UN ANNO CON IL SACRO CUORE

 

18° Maggio

 

I DONI DELLO SPIRITO SANTO - IL DONO DEL CONSIGLIO

 

Io, la sapienza, abito tra buoni consigli, e presiedo ai saggi pensieri. Io detesto l'arroganza e la superbia e la via storta e la bocca a due lingue. A me appartiene il consiglio, l'equità, a me la prudenza, a me la fortezza (Prov. VIII, 12). 

 

1° Preludio. La sapienza vive del consiglio, e vi si compiace. 

 

2° Preludio. Divin Cuore di Gesù, in cui abita ogni sapienza ed ogni scienza, datemi per mezzo di Maria il dono del consiglio. 

 

1° PUNTO: Del dono del consiglio. — Il consiglio è un atto della prudenza che prescrive la scelta dei mezzi per arrivare a un fine. Così il dono del consiglio riguarda la direzione delle azioni particolari. E' una luce per la quale lo Spirito Santo mostra ciò che si deve fare in quel tempo, in quel luogo ed in quelle circostanze in cui ci troviamo. Ciò che la fede, la sapienza e la scienza insegnano in generale, il dono del consiglio l'applica ai casi particolari. E' dunque facile capire quanto il dono del consiglio è necessario per la pratica della virtù. La guida più sicura per la vita quotidiana è dunque quella che si riceve dallo Spirito Santo, mediante il dono del consiglio, e noi non ne dovremmo seguire altre. Prima di tutto seguendola siamo sicuri di camminare nella via di Dio e della sua divina Provvidenza: secondariamente perchè è il mezzo di non sbagliare mai, poichè lo Spirito Santo è la regola infallibile, tanto delle nostre azioni, quanto delle nostre conoscenze; in terzo luogo perchè questa dipendenza dalla direzione dello Spirito Santo ci fa vivere in un grande riposo senza inquietudine e senza cura, come i figli di un principe, che non s'impensieriscono della tavola, nè del trattamento, riposando in tutto sulle cure del principe loro padre. L'unione abituale al Cuor di Gesù ci tiene alla sorgente del Consiglio come alla sorgente degli altri doni. 

 

2° PUNTO: Del bisogno che noi abbiamo di questo dono e dei mezzi per ottenerlo. — Noi che siamo molto immischiati nella vita attiva, abbiamo assai bisogno del dono del consiglio, più di molti contemplativi che non trovano le stesse difficoltà; e se, questo dono dello Spirito Santo ci manca, non commetteremo che mancanze e tutta la nostra condotta non sarà che puramente umana; non seguiremo che le invenzioni dello spirito nostro che sono, ordinariamente, assai opposte allo Spirito di Dio. Bisogna domandare al mattino, allo Spirito Santo, la sua assistenza per tutte le azioni della giornata, riconoscendo umilmente la nostra ignoranza e la nostra debolezza, e protestando di seguirne la guida con un'intera docilità di cuore e di spirito. Poi, al principio di ogni azione, bisogna ancora domandare i lumi dello Spirito Santa per farla bene, ed infine chiedere perdono delle mancanze che vi abbiamo fatto. In questa maniera ci teniamo per tutto il corso della giornata dipendenti da Dio che solo può condurci sicuramente, in ogni occasione, col suo consiglio. La purità di cuore è un eccellente mezzo per ottenere assai bene il dono del consiglio quanto i doni precedenti. Chi avesse buon giudizio, e si ispirasse costantemente alla purezza del cuore, acquisterebbe una prudenza soprannaturale ed una destrezza divina per dirigere qualunque affare, avrebbe un'abbondanza di lumi e di conoscenze infuse per la direzione delle anime, e troverebbe mille sante industrie per l'esecuzione delle imprese che riguardano la gloria di Dio. I direttori di spirito e i superiori devono particolarmente trarre dall'orazione i lumi che li guidino nelle funzioni dei loro offici. 

 

3° PUNTO: Dei difetti opposti a questo dono. Il vizio opposto al dono del consiglio è la precipitazione; ed è quando si agisce con troppa prontezza e senza aver prima considerate molte cose, quando si segue il movimento della propria attività naturale, e non si ha la cura di consultare lo Spirito Santo. Questo difetto diventa un peccato, quando ci si abbandona per negligenza; quando non si prende tempo abbastanza per domandar consiglio allo Spirito Santo prima d'agire, o nell'agire ci si affretta talmente che non si è in stato di riceverne l'assistenza, o che ci si lascia trasportare dall'impetuosità d'una passione che adombra l'intelligenza. La fretta è contrarissima al dono del consiglio. San Francesco di Sales combatte sovente nei suoi scritti questo difetto. La fretta oscura gl'intendimenti, turba il cuore, e nutre l'amor proprio, facendoci prendere appoggio su noi stessi; mentre il dono del consiglio, rischiarando lo spirito, spande nél cuore un'unzione ed una pace, tutte opposte alla precipitazione ed ai suoi effetti. La temerità è ancora contrarissima a questo dono. E' una mancanza d'attenzione ai lumi, alla ragione stessa, ed alla grazia, perchè ci fa confidare troppo in noi stessi. La lentezza nell'esecuzione è pure un difetto contrario al dono del consiglio. Bisogna usare maturità nelle deliberazioni; ma una volta che la risoluzione è presa secondo i lumi dello Spirito Santo, bisogna venir prontamente all'esecuzione mediante il movimento dello stesso Spirito. 

 

Risoluzione. — Signore, ho un immenso bisogno di questo dono del vostro Cuore, il consiglio, e sento che è a mia disposizione; ma bisogna che io vegli molto sulla purezza del cuore, sull'unione con voi, sulla docilità alla vostra grazia. Aiutatemi per intercessione di Maria, la madre del Buon Consiglio. 

 

FIORETTO: - Usa particolare modestia negli occhi e recita tre Ave Maria per ottenere la purità.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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