UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

 

19° Ottobre

 

S. Giuseppe modello dei religiosi e di quelli che aspirano a perfezione.

 

San Giuseppe, grande contemplatore, pregate per noi.

 

I. Il religioso pratica per voto i consigli evangelici, stringendosi soprattutto a una rigorosa obbedienza. Non leggiamo nel Vangelo che s.Giuseppe abbia contratto simili impegni tuttavia, conforme ad una rispettabile tradizione, pensiamo che abbia fatto voto di verginità. Quale sia la natura delle promesse che potevano legarlo a Dio la perfezione della sua vita lo ravvicina intimamente al religioso, e lo dà loro a modello. Il religioso fa i tre voti di povertà, di castità, d'obbedienza; s. Giuseppe è stato povero, casto e obbediente, ma nel tempo stesso la sua foggia di vita e la sua condizione lo porgono modello a tutte le persone, che vivendo nel mondo, vogliono servire a Dio più perfettamente che il comune dei Cristiani, e aggiungere la pratica dei consigli a quella dei precetti. O voi che avete stretti sacri legami con Dio, rinnovateli in questo momento con particolare fervore, e metteteli sotto la speciale protezione di s. Giuseppe. Voi che vi sentite in cuore il desiderio di vita migliore, e che, applicandovi a far regnare nel mondo le virtù, lo spirito e la perfezione del chiostro, invocate san Giuseppe, voi siete evidentemente della sua famiglia. E voi infine che vivete della vita ordinaria e comune, voi che non vi sentite chiamati alla pratica dei consigli, siate almeno fedeli nell'adempimento dei precetti; anche nella via dei precetti ci sono progressi da attuare ogni giorno, e una perfezione relativa da raggiungere; il non andar innanzi sarebbe un andare a ritroso; mettetevi sotto il suo patrocinio di s. Giuseppe. Che sante preghiere oggi s' uniscono a sostenere la vostra!

 

II. Nessun religioso, nel compimento dei suoi voti, non raggiunse una perfezione così grande come quella di san Giuseppe. Vivendo nel mondo, in presenza o in possesso degli oggetti dai quali il religioso si separa, conservando i diritti cui questi rinunzia, san Giuseppe con un continuo spoglio, con un'interiore abbandono, il cui merito si rinnovellava ogni giorno ogni istante, praticava le tre virtù di povertà di castità e d'obbedienza, su ciò che hanno di più malagevole, di più delicato, di più puro, di più sublime. S.Giuseppe è proprietario della sua casuccia; dei suoi strumenti di fabbro, è vero; ma un proprietario staccato da tutto, non legato a nulla, pronto all'esilio, ad ogni cambiamento di dimora; san Giuseppe è sposo e resta con la sua casta sposa; è suo custode, consolatore, appoggio, sostegno; ma è sposo vergine di una sposa anche essa vergine, e la più pura delle vergini. Infine, comanda, perchè è capo di famiglia; a tal titolo deve comandare, e l'autorità resterà tra le sue mani fino all'ultimo respiro, e nondimeno trova il segreto d'obbedire per primo, attenendosi agli ordini della Provvidenza, e compiendoli con tale esattezza e premura con quale ne fan fede le stesse parole del Vangelo. Oh! bel modello da considerare, invocare, imitare! 

 

III. Per meglio comprendere a qual perfezione di vita conforme allo stato religioso si levò san Giuseppe, è il caso di considerare che egli non venne sostenuto da nessuno di quei motivi umani cui la fede può dar un valore soprannaturale, ma che sono un pericolo, essendo un sollievo per la natura. Non vi fu alcun grido di fama per quest'uomo semplice ed ignorato, non un bel nome da acquistare o da sostenere, non incoraggiamenti ricevuti da protettori o da amici, no null'altro che Dio, null'altro che le interiori gioie della coscienza, la soddisfazione d'un compiuto dovere, la felicità del sacrificio. Quale modello per un prete, per un religioso, per una religiosa, per una persona impegnata con voti di perfezione al servizio di Dio! Ditemi, fratello mio, sorella mia, chi vi sostiene nel compimento delle vostre sacre obbligazioni? E la sola vista di Dio, il solo amore di Dio, il solo pensiero di piacergli? Ah! di grazia, non mescoliamo ai nostri voti così nobili, così puri, così santi, qualche cosa di terrestre, d'umano che ne offuscherebbe la bellezza? E voi, che vivete nel mondo senza formale obbligo di praticare i consigli e la perfezione, pensate che san Giuseppe è stato nella stessa posizione di voi; ed è stato più perfetto dei religiosi senza aver fatto i voti ch'essi fanno. 

 

PREGHIERA
O san Giuseppe, i primi cristiani a capo dei quali è ben giusto porvi, vivevano in generale come religiosi, non avevano tutti che un solo cuore ed un'anima sola (At., IV, 32), e la maggioranza deponeva ai piedi degli Apostoli i loro beni, tanto per evitare gli sconci e i pericoli delle ricchezze, quanto per sollevare la povertà. Glorioso protettore, otteneteci la grazia di somigliare a loro; deh! che la Chiesa, sempre ringiovanita nelle tradizioni della sua origine e della sua culla, trovi dei cristiani di tutte le classi e di tutte le condizioni, degni veramente del loro nome. Veri fratelli dei primi discepoli, affaticandosi di tutto cuore alla gloria di Dio e alla santificazione delle loro anime.... non siano gli onori e le ricchezze per i fedeli, per i preti, per i pontefici che un' esigenza sociale, un diritto di salvaguardia; adempiano con amor soprattutto il dovere loro imposto, di fare un buono e santo uso della loro proprietà, imponendosi volenterosamente e in segreto, le privazioni della povertà. Proteggete il nostro santo padre, preservate la libertà, l'indipendenza della Chiesa; ottenetegli le grazie di forza, di rassegnazione, di dolcezza di cui abbisogna. O san Giuseppe, pregate per il nostro comune Padre, il capo della Chiesa, il rappresentante e il vicario del vostro Figlio Gesù. O san Giuseppe, pregate per la Chiesa; vi siano sempre tra noi poveri volontari, e ricchi, poveri per la disposizione del loro cuore.

 

RISOLUZIONI
1. Rinnovare durante la giornata le precedenti riflessioni.
2. Ripetere di quando in quando l'invocazione: S. Giuseppe, uomo giusto e perfetto, pregate per noi.

 

SACRIFICI DA COMPIERE
Spirito: Pensar alle ingiurie che si son potute ricevere a diverse epoche della vita, al fine di perdonarle, senza
disdegnare quelli che ce le hanno fatte provare. Ohimè! sovente si scambia con un disdegno e sprezzo filosofico il perdono cristiano.
Volontà: Non porre la dignità di carattere nella rigidezza, nella caparbietà, ma nella sincerità, franchezza, bontà, in una parola, nella vera umiltà e nella vera dolcezza.
Sensi: Mettere da parte una elemosina per il Santo Padre mediante un sacrificio impostosi.
Recitare un Pater, Ave e Gloria, e tre volte: s. Giuseppe pregate per noi.

 

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