UN ANNO CON IL SACRO CUORE

 

9° Febbraio

 

LA PRIMA PASQUA DI GESU' 

 

E quand'egli fu giunto all'età di dodici anni, essendo essi andati a Gerusalemme, secondo il solito di quella solennità, allorché passati quei giorni se ne ritornavano, rimase il fanciullo in Gerusalemme, e non se ne accorsero i suoi genitori (S. Luca, II 42). 

 

1° Preludio. La lunga strada da Nazareth a Gerusalemme richiede tre o quattro giorni di cammino: la sacra Famiglia la percorre modestamente pregando o lodando il Signore. 

 

2° Preludio. O Gesù, ispiratemi il vostro amore alla preghiera, alla comunione, al sacrificio. 

 

1° PUNTO: Preghiera e osservanza della legge. — Gli israeliti fedeli andavano tutti gli anni a Gerusalemme per la Pasqua; Maria e Giuseppe non vi sarebbero certo mancati, essi che erano così fedeli osservatori della legge e dei costumi religiosi! Quell'anno fu anzi una festa per la Sacra Famiglia, poichè siccome i bambini cominciavano ad andarvi all'età di dodici anni, era come la prima comunione di Gesù, il quale andava per la prima volta a partecipare all'offerta ed alla comunione dell'agnello pasquale. Eccoli al Tempio, ove le loro sante preghiere contrastano col culto tutto materiale della maggior parte degli altri. Come parlano alle loro anime questi agnelli offerti ed immolati! Maria e Giuseppe pensano mirando il loro Gesù, ecco il vero Agnello, ecco Colui Che porta i peccati degli uomini. « O Padre mio, dice Gesù, ecco il vostro servo ed il figlio della vostra serva » (Salmo CXV). Accettate il mio sacrificio. « Prendetelo, o mio Dio, pensa Maria, conducetelo al Calvario, quando volete; fate che la sua fronte si coroni di spine, che le sue labbra siano abbeverate di fiele ed aceto, che le sue mani ed i suoi piedi siano inchiodati al patibolo, come annunciano i profeti ! Fiat! Fiat! » Maria e Gesù domandano a Dio la forza del sacrificio: « Se è possibile, si allontani questo calice! Però non la nostra, ma la vostra volontà si faccia! ». Gesù, pregando, si preparava pel giorno del sacrificio, si preparava al suo ministero pubblico, alle contraddizioni, alle torture, alla croce. Il suo Cuore era già, un cuore di vittima. Se pregassi bene, se compiessi bene i miei esercizi di pietà, sarei anch'io più generoso e più paziente nelle prove. 

 

2° PUNTO: Comunione. — La sera del gran giorno di Pasqua s'immola l'agnello, lo si fa arrostire al fuoco, e lo si mangia in famiglia. E' l'agnello salvatore e bisogna mangiarlo per partecipare alla salute: è una comunione, una figura della comunione eucaristica, e per Gesù qual senso profondo non ha mai! Egli sa benissimo ciò che sarebbe la comunione eucaristica, ne prepara le grazie, ed in questa prima pasqua della sua infanzia, pensa a tutte le nostre prime comunioni, a tutti i nostri primi comunicandi. Come prega per essi, come merita loro le grazie, lui che ama tanto i fanciulli! Il suo cuore commosso pensa a tutte le nostre comunioni, a tutte quelle che si faranno fino alla fine del mondo; il suo cuore di bambino prova in questo giorno impressioni pungenti; vede tante comunioni ferventi, amanti, e ne è consolato; contempla il frutto e le grazie che ne deriveranno, ma vede anche un'infinità di comunioni fredde, tiepide, sacrileghe, ed il suo cuore ne prova una nausea profonda. Attorno a lui tante persone adempiono al rito pasquale materialmente, senza fede e senza preghiera, come un'usanza popolare e con l'anima ripiena di peccati; e tutto questo gli rappresenta le comunioni che faranno purtroppo molti cristiani. Come sono le mie comunioni? Sono ferventi? Sono tali da poter consolare il mio Salvatore? Quanto devo riparare! Quanto mi devo umiliare! Ma non basta piangere, bisogna far meglio per l'avvenire.

 

3° PUNTO: Sacrificio. — La pasqua è un sacrificio: vi è un agnello, lo si immola, con la spada, e si arrostisce la sua carne. Il suo sangue è uno strumento di salute: l'angelo sterminatore in Egitto ha risparmiato le case la cui soglia era segnata con il sangue dell'agnello; tutto questo parla al Cuore di Gesù! Si immolano in quel giorno migliaia d'agnelli; Gesù li vede colpiti al costato, e gli sembra che quella spada penetri il suo proprio cuore. Sì, colpite pure l'agnello figurativo, giudei di Gerusalemme, che vi preparate a colpire il vero agnello di Dio! Gesù si offre tante volte quante vede uccidere agnelli: altrettante volte accetta la morte, accumulando per noi una somma infinita di meriti. In quel giorno non sono gli agnelli simbolici che Dio contempla, ma guarda il Cuore del giovane agnello divino che si prepara già al gran sacrificio. L'agnello pasquale veniva procurato qualche giorno prima e doveva essere senza macchia. Maria meditava su tutto ciò, pensava che lei aveva portato l'agnello immacolato, che glielo si lascerebbe ancora qualche tempo per prepararlo, poi lo si immolerebbe per la salute del popolo. Tutti quei colpi di spada che trafiggevano il lato degli agnelli, penetravano nel cuore suo; era stato così tutti gli anni, a Pasqua, dalla profezia di Simeone. In questo modo Gesù e Maria preparavano innumerevoli grazie per i sacerdoti e per i fedeli, per la celebrazione della messa e per l'assistenza alla messa stessa. 

 

Risoluzione. — Senza effusione di sangue, non vi è remissione, dice san Paolo agli ebrei. Il Cuore di Gesù offriva tutti i giorni, ma particolarmente al giorno di Pasqua, il suo sangue redentore al divin Padre, attendendo di versarlo sul Calvario. Io devo offrire tutti i giorni ed a tutte le ore il lavoro, le preghiere, le pene per unirmi al sacrificio di Gesù.

 

 

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