UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

 

15° Dicembre

 

Il cuore di s. Giuseppe fu tutto di Gesù Cristo.

 

Il mio cuore è tutto per voi, dicono i padri ai loro figli, e noi non viviamo che per vostra utilità, e ci applichiamo da mattina a sera negli affari per procurare il vostro benessere, per migliorare la vostra fortuna, per lasciarvi in modo da non potere aver bisogno di altri. Per altro i padri non s'interessano mai per i vantaggi dei loro figli senza aver di mira loro stessi e senza assecondare il loro amor proprio. Non fu così per il nostro Giuseppe. Divenuto egli il più felice di tutti i padri, e veduta l'ora di esercitare la sua paternità, non fece nulla che non facesse unicamente per il suo Gesù, essendo di Gesù tutto il suo cuore. Egli si occupò degli interessi del suo figlio, e vi si occupò per modo che dimenticò ogni altro affare e perfino sè stesso. Tutte le facoltà della sua mente, tutti gli affetti del suo cuore, tutte le forze del suo corpo erano adoperate per lui. Per lui sudò, vegliò per lui, per lui si espose a tanti pericoli. Se lavorò tanto nella sua bottega, travagliò al fine di risparmiare la pena a Gesù: se intraprese lunghi viaggi, fu al fine di procurare salvezza e riposo al suo Gesù. Nè si appagò questo amorosissimo padre di palesare il suo zelo per Gesù con azioni esterne, ma impiegò tutto il suo interno, sapendo bene che il Salvatore aveva tutte le inclinazioni dell'eterno suo Padre, il quale essendo spirito purissimo, in spirito vuol essere servito. E fu perciò che non dide mai libertà al suo spirito di produrre un pensiero, nè al cuore di formare un affetto che non riguardasse il servizio del suo Gesù. Se gli angeli avessero avuto qualche ingresso nel suo cuore, avrebbero veduto con ammirazione che tutte le sue interne occupazioni tendevano a Gesù, a piacere, a dar gusto ed onore a questo sommo Bene, siccome le esteriori azioni erano dirette a servirlo. La compiacenza eccessiva che la maggior parte dei padri hanno per i loro figli è la sorgente fatale di un gran numero di peccati che essi commettono; ma la condiscendenza e l'eccessivo amore che aveva Giuseppe per Gesù, e la sollecitudine di consacrargli tutto sè stesso e tutte le sue interne ed esterne operazioni erano la prova della sua santità e dell'affetto ardentissimo verso questo suo figlio. Felice padre che ha potuto dare tutto il cuore al suo figlio senza negar nulla al suo Dio, e che ha potuto darlo tutto a Dio senza nulla togliere al suo figlio! L'oggetto dell'amor di Giuseppe era infinitamente amabile e degno d'infinito amore, e si diede di proposito tutto a Gesù, e se avesse potuto rimproverare se stesso di qualche cosa, poteva essere di non amarlo assai, ma essendo il suo cuore tutto di Gesù egli l'amò quanto poteva, secondo la sovrabbondante misura della grazia che aveva ricevuta. Anime privilegiate, che foste dal Signore ricolmate di tante grazie di predilezione, voi dovete tener dietro a Giuseppe per imitarlo: voi dovete applicarvi ad amare Gesù Cristo come lui con la pienezza dei vostri affetti e con l'escludere dal vostro cuore ogni altro amore. Gesù sposo delle anime vostre è uno sposo sommamente geloso, e non ammette che vi siano divisioni nel vostro cuore. Egli lo vuole tutto intero perchè lo merita. Lo vuole tutto per lui perchè egli è quegli che l'ha creato e creato tutto per sè. Se voi ne impiegate qualche particella verso le creature, voi la togliete a lui, e gli togliete un bene che appartiene a lui solo, e non può farne parte ad altri. Voi non dovete amare assolutamente che lui ed ogni altro oggetto per suo amore, perchè egli ve lo comanda, ed amarlo quanto egli vuole. In tal guisa tutte le azioni del vostro cuore tenderanno a lui come a suo fine, e si riuniranno in lui come nel suo centro.

 

Giaculaloria.
O prudentissimo s. Giuseppe, pregate per noi.

 

Affetti. 
O Giuseppe, servo di Dio fedele e prudente, e perciò destinato a regolare e governare la più santa famiglia del mondo, quali sublimi lezioni di prudenza mi avete lasciato in quella che fu da voi continuamente praticata nei riguardi di Gesù, e nei riguardi di Maria, ed in tante congiunture della preziosa vostra vita. Sì: io ammiro altamente questa virtù, e bramo al tempo stesso di potervi imitare, tanto più che grande è il bisogno che sento di una virtù quanto nobile e bella, altrettanto difficile e necessaria, conoscendo per esperienza che le mie infedeltà hanno origine bene spesso dalla imprudenza. Ed in particolar modo desidero che m'impetriate la prudenza della lingua, del parlare e del tacere secondo le circostanze nelle quali posso trovarmi. Ah! se questa grazia mi otterrete voi, o caro s. Giuseppe, avrete in me un devoto degno di voi a maggior vostra gloria, ed io allora, divenuto più forte della vostra protezione e più stabile nei miei doveri, lavorerò per la mia santificazione con più fedeltà e con maggior successo, ed assicurerò la mia eterna salute.

 

ORAZIONE

A te, o Beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, dopo quello della tua santissima sposa. Per, quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all'Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo Sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l'eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù,così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l'eterna beatitudine in cielo. Amen. (Leone XIII)

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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