UN ANNO CON SAN GIUSEPPE
21° Luglio
PREMINENZA DI SAN GIUSEPPE SOPRA TUTTI I SANTI.
I segreti del Cielo per ciò che riguarda il merito e la gloria dei Beati, non sono certamente da investigare; con tutto ciò noi crediamo, seguendo in ciò l' esempio dei dottori, senza nota d'imprudenza e di temerità, di poter stabilire i diritti che sembra avere l'impareggiabile nostro Patrono al più alto grado di grazia e di gloria che sia al di sotto di quelli che la Chiesa accorda in cielo a Maria sua casta sposa. Quando attentamente si considerano con il lume della fede le sublimi prerogative onde a Dio piacque di onorare san Giuseppe, si resta persuasi che non gli si può preferire alcuno di quelli che per le loro virtù si sono segnalati avanti e dopo la venuta del figliuolo di Dio. Tutta la perfezione e la nobiltà del genere umano, specialmente del popolo ebreo, è stata riunita nella persona di lui. Di tutti i figliuoli di Adamo, Giuseppe era per eccellenza colui al quale Dio avrebbe potuto affidare il governo dell'universo; perchè l'aveva già scelto ed incaricato del governo del suo divin figliuolo, più saggio, più nobile che tutto il rimanente del mondo. Non può dirsi che il nome di lui debba essere scritto per primo nel catalogo dei santi, essendo stato egli il primo dichiarato santo nel vangelo? che gli altri santi possono riguardarsi come servi inutili? ma che è a dire rispetto a Giuseppe i cui servigi furono vantaggiosi, ed in qualche modo, necessari alla conservazione dell'unico figliuolo di Dio? Chi potremo noi mettere al disopra di Giuseppe, dopo che nostro Signore si è messo sotto di lui? Il Verbo incarnato essendosi scelta per Madre la più pura di tutte le vergini, la più perfetta di tutte le donne che furono e potessero mai essere, si è scelto pure il migliore di tutti gli uomini affinchè gli facesse da Padre; e come l'eterno Padre creò tutte le cose per il suo Verbo, così Giuseppe ha, in qualche modo, create di nuovo e rifatte tutte le cose per lo stesso Verbo e data la salute e la vita agli uomini; di maniera che noi gli siamo obbligati più che a qualunque altro, dopo Gesù e Maria, per il bene delle nostre anime. Glorioso Giuseppe! io mi rallegro di ciò che Dio ha fatto per voi! Voglio impiegare la mia vita ad amarvi ed onorarvi.
Io vi saluto, amabilissimo mio protettore che aveste sulla terra un grande potere presso l'Uomo-Dio, ed ora l'avete anche più grande in cielo ove regnate e nulla vi si nega da Colui che ha voluto esservi soggetto per tanti anni in questo mondo, che ha soddisfatto tutti i vostri desideri e che dà la sua grazia a coloro per cui voi la chiedete: gettate uno sguardo pietoso sopra di me, o gran Santo, che mi sono dedicato al vostro servizio, ed ottenetemi l'amor di Dio e la perseveranza finale in questo amore, fino a che io giunga ad amarlo eternamente con voi nel cielo.
FIORETTO. Ringraziate S. Giuseppe delle grazie che vi ha ottenuto sin qui, e chiedetegli quelle di cui più avete bisogno.
I fedeli della Nuova Spagna protetti da S. Giuseppe.
Ecco quanto scriveva il P. Lorenzo Goretti: «Puebla è dopo il Messico la principale città, tutta circondata da montagne che contengono in sè materie sulfuree e minerali. Fra queste ve ne è una che si distingue per la straordinaria sua altezza e la quale è di continuo coperta tutta all'intorno dalla metà fino alla cima di nuvole, ed è così alta che non se ne può scorgere la sommità, ma si confonde con il cielo. Io non credo d'aver mai veduto un monte così alto. Benchè dalla metà in su sia sempre coperto di neve, pure nei fianchi brucia continuamente senza consumarsi e getta fuori vapori così densi che anche di giorno si vedono chiaramente. Viene chiamato il Vulcano. Lancia pure continuamente saette, ed ogni giorno ne cadono ancora in Puebla. Vi è in questa città la strana ed incomoda particolarità, che per sei mesi dell'anno, cioè dal Maggio ad Ottobre, si deve quasi ogni giorno
soffrire una burrasca subitanea e violenta che dura alquante ore, e negli altri sei mesi il cielo pare di bronzo. Oltre a ciò molte volte sono cadute fino a dodici saette in un solo giorno sulla città di Puebla, senza che mai ne abbia sofferto alcun danno. Mi assicurano i padri di questo collegio che una tal grazia deve attribuirsi alla gran devozione che questi abitanti professano a S. Giuseppe. Il popolo l'ha preso per protettore contro l'intemperie della stagione ed è fedele ad invocarlo ed onorarlo, e ne sono prova i prodigiosi effetti della sua validissima protezione.»
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