UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

 

21° Ottobre

 

S. Giuseppe modello della virtù d'obbedienza.

 

S. Giuseppe obbedientissimo, pregate per noi.

 

Anche oggi sotto la protezione di s. Giuseppe e l'influenza dei suoi esempi ci poniamo a meditare sull'importante virtù dell'obbedienza. Noi vorremmo aiutare tutti quelli che hanno autorità sugli altri, e apprendere loro il segreto di obbedire anche quando comandano. L'obbedienza è cosa così vantaggiosa! ed è cosa grande e dolce l'obbedire a Dio! Gli ecclesiastici e religiosi sono così felici d'essere sempre sicuri di fare la volontà di Dio, obbedendo ai loro superiori e ai loro regolamenti.

 

I. Primo modo per i superiori di praticare l' obbedienza. Ogni padrone, capo o superiore ha ben qualcheduno, almeno per momenti, al disopra di lui. I re della terra hanno anch'essi un confessore a dirigerne la coscienza. Ogni superiore va lieto di riconoscere una dipendenza che gli permette d'obbedire, come il più umile e semplice fanciulletto, se non altro in alcuni tempi, a momenti. Ma io vado più oltre e dico: perchè qualche volta non potrebbe un Superiore obbedire a suoi eguali, od anche a suoi inferiori, unendosi ai loro desideri e alla loro maniera di pensare? L'Onnipotente non ha adoperato per appunto così riguardo a san Giuseppe? E se conoscessimo nei suoi particolari la vita del nostro santissimo Patriarca quanti simili tratti non ci fornirebbe? Ecco un primo modo per i padroni, per i capi, per i superiori, per i genitori, di praticare la virtù dell'obbedienza.

 

II. Secondo modo. I superiori, i padroni, i genitori non devono comandare agli altri che per obbedire a Dio, ebbene; con tale disposizione di spirito e con tale intenzione rinnovata di tempo in tempo, essi si trovano ad obbedire nell'atto stesso che comandano. D'altro lato, chi impedisce il superiore di rispettare egli pure tutte le prescrizioni fatte da lui medesimo, o quella alla cui esecuzione è tenuto sorvegliare per la sua autorità? chi l'impedisce di dar per primo l'esempio di una perfetta sottomissione a tutto ciò che dagli altri esige e che loro consiglia? Con questi principi di condotta, il tuono di comando assume una forma e un accento suoi propri; ha più dolcezza e soavità, e in pari tempo, più forza. Rappresentiamoci s. Giuseppe che comanda a Gesù ed a Maria; mio Dio! con quali sentimenti non l'avrà fatto della inferiorità sua dinanzi alla infinita Maestà! Mio Dio con quale semplicità, con quale soavità di parole avrà trasmesso il suo pensiero! è come doveva il suo esempio sorpassare in tutto o confermare i suoi discorsi?

 

III. Terzo modo. Padroni, capi, superiori, genitori, voi tutti che comandate altrui, abbiate un regolamento di vita; abbiatene uno per la vostra casa, uno per voi; le vostre azioni, i vostri esercizi d'ogni giorno siano previsti e antecedentemente fissati. Non dite già: «Faccio la tal cosa, vado nel tal luogo, perchè così mi piace,. No; “ ma perchè ne ho il dovere, perchè è giunta l'ora fissata ». Un superiore trova egualmente spesse e preziose occasioni d'obbedire a un regolamento di vita. Rappresentatevi san Giuseppe nella sua casuccia di Nazareth, vivente con Gesù e con Maria, con tutte le azioni della giornata mirabilmente regolate, l'ora della levata, l'ora della preghiera, l'ora del lavoro, del pasto, della ricreazione del riposo? Il Vangelo espressamente non parla che del viaggio a Gerusalemme, che, ogni anno, dice, si effettuava; il resto facilmente l'indoviniamo, e contempliamo con amore l'interno di Nazareth così ben assestato in ogni cosa; dove l'obbedienza parte dal capo di casa e s'estende a tutti ed a tutto.

 

PREGHIERA
O s. Giuseppe, ammiro la vostra obbedienza; l'ammiro anzitutto, allorchè eravate obbligato per rispetto alla divina volontà a comandare a Gesù ed a Maria! Qual semplicità di fede e d'obbedienza! quale umiltà, quale dolcezza e quale soavità di linguaggio nell'esercizio della vostra autorità! Aiutatemi caro santo; molti ricevono i miei ordini, mentre più caro mi sarebbe l'obbedire; e d'altro canto nei miei inferiori riconosco sovente una preminenza di merito. Io dunque eserciterò con umiltà e con dolcezza le funzioni che adempio come padrone, come capo di casa o di comunità. Comandando agli altri, obbedirò a Dio; sarò fedele a un regolamento di vita? O s.Giuseppe, a mantenere queste buone risoluzioni mi aiuti la vostra protezione che imploro. E così sia.

 

RISOLUZIONI
1. Rinnovare durante la giornata le precedenti riflessioni.
2. Ripetere di quando in quando l'invocazione: s. Giuseppe obbedientissimo, pregate per noi.

 

SACRIFICI DA COMPIERE
Spirito: Abituare il proprio spirito a veder la volontà di Dio in tutto ciò che deve farsi o comandando ovvero obbedendo.
Volontà: Seguire oggi rigorosamente il proprio regolamento di vita, rileggerlo con attenzione.
Sensi: Recitare il salmo: Miserere in ginocchio, e senza appoggiarsi.
Recitare un Pater, Ave e Gloria, e tre volte: s. Giuseppe pregate per noi.

 

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