UN ANNO CON SAN GIUSEPPE
27° Dicembre
Il cuore di s. Giuseppe sovrappieno di gaudio per la vista del suo Gesù trasfigurato.
È sentimento di un gran predicatore, che il Salvatore del mondo fu con Giuseppe assai più liberale che con i suoi tre apostoli favoriti, Pietro, Giacomo e Giovanni, per rapporto alla sua gloriosa trasfigurazione. Perchè se ad essi si trasfigurò una volta sola, a Giuseppe suo caro padre, spessissime volte: se agli Apostoli comparve in tal modo per confermar la loro fede, a Giuseppe per premiarla. In tali congiunture il gran Santo meglio istruito di s. Pietro non domandava a Gesù di non avere altra occupazione che quella di contemplare la sua bellezza più splendente del sole, sebbene ne avesse gustato dolcezze tali, che gli Apostoli non avevano gustato sul Tabor, e che gli stessi beati non sentiranno nel cielo se non dopo l'universale risurrezione; ma stava uniformato ai suoi divini voleri. E se dobbiamo prestar fede a sant'Ilario citato da s. Tomaso, il divin Salvatore sarebbe stato a riguardo di s. Giuseppe in una quasi continua trasfigurazione. Il nostro Santo, dice egli, riconobbe il mistero dell'Incarnazione e la maestà del Verbo nascosto nel seno purissimo della sua vergine Sposa dai raggi risplendenti che comparivano attorno a quella maestosa Donzella e si fermavano sfolgoreggianti sul volto di lei. Quel medesimo splendore, continua il medesimo padre, benchè impercettibile alla vista grossolana di altri uomini, era nondimeno così grande, che Giuseppe non potè mirare l'amabile Vergine che dopo il parlo. L'angelico Dottore, che tutto esamina con esattezza, non disapprova l'opinione di alcuni Padri e specialmente di Origene, il quale spiega così le parole del Vangelo: E non la conobbe, finchè partorì il suo Figlio primogenito: Giuseppe non fissò gli occhi sul volto della Vergine se non quando ebbe partorito suo Figlio, splendore dell'eterna luce, essendosi allora diminuiti i raggi che prima brillavano nella faccia di lei. Ora se Gesù era circondato da un lume così penetrante, sebbene ristretto nell'utero materno, è molto probabile che quel divin sole essendosi poi sviluppato dalla bella nuvola che lo nascondeva, avrà di continuo spiccati da tutto il corpo raggi luminosissimi in modo tale che rispetto a Giuseppe può dirsi che fosse in una quasi continua trasfigurazione, come la santissima Vergine l'accertò, parlando nelle sue rivelazioni a santa Brigida. Furono queste Grazie singolarissime ed ammirabili che Gesù volle accordare al putativo suo padre per dargli attestati specialissimi dell'amor suo, come pure per rimunerare la somma premura di tener lontani dagli occhi suoi gli oggetti lusinghieri e le vanità della terra. Egli fu sempre lontano dai piaceri e soddisfazioni terrene, e meritò di avere il cuore sovrabbondante di celesti delizie. Apprendi, o anima devota, questa grande e così importante lezione. I piaceri spirituali non possono stare insieme con i piaceri terreni. Tu vuoi da mattina a sera dar pascolo al senso degli occhi, e soddisfare la curiosità rimirando gli oggetti miserabili della terra, con manifesto pericolo dell'anima propria. Distratta in tal guisa e dissipata, stenti a raccoglierti nelle tue preghiere; e quando cominci a raccoglierti, allora giunge il fine della tua orazione. In tutti gli esercizi di pietà ti trovi arida e secca, e stranamente distratta, e non cogli da essi quei frutti di celesti consolazioni che le anime mortificate, specialmente nella vista, assaporano dolcemente. Prendi la generosa risoluzione di tenere d'ora in poi per amore di s. Giuseppe sempre in freno i tuoi sguardi, ed a lui ti raccomanda spesso con questa giaculatoria: Tenete sempre lontani gli occhi miei dalle vanità di questa terra.
Giaculatoria.
O Giuseppe santo, che foste in cielo in modo ammirabile coronato di onore e di gloria, pregate per noi.
Affetti.
Gloriosissimo s. Giuseppe, le tre divine Persone, con le quali voi aveste i più sublimi ed
intimi rapporti, oh come contribuirono alla vostra gloria, ed alla vostra felicità. L'eterno Padre che vi aveva stabilito depositario della sua autorità sulla terra vi pose sul capo la corona della immortalità; il divin Figlio che vi onorò quaggiù come suo padre, vi collocò su di un trono luminosissimo; lo Spirito Santo che vi colmò dei suoi doni perchè degnamente esercitaste il posto di suo rappresentante riguardo a Maria, vi cinse dell'aureola che vi distingue e v'innalza al disopra di tutte le angeliche gerarchie. Oh quanto io godo nel vedervi coronato di tanta gloria; quanto gioisco nel vedere realizzate mirabilmente nella vostra persona le divine parole: Chi fu il custode del suo Signore, sarà glorificato. Ecco che dopo aver partecipato alle prove ed alle sofferenze di Gesù e di Maria, voi giustamente divenite partecipe della loro felicità. Oh perchè non posso io mescolare la mia debole voce a quella di tutti i beati i quali lodano il Signore per avervi innalzato ad una gloria tanto sublime, e ripetono a vostro onore senza fine: «Gloria al servo fedele e prudente che Iddio stabilì a capo della sua famiglia sulla terra». Gloria a Giuseppe a cui fui dato di ereditare tutte le benedizioni dei Patriarchi, e di vederle avverate nella casta vostra Sposa madre del Messia, in cui sono benedette tutte le nazioni della terra! Deh! mi ottenete da Gesù e da Maria di venire un giorno anch'io ad essere spettatore di tanta vostra gloria ed a lodarvi e benedirvi eternamente.
ORAZIONE
A te, o Beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, dopo quello della tua santissima sposa. Per, quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all'Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo Sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l'eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù,così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l'eterna beatitudine in cielo. Amen. (Leone XIII)
FIORETTO: - Recita tre Pater al Santo: chiedigli la purezza e la carità.
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