UN ANNO CON SAN GIUSEPPE
18° Maggio
UBBIDIENZA EROICA
Conscio del proprio nulla di fronte alla Madre di Dio e più ancora dinanzi al Verbo Incarnato, San Giuseppe avrebbe voluto al loro cospetto restarsene prostrato nella polvere ed essere loro servo e meno che servo, se fosse stato possibile; ma la volontà dell'Eterno Padre gli era manifesta, e questa esigeva che egli nella Sacra Famiglia fosse il primo, e che a lui toccasse il comandare. Questa superiorità, imposta da Dio contro la sua umiltà, era per lui un'ubbidienza che gli costava il maggior dei sacrifici: avrebbe più volentieri dato mille volte la vita per Gesù che farsi suo superiore e padrone; ma Dio non voleva da lui il sacrificio della vita, bensì quello dell'ubbidienza. Per comprendere l'eroismo di questo sacrificio, bisognerebbe comprendere quanto San Giuseppe sentisse bassamente di sé ed altamente del divino Fanciullo: solo la sua umiltà profondissima fu la misura della sua perfettissima ubbidienza. Un fanciullo costretto a dar lezione al più sapiente dei dottori, un villanello creato ad un tratto sovrano dal suo sovrano, sono paragoni, che esprimono molto debolmente la confusione di San Giuseppe nel suo superiorato. Egli nella sua umiltà non riuscì mai a comprendere come fosse stato eletto da Dio a comandare Dio stesso. Questo era per lui un inestricabile mistero; tuttavia vi sottopose il suo intelletto e volle quel che Dio voleva con la più perfetta rassegnazione. Ubbidì comandando, e la sua ubbidienza, protrattasi per tutta la vita, si attuò tante volte quante egli ebbe l'occasione e il dovere di comandare a Gesù ed a Maria. Ogni volta che San Giuseppe vedeva il Figliuolo di Dio, il Padrone onnipotente del cielo e della terra, e la sua SS. Madre pendenti come discepoli o servi dalle sue labbra, attendere il cenno della sua volontà, anziché invanirsene, si sentiva atterrito ed annichilito: il suo comando era pieno di una trepida riverenza; era ancora l'espressione della più profonda umiltà; non mai ubbidienza fu più umile e rassegnata che il comando di Giuseppe. Così, dopo Gesù e Maria, nessuno praticò questa virtù al più alto grado e a nessuno fu di maggior merito e di gloria maggiore dinanzi al trono di Dio.
PREGHIERA PER TUTTO IL MESE DI MAGGIO
San Giuseppe, eletto da Dio per essere lo sposo purissimo di Maria e il padre putativo di Gesù, intercedi per noi che ci rivolgiamo a te. Tu che fosti il fedele custode della sacra famiglia, benedici e proteggi la nostra famiglia e tutte le famiglie cristiane. Tu che hai sperimentato nella vita la prova, la fatica e la stanchezza, aiuta tutti i lavoratori e tutti i sofferenti. Tu che avesti la grazia di morire tra le braccia di Gesù e di Maria, assisti e conforta tutti i moribondi. Tu che sei il patrono della santa Chiesa, intercedi per il Papa, i Vescovi e tutti i fedeli sparsi nel mondo, specialmente per coloro che sono oppressi e che soffrono persecuzione per il nome di Cristo.
FIORETTO: - Usa particolare modestia negli occhi e recita tre Gloria al Padre per ottenere la purità.
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