UN ANNO CON SAN GIUSEPPE
18° Gennaio
S. Giuseppe accoglie i pastori e li presenta a Gesù.
Mentre Giuseppe e Maria sfogavano il loro cuore intorno al neonato Bambino e cercavano di adagiarlo meglio che si poteva sulla paglia della mangiatoia e ripararlo dal freddo, un angelo comparve ad alcuni pastori che vegliavano in quei dintorni alla custodia del proprio grepe, ed annunziò loro la buona novella della nascita del Salvatore. Quei pastori ciò udito: « Andiamo, si dissero, fino a Betlemme e vediamo ciò che è accaduto; » e uomini e donne e vecchi e fanciulli, preso il meglio che s'avevano di provviste, s'incamminarono frettolosi alla capanna. Giuseppe all'arrivo di quella inaspettata comitiva non sa che dirsi; lo prende un timore misto di speranza; teme un pericolo per Gesù e per Maria, spera un aiuto in quella penosa circostanza. Interroga quegli sconosciuti sul motivo della loro visita, e udito che venivano, mandati da un angelo, per vedere ed adorare il Messia, amichevolmente li introduce nella stalla, presenta loro il divino Fanciullo e la Madre fortunata. I pastori lo adorano, offrono i loro doni e non si saziano di rimirare quel misterioso portento. A me par di sentirli quei pastori devoti i quali, dopo tutto si saran rivolti a S. Giuseppe, e : Uomo fortunatissimo, gli avran detto, o uomo veramente beato ! Dio vi ha preferito tra tutti i discendenti d' Israele per confidarvi questo Figlio promesso dai Patriarchi, predetto dai Profeti, desiderato dalle nazioni. Benedite il Signore poiché vi ha esaltato fra i suoi servi; e vi fa godere quaggiù felicità ineffabile, della quale a noi non è dato godere, che per breve istante ! —Gli angeli del cielo van cantando : Pace in terra agli uomini di buona volontà : la pace dunque sia sempre con voi, o S. Giuseppe, con questa tenera Sposa, con questo celeste Bambino ! E la pace sia con noi, o carissimi, la pace sia con noi ! ma quella pace vera e santa che cantavano le angeliche schiere in quella bellissima notte. Domandiamola tutti a S. Giuseppe questa pace, Egli tanto buono ce la otterrà da Gesù.
PROPOSITO.
Ad onore di S. Giuseppe fuggirò la mormorazione e la maldicenza, e pensando che io stesso sono pieno di difetti reciterò tre volte il Pater noster.
ESEMPIO.
Un prete in punto di morte. Un Missionario del Senegal (Africa occidentale) cavalcava con fatica
in un quartiere non mai da lui percorso; quando ad un tratto arrivò presso una casa abitata. Nel varcarne la soglia, una voce spaventata grida : Chi va là ? -
Un Padre missionario, rispose, siate senza timori ; la pace del Signore scenda su questa casa e su quelli che l'abitano. — Un prete! disse lo sconosciuto in un bellissimo francese; siate il benvenuto, mio Padre, e fate presto. — Che v'ha dunque ? Chi siete Voi ?... Voi soldato francese come vi trovate qui ? Che avete ? — Discorsi inutili, Padre mio. Sono al terzo accesso di febbre che è difficile superare, voi lo sapete. Aiutatemi a purificar la coscienza , discorreremo dopo, se Dio mi lascia vita ; son pronto incominciamo. — Regolati gli affari della coscienza, il missionario dice al moribondo : Voi avete senza dubbio molto pregato il Signore ; è evidentemente il vostro buon Angelo Custode che mi ha condotto vicino a voi. — Padre mio, volete conoscere ed avere il bandolo della cosa ? lo era sicuro che arriverebbe qui un sacerdote vicino a me. Porto il cordone di S. Giuseppe ne conservo pur la medaglia, e
faccio parte della Compagnia della buona morte. Ebbene la mia coscienza non essendo in buono stato, confidavo che S. Giuseppe m'avrebbe condotto un sacerdote; così appunto io speravo, nè ebbi torto a riporre la mia confidenza in Lui, Egli m'ha esaudito !
— Entrava in agonia, e due ore dopo S. Giuseppe accompagnava l'anima del suo devoto al tribunale di Dio e quindi all'eterna pace dei giusti.
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