UN ANNO CON SAN GIUSEPPE
20° Ottobre
San Giuseppe, modello di obbedienza
S. Giuseppe, obbedientissimo, pregate per noi.
Il giorno di ieri ci fece interrompere le nostre meditazioni sulle principali virtù da praticare nei nostri rapporti con il prossimo; riprendiamo.
I. Necessità dell'obbedienza.- L'obbedienza è una di quelle virtù principali che deve regolare tutti i rapporti d'un cristiano nella famiglia e nella società. Vedemmo qual fosse per eccellenza la virtù della giovinezza; essa compendia del pari la vita del fanciullo che quella del religioso. È indispensabile, necessaria a tutti. Se Dio non ci ammaestra egli stesso, o per mezzo dei suoi inviati, come a riguardo di san Giuseppe, ci dà la sua legge, ci fa conoscere la sua volontà per l'intermezzo della santa Chiesa e dei suoi ministri. Il compimento dei nostri vari doveri non è in fondo che un atto d' obbedienza, una questione d' obbedienza. D'altronde noi siamo tutti più o meno dipendenti da certe autorità, autorità religiose, podestà civili, e ci corre stretto obbligo di obbedir loro. Obbedendo a quelli che hanno diritto di comandarci, obbediamo a Dio; disobbedendo a loro, disobbediamo a Dio. Allorchè san Giuseppe eseguiva gli ordini dell'imperatore Augusto e veniva a Betlemme, pensava ad una autorità superiore di quella del principe, e compiva la volontà di Dio.
II. Vantaggi dell'obbedienza. - «L'uomo obbediente narrerà le sue vittorie, (Prov, XXI, 28), dice la Sacra Scrittura; e difatti, la vittoria che si riporta su se stessi e sull'amor proprio, obbedendo e piegando la volontà propria all'altrui, moltiplica indefinitamente i trionfi del cristiano. È una vittoria che si può rinnovare ogni giorno, e per così dire, ogni istante. L'obbedienza è la più eccellente di tutte le oblazioni, gusta un altro pensiero delle Sacre Pagine; perchè, dice san Gregorio, nell' immolazione delle vittime si offre a Dio una carne straniera; nell'obbedienza ci immoliamo noi stessi. Il merito di un sol atto d'ubbidienza si stende talvolta a una lunga serie di atti per tutti consacrarli a Dio; che dico io? un solo atto può estendersi a tutta intera la vita. Così san Giuseppe, obbedendo agli ordini dell'imperatore, procurava il compimento di tutte le profezie annunciatrici della nascita del Salvatore; così, quand' egli fuggiva in Egitto, consacrava anticipatamente molti anni della sua vita alla santissima e adorabilissima volontà di Dio. Oh! quante grazie e quanti vantaggi si colgono dall' intendere e dal praticare quotidianamente quelle parole del Pater noster: «Sia fatta la volontà vostra così in terra, come in cielo.„ Ora le diciamo noi con un sentimento vero e profondo della nostra dipendenza e della nostra devozione? Non dimentichiamolo, quelle sono le parole che devono sgorgare spontaneamente dal cuore di chi vuol essere veramente cristiano.
III. Qualità dell'obbedienza. — Come dobbiamo noi obbedire? Come san Giuseppe. Procacciamo di ben distinguere nel cuore di questo perfettissimo giusto, i sentimenti che lo facevano agire nel praticare la virtù dell'obbedienza: 1. S. Giuseppe obbedì per coscienza in vista di Dio e non per considerazioni umane; obbediamo ancor noi, per coscienza, e non procedano mai o dal timore di dispiacere agli uomini, o dalla brama di ottenere benevolenza da loro, le determinazioni della nostra volontà. 2. San Giuseppe obbedì prontamente, e basta leggere il sacro racconto per convincersene; si potrebbe dire con verità che egli eseguiva gli ordini di Dio nel punto stesso che gli erano manifestati e non v'oppose mai una parola di appunto o un minimo indugio. Oh! quale omaggio rendeva a Dio con così pronta obbedienza! qual sorgente di grazie per noi, se fossimo pronti a obbedire, dal momento in cui ci è palesata la volontà dei nostri superiori e quella di Dio! 3. L'obbedienza infine di san Giuseppe fu tutta di cuore e d'affetto; il Vangelo non lo dice apertamente, ma lo lascia intendere. S. Giuseppe comprese e gustò la verità di quelle parole: “ È una gioia l'obbedire, quando si ama „ E noi, come obbediamo? Noi usciamo in lamenti sulla poca amabilità delle persone che ci comandano; mentre dovremmo, obbedendo ad esse, intendere di obbedire alla volontà stessa di Dio.
PREGHIERA
O s. Giuseppe, voi foste un uomo di perfetta obbedienza, e avete perciò ottenuta una grazia poderosa di trionfi e di vittorie. Deh! una oggi riportatene sulla mia volontà così malvagia e quindi così indocile; fatela piegar liberamente sotto il giogo salutare dell'obbedienza. Il peccato è essenzialmente un atto di ribellione e di disobbedienza: Non serviamo, (Gerem. II, 20.) «Io non servirò,, ecco il suo grido di guerra. La virtù per conseguente deve essenzialmente essere un atto di sommissione e d'obbedienza. Essa si svela con una parola: "eccomi., Ecco ch'io vengo, Signore, per fare la vostra volontà! (Hebr., X, 7.) Tale fu la prima parola del Salvatore al suo entrare nel mondo. "Ecco la serva del Signore, si faccia di me secondo la tua parola (Luc., 1, 38). Questo detto riassume tutta la vita della santissima Vergine. O s. Giuseppe ottenetemi la grazia di comprendere la necessità e i vantaggi d'una fedele obbedienza.
RISOLUZIONI
1. Rinnovare durante la giornata le precedenti riflessioni.
2. Ripetere di quando in quando l'invocazione: s. Giuseppe obbedientissimo, pregate per noi.
SACRIFICI DA COMPIERE
Spirito: Confermare le proprie idee, per quanto è possibile a quelle delle persone che hanno su noi autorità.
Volontà: Obbedire loro prontamente, cordialmente, in vista di Dio.
Sensi: Compiere un atto d'obbedienza che mortifica i nostri sensi.
Recitare un Pater, Ave e Gloria, e tre volte: s. Giuseppe pregate per noi.
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