. Quelle membra umane sono gli avanzi dei nemici della Chiesa. — La comitiva procede costeggiando il lago e trovano un bosco di querce, di palme, di allori. b) Un lago di acqua. — Ed ecco un altro lago pieno di acqua. Le sponde sono anche qui cosparse di membra umane. Una scritta dice : « Per Aquam ». Quell'Uno spiega: — Questa è l'acqua uscita dal costato di Cristo, è l'acqua del battesimo: nessuno può giungere sul monte se non è bagnato di quest'acqua. I tronconi umani che vedete intorno al lago sono dei nemici attuali della Chiesa. — Molti giovani della comitiva prendono a camminare sull'acqua e paiono volarvi sopra: sono gli innocenti. Don Bosco non presume di esser tale, e perciò prosegue il cammino col grosso della comitiva costeggiando il lago. c) Un lago di fuoco. — Andando avanti incontrano un lago pieno di fuoco. Tra le fiamme si vedono membra umane incenerite. Sulla sponda opposta un cartello dice: « Per ignem ». Quell'Uno spiega: — È il fuoco della carità di Dio e dei Santi e quello usato dai persecutori per torturare i martiri. Queste fiamme serviranno per bruciare i nemici di Dio. — Avanzano costeggiando. d) Un lago di belve. — Ed ecco un altro lago pieno di bestie feroci arrabbiate e affamate. Molti giovani, invece di fuggire impauriti, si mettono tranquillamente a camminare sulle teste e sulle zanne di quelle belve. Quell'Uno spiega: — I giusti, secondo le promesse di Dio, camminano sopra le fiere senza riportarne danno. — Don Bosco e il grosso dei giovani, non sentendosi tanto giusti da poter camminare anch'essi sui musi di quegli animali, preferiscono andare oltre costeggiando lo strano lago. e) I mutilati. — Giungono così alle falde del monte, ove c'è molta gente mutilata chi del naso, chi delle braccia, chi della testa. E quell'Uno spiega: — Sono gli amici di Dio: le membra mutilate sono l'oggetto delle loro mortificazioni : i decapitati sono i religiosi che han rinunciato alla loro volontà col voto di obbedienza. A questo punto Don Bosco si sveglia al suono degli applausi di quelli che dalla cima del Monte incoraggiano gli altri a salire... f) Le due vie. — La sera dopo Don Bosco riprende il racconto. Seguendo la via, la nostra squadra giunge in una grande piazza gremita di gente che si dirige tutta verso un passaggio strettissimo, per dove si passa uno per volta, deponendo ogni fagotto. Don Bosco capisce che quella è la via del cielo. Invece di dirigersi là, tornano indietro per vedere che cosa ci sia all'altra estremità della piazza, e s'incamminano per una campagna amèna. Quivi vedono giovani aggiogati con buoi: sono i pigri ; con asini : sono i testardi ; con cavalli o muli : ... quibus non est intellectus; con porci: sono gli impuri, ecc. Si accorgono che quella gran valle è il mondo. Si dirigono verso un giardino immenso: ivi si trovano rose e viole bellissime, ma puzzolenti e fracide. Trovano pure un immenso frutteto: un giovane stacca una pera magnifica, ma vede che è piena di terra e che ha un gusto nauseabondo. La strada discende, ed essi decidono di andare a vedere che cosa ci sia in fondo. Molta gente discende cantando e ridendo, in carrozza e a piedi, e suon di musica. Guidano il grande corteo signori gentilissimi, ma nascondendo sotto il cappello le corna, e quell'Uno dice : — Ecco come gli uomini vanno all'inferno, quasi senza accorgersene! Allora i nostri eroi tornano indietro, ma, per quanto facciano, non ritrovano più la strada del Paradiso. Nell'apprensione e confusione generale, Don Bosco si sveglia. g) Il ponte della morte. — La sera dopo Don Bosco così riprende il racconto. Dopo molte ricerche, finalmente ritrovano la strada smarrita, giungono alla piazza, e si dirigono al sentiero stretto stretto tra due rupi. I giovani non hanno coraggio di passare, perchè c'è da attraversare un burrone su di un ponte strettissimo e senza sponde. Finalmente uno per volta passano tutti e si trovano alle vere falde del monte. Iniziano la salita e, vinte le prime scabrosissime balze, trovano un sentiero e lo seguono. h) Il Purgatorio. — A un certo punto vedono molta gente che soffre orribilmente e in maniere cosi strane, che riempiono il cuore di orrore e di compassione. Intanto molta altra gente sale, sale ed è accolta a festa sulla cima del monte. La nostra comitiva sale anch'essa al suono di una musica angelica. Ma a un tratto Don Bosco si volge indietro, e vede che molti giovani si sono fermati, chi a dar la caccia ai grilli e chi a riposarsi... Allora ritorna indietro per raccogliere quei giovani spensierati, e li invita a salire. Giunge così alle falde del monte, e, coi giovani raccolti, tenta di riprendere la salita, ma inciampa in una pietra e si sveglia. (M. B. vi, 865-878).
74. - Andiamo in Paradiso.
Se qualcuno avesse chiesto all'improvviso a Don Bosco dove fosse incamminato, egli avrebbe risposto: — Andiamo in Paradiso! Ripeteva sovente : — Che piacere quando saremo tutti in Paradiso ! Siate solamente buoni e non temete! E che.? Credete voi che il Signore abbia creato il Paradiso per lasciarlo vuoto? Ma ricordatevi che il Paradiso costa sacrifici! Ci salveremo mediante la grazia di Dio e il suo aiuto, che non mancano mai, e la nostra buona volontà. (M. B. II, 156).
75. - Starà meglio!
La Baronessa Jocteau aveva un figlio nel liceo di Valsalice ed un secondo a casa, ma rattrappito, malaticcio. La signora pregò Don Bosco ad aver pietà di lui. Il Santo prese con sè il fanciullo, gli parlò del Paradiso e della vita eterna, e poi lo benedisse dicendo alla signora : — Il giorno tale... vostro figlio starà meglio. — Quel giorno il figlio moriva. La signora era rattristata, perchè non capiva il « meglio » di Don Bosco, Il Canonico Anfossi le spiegò tutto. Allora essa fu consolata; aveva capito che il « meglio » era il Paradiso. (M. B. xiv, 674).
76. - Sono in Paradiso.
Il padre di Domenico Savio, profondamente afflitto per la morte di Domenico e desideroso di sapere che fosse avvenuto di lui nell'altra vita, circa un mese dopo la sua morte, vide una notte spalancarsi il soffitto della camera, e in mezzo a una grande luce Domenico, con un aspetto maestoso ed imponente. — Domenico mio, come va? dove sei? sei già in Paradiso? — Sì, padre, sono in Paradiso. — Prega per i tuoi fratelli e sorelle, prega per me, per tua madre. — Sì, sì, pregherò... Ciò detto disparve e la camera ritornò nella oscurità di prima. (M. B. v, 633).
FRASE BIBLICA. - A te, Signore, offrirò un sacrificio di ringraziamento.
UNA MASSIMA DI DON BOSCO. - Dio buono pagherà col paradiso chi va a dare la vita per le anime e parimenti a chi viene in aiuto ai missionari.
PREGHIERA DEL MESE: - Signore Iddio onnipotente, vi ringrazio dei lumi che la vostra parola ha portato alla mia mente, e degli affetti che mi ha destato nel cuore. Datemi grazia che essa produca in me un frutto centuplo, cosicché io riporti piena vittoria sulle mie cattive inclinazioni, e la mia fede divenga sempre più operosa, l'amore a voi sempre più infiammato ed efficace, la virtù sempre più perfetta e costante. Fate che io non mi contenti solamente di conoscere la vostra dottrina, ma con una fedeltà costante sino al termine della mia vita la metta in pratica. Così sia. (Da il Cattolico provveduto, 1868, don Bosco)
FIORETTO: — Esamina il frutto ricavato dalle feste natalizie; e, con tre Angele Dei, supplica l'Angelo Custode di guidarti per la nuova via intrapresa.
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