UN ANNO CON IL SACRO CUORE
28° Dicembre
SULLA MANIFESTAZIONE DI NOSTRO SIGNORE AI PASTORI
I pastori presero a dire tra di loro: Andiamo sino a Betlemme a vedere quello che vi è accaduto, come il Signore ci ha manifestato. E andarono con prontezza; e trovarono Maria, e Giuseppe e il Bambino giacente nella mangiatoia (S. Luca, II, 15).
1° Preludio. Nostro Signore comincia l'opera di redenzione con i piccoli e con gli umili. Quale gioia per i pastori, ma anche quale docilità, e che premura da parte loro!
2° Preludio. O Gesù datemi oggi la grazia e la fedeltà alla vista dei pastori e l'amore del sacrificio alla vista della gloria che voi elargiste ai piccoli Martiri innocenti.
1° PUNTO: Chiamata dei pastori e loro docilità. — Appena nato Gesù comincia la funzione di Salvatore. Non potendo annunziarsi da se stesso, con la propria bocca, che ha condannata al silenzio per conformarsi agli altri bambini, ecco che sostituisce le intelligenze celesti alla sua volontaria impotenza, e gl'invia prima, non già ai ricchi e ai grandi del mondo, ma a poveri pastori. Con questo fatto egli ha mostrato che preferisce la povertà alla ricchezza e la semplicità alla grandezza. Questi poveri pastori vegliavano alla guardia dei greggi; una luce sfolgorante li circondò, essi rimasero spaventati: l'angelo li rassicurò annunciando loro la nascita di nostro Signore, designando il luogo e dicendo loro che troverebbero un bambino fasciato e coricato in una mangiatoia: essi partirono immediatamente, lasciarono i greggi per andare ad adorare il bambino celeste. E' per noi come per loro che questa luce brilla, che l'angelo appare e parla. Siamo d'ora innanzi assai fedeli, e niente ci arresti, quando si tratta d'obbedire agli allettamenti della grazia.
2° PUNTO: La chiamata della grazia è più manifesta a noi che ai pastori. — Ma nostro Signore non ha fatto per noi molto di più che per i poveri pastori? Ed era quindi necessario che noi fossimo stati così attenti e docili alla voce della grazia, come loro furono fedeli a rispondervi con una pronta obbedienza. Noi abbiamo veduto come loro la luce, luce ben più precisa e più forte. Nostro Signore ci ha mostrato ogni giorno ciò che dobbiamo credere e fare per prendere la strada del presepio: ci ha fatto conoscere tutto ciò che aveva fatto per noi dalla nascita fino alla morte. Il Vangelo che ci ha lasciato è una sorgente in cui noi possiamo attingere tutti i giorni i più chiari lumi per regolare la condotta, poichè vi leggiamo tutto ciò che ha detto e fatto per salvarci. Le rivelazioni del Sacro Cuore sono per noi una luce sfolgorante che deve dirigerci nella vocazione speciale. L'angelo non ha parlato che una volta ai pastori, mentre noi intendiamo tutti i giorni la voce della grazia sotto tutte le forme. Ma invece di vegliare per ascoltare ed obbedire, noi ci lasciamo prendere dal sonno e dalla tiepidezza. Andiamo con i pastori ad attingere al presepio una vita nuova, una nuova energia per seguire, d'ora innanzi con coraggio la direzione della grazia.
3° PUNTO: I pastori rispondono all'appello della grazia con una grande gioia, imitiamoli. — L'angelo dice ai pastori: Non temete, io annuncio a voi una buona novella che sarà soggetto di grande gioia: vi è nato un Salvatore, che è il Cristo, il Signore. Quale notizia più bella per un povero schiavo che la notizia di essere liberato dalle catene? Per gl'Israeliti che attendevano il Messia l'annuncio dell'angelo era appunto questa notizia desiderata e bella. Che felicità per i pastori l'essere chiamati per i primi al presepio! Ma noi, noi siamo stati chiamati alla grazia per mezzo del battesimo, nostro Signore ci ha poi ricondotti ad essa cento volte, grazie alla penitenza; ci ha chiamati ad una vocazione sublime; ha poi voluto fare di noi gli amici del suo Cuore; ci chiama con questa festa di Natale a rinnovarci in tutte le grazie già ricevute. Qual è la nostra gioia? Qual è la nostra felicità? Non siamo noi insensibili? Questa nuova nascita produce proprio nel nostro cuore l'impressione di gioia spirituale che vi deve produrre? Gli angeli annunciano nello stesso tempo ai pastori la gloria che deve ritornare all'Eterno Padre con questa nascita, e la pace che essa apporta agli uomini: Gloria in altissimis Deo et in terra pax hominibus bonae voluntatis. E noi siamo proprio questi uomini di buona volontà, questi uomini docili ed obbedienti, che credono con semplicità e che agiscono secondo la fede? La pace dell'anima ci viene data a questo prezzo. Nostro Signore attende molto dalla nostra buona volontà e docilità. Noi sappiamo ciò che il suo Cuore domanda da noi; glielo diamo sempre? La nostra vita pratica, quotidiana, costante risponde alla bella vocazione che domanda da noi il puro amore, la riparazione, l'immolazione? Prendiamo dai pastori una nuova lezione di semplicità, di fede, di docilità alla grazia. Richiamiamoci tutto ciò che nostro Signore ha finora domandato da noi per rispondervi per l'avvenire con fedeltà. In questo modo, questo Natale sarà veramente per noi una nuova nascita spirituale. Gettiamo uno sguardo anche sulle piccole vittime immolate da Erode, i santi Innocenti. Lasciamoci immolare dalla spada del sacrificio, dell'obbedienza, dell'abnegazione.
Risoluzioni. — Svegliate l'anima mia dal suo assopimento, o divin Gesù, conducetemi voi stesso al presepio: permettete che io rimanga ai vostri piedi per adorarvi. Parlate alla mia anima, e datemi abbastanza docilità per approfittare delle vostre divine lezioni.
FIORETTO: - Recita sette Gloria Patri in onore degli Innocenti: esaminati sulla passione dell'ira.
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