UN ANNO CON IL SACRO CUORE

 

19° Maggio

 

I DONI DELLO SPIRITO SANTO - LA PIETÀ 

 

Apparve la grazia di Dio Salvatore nostro a tutti gli uomini, insegnando a noi che rinnegata l'empietà e i desideri del secolo, con temperanza, con giustizia e con pietà viviamo in questo secolo in aspettazione di quella beata speranza e di quella apparizione del grande Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo (A Tito, II, 11). 

 

1° Preludio. L'amabile Salvatore ci ha insegnato a vivere nella pietà, ce ne dà la grazia mercè il suo Spirito. 

 

2° Preludio. O Gesù, datemi qualche goccia della pietà del vostro divin Cuore. 

 

1° PUNTO: Il dono della pietà. — Il dono della pietà è una disposizione abituale che lo Spirito Santo mette nell'anima per eccitarla ad un figliale affetto verso Dio. La religione e la pietà ci portano ambedue al culto ed al servizio di Dio; ma la religione considera Dio come creatore e la pietà come Padre, in modo che questa è più eccellente di quella. La pietà verso nostro Signore e il suo divin Cuore è ancora più facile e più dolce. La pietà si stende non solamente a Dio, ma anche a tutto ciò che ha rapporto con lui, come la Sacra Scrittura che ne con tiene la parola, i beati che lo posseggono nella gloria, le anime sofferenti del Purgatorio, gli uomini che vivono sulla terra. Nella parte superiore dell'anima questo dono ci comunica una grande unzione e soavità spirituale: Nella parte inferiore eccita in noi movimenti di dolcezza e di devozione sensibile. Ecco la ragione di tante lagrime dei santi e delle persone pie, la dolce attrattiva che li porta a Dio, la prontezza che le fa correre al servizio di Dio, e la carità che le porta a farsi tutte a tutti. 

 

2° PUNTO: Il vizio opposto al dono della pietà. — E' la durezza di cuore la quale nasce dall'amore sregolato di noi stessi, poiché quest'amore fa che naturalmente non siamo insensibili che ai nostri proprii interessi, e che niente ci commuova che per rapporto a noi, che vediamo le offese di Dio senza lagrime e le miserie del prossimo senza compassione; e che non vogliamo scomodarci per aiutare gli altri, che non possiamo sopportarne i difetti, che ci inquietiamo contro di loro per le minime ragioni, e che conserviamo per loro nel cuore sentimenti d'amarezza e di vendetta, di odio e di antipatia. Mentre invece più un'anima ama Dio, e più è sensibile agl'interessi di Dio e del prossimo. Questa durezza è estrema nei ricchi avari, nelle persone voluttuose, ed in quelle che non ammolliscono il cuore mediante gli esercizi di pietà e l'uso delle cose spirituali. Si ritrova sovente anche fra i sapienti i quali non uniscono la pietà alla scienza, e per scusare questo difetto, lo chiamano fortezza di spirito; ma i veri sapienti sono anche stati i più pii, come un sant'Agostino, un san Bonaventura, un san Bernardo. Un'anima che non può piangere i peccati, almeno con lacrime di cuore, o è molto empia, o molto impura, o è l'uno e l'altro ad un tempo, e così succede ordinariamente a quelli che hanno il cuore indurito (P. Lallemant). Il Cuore di Gesù è il trono della pietà. Tutti i doni dello Spirito Santo vi risiedono come in una sorgente, ma se fosse possibile che uno di essi vi dominasse, questo sarebbe il dono della pietà, come la sua misericordia sembra rivalere sulla sua giustizia. 

 

3° PUNTO: Un pericolo da evitare. — E' una grande disgrazia quando nella religione si stimano più i talenti naturali ed acquisiti che la pietà. — Vedrete alcuni cristiani, sacerdoti e religiosi, i quali terranno più in considerazione uno spirito capace ed esperto negli affari, che tante piccole devozioni ritenendole buone per le donne, e chiamano forza di spirito questa durezza di cuore tanto contraria allo spirito di pietà. Essi dovrebbero pensare che la divozione è un atto di religione o un frutto della religione e della carità, e per conseguenza è preferibile a tutte le virtù morali, poichè la religione viene immediatamente dopo le virtù teologali, ed è sovente fusa con esse. Quando un uomo grave ed attempato esprime davanti a giovanotti questo pensiero, che egli stima più la scienza che la pietà, nuoce seriamente a questi giovani, ed inocula loro un veleno, di cui non guariranno più, potendo ciò distruggere in un momento tutto il frutto del noviziato. La beatitudine che corrisponde al dono della pietà è la seconda: Benedetti quelli che sono miti. La mitezza toglie ogni impedimento alla pietà, ai turbamenti, alle preoccupazioni a tutti i movimenti delle passioni. La devozione al Cuor di Gesù è la sorgente più feconda di pietà. Sono le acque della carità e della pietà che si attingono nel Cuor di Gesù. Nostro Signore non ci ha raccomandato la passione per la scienza, ma la dolcezza e la pietà.

 

Risoluzioni. — O mio Salvatore, datemi qualche goccia della pietà che straripa dal vostro divin Cuore. Voi sovrabbondate di pietà figliale verso il Padre celeste e di pietà fraterna verso di noi; io vi domando un po' di questo dono: Da mihi bibere... 

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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