3° - PRIMO SABATO DEL MESE
Clicca su questo link per approfondire la devozione dei primi cinque Sabati del mese
Da fare: Confessione e Comunione con l'intenzione di riparare le offese al Cuore Immacolato di Maria
1 - Intenzione riparatrice del mese
Per far ammenda d'onore al Cuore Immacolato di Maria degli oltraggi e delle offese recate alle sue immagini.
2 - Offerta
Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, io Ti adoro profondamente e Ti offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di nostro Signore Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli del mondo, in riparazione degli oltraggi che Ti offendono. Per i meriti infiniti del Suo Cuore Santissimo e per l'intercessione del Cuore Immacolato di Maria, Ti prego concederci la sincera conversione del cuore.
3 - Meditazione sui Misteri del Rosario
clicca sul Mistero che desideri meditare. Fai compagnia a Maria SS. con l'intenzione di riparare, per un totale di almeno 15 minuti.
MISTERI DELLA GIOIA:
MISTERI DELLA LUCE:
MISTERI DEL DOLORE:
MISTERI DELLA GLORIA:
4 - Recita del Rosario
Recita la Corona del Rosario che desideri (5 Misteri, 50 Ave Maria)
5 - Litanie della Madonna
Signore,
pietà. Signore pietà
Cristo, pietà. Cristo pietà
Signore, pietà. Signore pietà
Cristo, ascoltaci. Cristo, ascoltaci
Cristo, esaudiscici. Cristo, esaudiscici
Padre del cielo, che sei Dio,
Abbi
pietà di noi.
Figlio, Redentore del mondo, che sei Dio, Abbi pietà di noi.
Spirito Santo, che sei Dio,
Abbi
pietà di noi.
Santa Trinità, unico Dio,
Abbi pietà di noi.
Santa Maria,
prega
per noi.
Santa Madre di Dio,
prega
per noi.
Santa Vergine delle vergini,
prega
per noi.
Madre di Cristo,
prega
per noi.
Madre della Chiesa,
prega per noi.
Madre della Misericordia,
prega per noi.
Madre della divina grazia,
prega per noi.
Madre della Speranza,
prega
per noi.
Madre purissima,
prega
per noi.
Madre castissima,
prega
per noi.
Madre sempre vergine,
prega
per noi.
Madre immacolata,
prega
per noi.
Madre degna d'amore,
prega
per noi.
Madre ammirabile,
prega
per noi.
Madre del buon consiglio,
prega
per noi.
Madre del Creatore,
prega
per noi.
Madre del Salvatore,
prega
per noi.
Madre di misericordia,
prega
per noi.
Vergine prudentissima,
prega
per noi.
Vergine degna di onore,
prega
per noi.
Vergine degna di lode,
prega
per noi.
Vergine potente,
prega
per noi.
Vergine clemente,
prega
per noi.
Vergine fedele,
prega
per noi.
Specchio della santità divina,
prega per noi.
Sede della Sapienza,
prega
per noi.
Causa della nostra letizia,
prega
per noi.
Tempio dello Spirito Santo,
prega
per noi.
Tabernacolo dell'eterna Gloria,
prega
per noi.
Dimora tutta consacrata a Dio,
prega
per noi.
Rosa mistica,
prega
per noi.
Torre di Davide,
prega
per noi.
Torre d'avorio,
prega
per noi.
Casa d'oro,
prega
per noi.
Arca dell'alleanza,
prega
per noi.
Porta del cielo,
prega
per noi.
Stella del mattino,
prega
per noi.
Salute degli infermi,
prega
per noi.
Rifugio dei peccatori,
prega per noi.
Soccorso dei migranti,
prega per noi.
Consolatrice degli afflitti,
prega
per noi.
Aiuto dei cristiani,
prega
per noi.
Regina degli Angeli,
prega
per noi.
Regina dei Patriarchi,
prega
per noi.
Regina dei Profeti,
prega
per noi.
Regina degli Apostoli,
prega
per noi.
Regina dei Martiri,
prega
per noi.
Regina dei veri cristiani,
prega
per noi.
Regina delle Vergini,
prega
per noi.
Regina di tutti i Santi,
prega
per noi.
Regina concepita senza peccato originale,
prega
per noi.
Regina assunta in cielo,
prega
per noi.
Regina del santo Rosario,
prega
per noi.
Regina della famiglia,
prega
per noi.
Regina della pace,
prega per noi.
Agnello
di Dio che togli i peccati del mondo, perdonaci, o Signore.
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, ascoltaci, o Signore.
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.
Prega
per noi, Santa Madre di Dio.
E saremo degni delle promesse di Cristo.
6 - Salve Regina
Salve Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
7 - Ossequio
Scioglierò il mio cuore dagli attaccamenti terreni, e sopporterò con rassegnazione le privazioni che le circostanze e le mie condizioni mi impongono.
8 - Preghiera
Mio Dio, io credo, adoro, spero e Ti amo. Ti domando perdono per quelli che non credono, che non adorano, non sperano e non Ti amano.
9 - Atto di dolore
Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi, e molto più perché ho offeso te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo col tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericordia, perdonami
- FINE -
DEL 3° PRIMO SABATO DEL MESE
VAI IN:
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Preghiere per ogni primo Sabato:
APPENDICE:
(Punto 3): TESTI PER LA MEDITAZIONE DEI MISTERI DEL ROSARIO
PRIMO MISTERO DELLA GIOIA
Annunciazione a Maria. Incarnazione del Verbo.
Parola di Dio (cfr Lc 1,26-38)
Dio inviò l'angelo Gabriele a una vergine. Il nome della vergine era Maria. L'angelo le disse: «Ti saluto, o piena di Grazia, il Signore è con te». Maria rimase turbata. L'angelo aggiunse: «Non temere, darai alla luce un bambino e lo chiamerai Gesù». Maria domandò: «Come è possibile, non conosco uomo». L'angelo le rispose: «Lo Spirito Santo scenderà su di te; colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Nulla è impossibile a Dio». Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto».
Meditiamo
Il Padre vuole ricominciare la sua storia d'amore con l'uomo. Per questo non dà semplicemente un ordine, Nell'intento di sigillare la Nuova Alleanza, sollecita il «sì» libero di una donna, di una ragazza. Essendo Immacolata, Maria è tutta apertura e docilità nei confronti di Dio. Con libertà di figlia pone una domanda e riceve risposta dal Cielo. Il Figlio di Dio sarà uno di noi in tutto, eccetto che nel peccato. Allora Maria compie il salto della fede senza condizioni: «Avvenga di me quello che hai detto».
Imploriamo
O Spirito Santo, insegnaci ad essere sempre vigilanti e a comprendere quale sia la volontà del Padre. Dacci la forza di poter dire, come Maria, un "sì" generoso. Benedici le giovani generazioni affinché aprano il cuore al Vangelo di Gesù. Mettici in cammino verso il Padre. Amen.
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SECONDO MISTERO DELLA GIOIA
Maria visita sua cugina Santa Elisabetta
Parola di Dio (cfr Lc 1,39-55)
Maria raggiunse in fretta la montagna; entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò: «Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo! Beata te che hai creduto!». Allora Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Santo è il suo nome, ha innalzato gli umili ricordandosi della sua misericordia».
Meditiamo
Una volta incarnato il Figlio di Dio nelle sue viscere, la Vergine avrebbe ben potuto starsene tranquilla ad assaporare quell'immenso dono. Invece andò a servire sua cugina Elisabetta, la madre di san Giovanni Battista. È l'incontro tra due vite in gestazione. Due madri si abbracciano. Maria porta in grembo Gesù. Nel Magnificat, il suo poema della gratitudine, profetizza per noi che il Salvatore soccorrerà i poveri e i piccoli.
Imploriamo
O Gesù, la tua presenza commuove, rallegra e protegge la vita nuova che si sviluppa in ogni madre. Ricordaci sempre che ogni persona, sin dall'inizio, è un figlio del Padre, un tuo fratello. Dacci lo spirito di servizio di Maria con Elisabetta. Benedici oggi tutte le madri che attendono un figlio. Amen.
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TERZO MISTERO DELLA GIOIA
La nascita di Gesù a Betlemme
Parola di Dio (cfr Lc 2,7-12)
Maria diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco, vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato un Salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia».
Meditiamo
Il Figlio Unigenito del Padre, la Seconda Persona della Santissima Trinità, il Dio Infinito nasce da Maria sulla nostra terra. Non arriva come un re potente. Non sceglie la capitale di un impero né un palazzo. Per lui non c'è posto in una casa. Il piccolo Gesù ancora non parla. Tuttavia, è la Parola vivente del Padre, la prova visibile della sua misericordia. Dio si è fatto bambino, non uomo adulto. Nessuno può aver paura di lui. I primi invitati sono alcuni poveri pastori. Egli è la grande gioia di Dio per il mondo.
Imploriamo
O Padre dei Cieli, questa notte milioni e milioni di persone sole senzatetto, di fuggiaschi di guerre e catastrofi non riceveranno ospitalità in nessun albergo; molti bambini nasceranno in spazi indegni di un essere umano. In loro vive Gesù povero. Mostraci, Padre, come accoglierli sotto un tetto nella pace di Betlemme. Amen.
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QUARTO MISTERO DELLA GIOIA
La presentazione di Gesù al Tempio
Parola di Dio (cfr Lc 2,22-35)
Quando venne il tempo della loro purificazione, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, offrendo in sacrificio un paio di tortore. Un uomo di nome Simeone, un uomo giusto e timorato di Dio, mosso dallo Spirito Santo, si recò al Tempio. Mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù, Simeone lo prese tra le braccia e benedisse Dio: «Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza luce per illuminare le genti». Simeone disse a Maria: «Egli è qui come segno di contraddizione. E anche a te una spada trafiggerà l'anima».
Meditiamo
La Sacra Famiglia si sottomette alla purificazione prescritta per la nascita di un figlio maschio primogenito. Nel Tempio, Gesù, Maria e Giuseppe sono stati accolti dall'anziano Simeone e dalla vedova Anna. Entrambi vivevano profondamente la fede di Israele e attendevano anelanti il Messia. Simeone riconosce in lui il Salvatore, loda Dio e profetizza il doloroso cammino di Gesù e di sua Madre. Fin dall'inizio, Maria viene associata all'opera redentrice di suo Figlio.
Imploriamo
O san Giuseppe, uomo giusto, chiedi al Signore che conceda alle persone anziane la grazia di arrivare a vedere Gesù faccia a faccia, così come è accaduto al fedele Simeone. A coloro che soffrono la prova della vedovanza, concedi il dono di vivere, come Anna, nella vicinanza consolatrice del Signore. Amen.
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QUINTO MISTERO DELLA GIOIA
Gesù Bambino smarrito e ritrovato nel Tempio
Parola di Dio (cfr Lc 2,43-52)
Il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme. Maria e Giuseppe, credendolo nella carovana, non si accorsero della sua scomparsa fino alla fine della prima giornata. Non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel Tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. Sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose: «Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero le sue parole. Tornato a Nazareth, Gesù viveva sottomesso ai suoi genitori e cresceva in sapienza umana.
Meditiamo
Gesù compie un passo decisivo nel suo sviluppo giovanile. Lo compie per essere fedele alla missione che il Padre gli aveva affidato. E un momento di maturazione della vita in famiglia. Il modo di viverla contiene un insegnamento e offre una grazia. Di fronte all'allontanamento del fanciullo, i suoi genitori reagiscono con sollecitudine e grande rispetto. Benché la risposta del Figlio fosse stata incomprensibile, Maria «serbava tutte queste cose nel suo cuore». Cercava di penetrare nel misterioso piano divino.
Imploriamo
O Maria, Madre delle nostre famiglie, nella vita quotidiana e nelle prove non sempre riusciamo a comprenderci tra di noi su questa terra. Aiutaci a rispettare il modo di essere e la missione propria di ognuno, e a scoprire Dio anche nell'incomprensibile. Illumina i genitori che, nel tuo nome, hanno cura dei loro figli. Amen.
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PRIMO MISTERO DELLA LUCE
Il battesimo di Gesù nel Giordano
Parola di Dio (cfr Lc 3,16; 21-22)
Giovanni diceva al popolo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non sono degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali; costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco». Si trattava di un battesimo di massa nel fiume Giordano, anche Gesù si è battezzato. Mentre pregava, si aprì il cielo, scese lo Spirito Santo sotto forma di colomba e si udì una voce dal cielo: «Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto».
Meditiamo
Giovanni è il Precursore. Sa chi è e conosce la propria missione. Benché la moltitudine lo segua e lo acclami, non si allontana di un centimetro da quello che è il suo molo nel piano di Dio. Riconosce il Messia che arriva al Giordano in mezzo ai peccatori, come fosse uno dei tanti. Gesù compie lo stesso gesto del popolo semplice e credente: si lascia battezzare. Allora il cielo si apre e, attraverso segni luminosi, si rivelano profonde ricchezze del mistero del Dio Trino: il Padre che manifesta il suo ineffabile amore per il suo Prediletto e lo Spirito che si mostra sotto la forma di una colomba di fuoco e di pace. Cristo può adesso iniziare la sua vita pubblica e annunciare il Regno.
Imploriamo
Hai manifestato, o Padre, il tuo infinito amore per il tuo Divino Figlio e Figlio di Maria secondo la carne. Riunisci tutti i battezzati nel nome di Gesù, per mezzo del tuo Spirito Santo, nella piena unità. Dacci questa grazia «perché il mondo creda». Benedici i catecumeni, i neobattezzati, i loro genitori e padrini, affinché la fiammella tremolante della fede si trasformi in fiamma viva. Amen.
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SECONDO MISTERO DELLA LUCE
L'autorivelazione di Gesù alle nozze di Cana.
Parola di Dio (cfr Gv 2,1-11)
C'era uno sposalizio a Cana e c'era la Madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Finisce il vino. La madre di Gesù gli dice: «Non hanno più vino». Lui le risponde: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà». Gesù dice loro: «Riempite d'acqua le giare e portatene al maestro di tavola». Non appena quest'ultimo l'ebbe assaggiato, dice allo sposo: «Tutti servono da principio il vino buono, tu invece lo hai conservato fmora». Quello fu il primo segno di Gesù. Così manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
Meditiamo
Il primo miracolo non è stato guarire un malato o far risuscitare un morto. Il suo primo segno messianico è consistito nel rallegrare una festa di matrimonio. Trasforma litri d'acqua in vino. Manifesta così l'abbondanza della gioia che egli porta all' uomo. Chiama sua madre con l'inusuale parola «donna». Anche sul Calvario la chiamerà così, indicando che è la Nuova Eva insieme a Lui, il Nuovo Adamo. Maria esercita il suo immenso potere di intercessione. Per lei, anticipa la sua ora. La Vergine ci lascia il programma di tutta la vita cristiana: «Fate quello che vi dirà». A Cana si è accesa la fede degli apostoli.
Imploriamo
O Maria di Cana intercedi oggi per tutti coloro che si sono uniti in matrimonio. Chiedi a tuo Figlio che trasformi l'acqua insipida nel vino dell'amore forte e paziente, generoso, fecondo e gioioso. Figlia di Sion, digli a nome dell'intera Chiesa: «Non hanno più vino». Egli renderà fedele la sua Sposa. Amen.
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TERZO MISTERO DELLA LUCE
L'annuncio del Regno di Dio che invita alla conversione.
Parola di Dio (cfr Mc 1,14-15)
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando la Buona Novella di Dio e dicendo: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo».
Meditiamo
Il Santo Padre Giovanni Paolo II ci spiega questo brano con parole luminose: Gesù annuncia l'arrivo del Regno. Invita alla conversione perdonando i peccati a coloro che gli si avvicinano con fede umile. Inizia così il suo ministero, la sua attività di servizio misericordioso, che continuerà ad esercitare fino alla fine dei tempi. Lo farà specialmente attraverso il sacramento della riconciliazione (cfr Rosarium Virginis Mariae, 21).
Imploriamo
O Signore Gesù, la tua Sposa, la Chiesa, prosegue il tuo annuncio del Regno. I segni dei tempi ci hanno chiamati alla Nuova Evangelizzazione. Per mezzo del tuo Santo Spirito, convertici continuamente a una vita di penitenza e di santità. Che la tua Colomba di Fuoco ci infiammi, affinché illuminiamo con la Buona Novella tutti gli ambiti dell'uomo e tutte le regioni della terra. Che, per intercessione di Maria, Regina dell'Universo, le nazioni accolgano la tua Parola di vita ed edifichino il tuo Regno di pace. Amen.
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QUARTO MISTERO DELLA LUCE
La trasfigurazione del Signore.
Parola di Dio (cfr Mc 9,2-9)
Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, loro soli. Si trasfigurò davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime. E apparve loro Elia con Mosè, che discorrevano con Gesù. Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!». Poi si formò una nube che li avvolse nell'ombra e uscì una voce dalla nube: «Questi è il mio Figlio prediletto: ascoltatelo!». Gesù ordinò loro di non raccontare a nessuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risuscitato dai morti.
Meditiamo
Solo Pietro, capo del collegio apostolico, Giacomo e Giovanni contemplarono l'abbandono totale di Gesù nel Getsemani. Egli li preparò per l'ora della prova regalando loro un anticipo della gloria della sua Pasqua. Il Padre si manifestò loro rivelando l'intensità divina del suo amore per il Figlio. Così poterono comprendere che la croce non è il tramonto finale, bensì un passo verso l'alba. Questo permetterà loro di spiegare al mondo perché il Cristo Risorto ha delle piaghe tanto luminose quanto il sole del Tabor.
Imploriamo
O Pietro, Giacomo e Giovanni che godeste della visione della bellezza e della verità del suo volto, intercedete per tutti coloro che si consacrano alla vita contemplativa. Pregate per gli artisti, che riflettano per noi la bellezza di Dio, e per coloro che cercano la verità come ricercatori e scienziati. Insegnate a tutti a considerare le luci del Tabor come un tesoro prezioso, per poter restare fedeli nel Getsemani. Amen.
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QUINTO MISTERO DELLA LUCE
L'istituzione dell'Eucaristia.
Parola di Dio (cfr l Cor 11,23-26)
Io, Paolo, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza del mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me. Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga».
Meditiamo
L'Eucaristia è la fonte, il centro e l'apice della vita cristiana, lode del Figlio, per mezzo dello Spirito Santo, al Padre. Grazie ad essa la nostra salvezza si rinnova, si attualizza nell'oggi della nostra storia e anticipa la festa della gioia completa. Gesù la istituì quando portò «fino alla fine» la consegna di se stesso nel sacrificio redentore. Per rendere duratura questa memoria della sua misericordia, istituì il sacerdozio. Tutta la creazione partecipa dei frutti della terra e del lavoro dell' uomo. Siamo uno nel Corpo e nel Sangue. Egli è la Pasqua «per la vita del mondo», Pane vivo per il cammino, fedele Presenza nei nostri templi.
Imploriamo
O Dio, Spirito Santo, così come il tuo potere ha fecondato le viscere della Vergine Madre, allo stesso modo, in ogni Eucaristia, trasforma il pane e il vino. Concedici che anche la nostra esistenza quotidiana, gli sforzi e le gioie del lavoro di tutti gli uomini siano un'offerta di lode al Padre di misericordia. Amen.
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PRIMO MISTERO DEL DOLORE
La preghiera di Gesù nell'orto
Parola di Dio (cfr Mc 14,32-45; Lc 22,44)
Gesù giunge al Getsemani con i suoi discepoli. Prende con sé Pietro, Giacomo e Giovanni. Comincia a sentire paura e dice loro: «La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate». Si prostra a terra e supplica: «Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu», L'angoscia che sente gli fa sudare sangue. Per tre volte si riavvicina ai discepoli e li trova addormentati. Si presenta Giuda, accompagnato da uomini armati di spada. Lo chiama «Maestro» e lo bacia.
Meditiamo
Sul Monte degli Ulivi, quel giovedì notte, Gesù volle avere accanto a sé i tre discepoli più vicini, gli stessi che lo accompagnarono durante la sua trasfigurazione sul Monte Tabor. Essi però furono vinti dalla tristezza e dal sonno. Dalla sua totale solitudine, Gesù si rivolge al Padre con la parola più calda e intima della sua lingua: «Abbà», amato Padre. Prorompe in un grido profondamente umano: «Allontana da me il dolore (...)». Con maestà divina, Gesù gli conferma la sua piena obbedienza, come ci ha insegnato nel Padre nostro: «Sia fatta la tua volontà, non la mia, Abbà». Lo consegna Giuda, il traditore.
Imploriamo
O Signore Gesù, guarda quanti di noi sentono angosce, tristezze e depressioni, e vedono la loro anima immersa nell'oscurità. Tu hai voluto assumere la desolazione di tutti i redenti; soccorrici e rafforzaci per poter accettare nella pace quello che il nostro Abbà ci manda nelle ore di Getsemani. Amen.
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SECONDO MISTERO DEL DOLORE
La flagellazione del Signore.
Parola di Dio (cfr Gv 18,38-40; 19,1)
Detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui nessuna colpa. Vi è tra voi l'usanza che io vi liberi uno per la Pasqua: volete dunque che io vi liberi il re dei Giudei?». Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante. Allora Pilato fece flagellare Gesù.
Meditiamo
Legato a una colonna e piegato, piovono sulle sue spalle le crudeli frustate. Pilato non trova alcuna colpa in lui, ma vuole ingraziarsi la massa. Il governatore romano teme le conseguenze politiche che la liberazione di Gesù può provocare. La moltitudine irrazionale, aizzata nelle sue emozioni da demagoghi, preferisce che si castighi l'innocente e sì lasci in libertà il pericoloso criminale. La menzogna e l'ingiustizia umana prevalgono. Qui si inaugura la brutale repressione che, per amore di Cristo, soffriranno milioni di martiri nel corso della storia.
Imploriamo
O Spirito Santo, luce della verità e forza di coloro che agiscono con giustizia. Assisti i governanti, i legislatori, i giudici, i comunicatori e le autorità sociali: concedi loro la tua grazia affinché non calpestino mai la dignità dei loro fratelli, siano piuttosto autentici e responsabili servitori dei popoli, specialmente dei più derelitti e poveri. Amen.
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TERZO MISTERO DEL DOLORE
Gesù incoronato di spine.
Parola di Dio (cfr Mt 27,27-31)
Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la corte. Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: «Salve, re dei Giudei!». E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo cosi schernito, lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo.
Meditiamo
Il colore rosso del manto si confonde con il sangue causato dalle frustate e dalle percosse. Appare ai nostri occhi come un'unica vampata di amore redentore. Gesù ha potuto scegliere la corona più preziosa e splendente. Ha preferito che le sue tempie fossero cinte da una corona di spine. Ha voluto essere il nostro re tramite la sua consegna incondizionata. Il Pastore si è trasformato in Agnello. Il Sovrano è il Servo sofferente. Il Nuovo Adamo, Padre della nuova umanità, è indifeso come un bambino.
Imploriamo
O Cristo Gesù, nella nostra società si provoca sofferenza a molti innocenti. Che il tuo braccio potente li protegga, che le tue mani di Buon Samaritano curino le loro ferite, che il tuo sguardo amorevole riporti la serenità nei loro cuori. Amen.
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QUARTO MISTERO DEL DOLORE
Gesù sale il Calvario carico della croce.
Parola di Dio (cfr Mc 15,20-22)
I soldati condussero fuori Gesù per crocifiggerlo. Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, a portare la croce. Condussero dunque Gesù al luogo del Golgota (che significa "Teschio").
Meditiamo
Gesù è molto debilitato per i colpi ricevuti e per l'oscurità interiore delle ultime ore. La soldatesca lo carica con il peso della croce. Lo costringono a camminare. Cade varie volte. Si rialza e continua a salire. Non ce la fa più. Il Cireneo deve aiutarlo. Alcune donne ne provano compassione, non sospettando chi sia costui che soffre e perché stia andando a morire. Giovanni il più giovane dei dodici apostoli, è l'unico di loro che sale con Cristo la collina del Calvario. La Veronica si fa avanti con coraggio e asciuga delicatamente il volto ferito e macchiato. Sua Madre, la fedelissima, si avvicina. Gli sguardi che si scambiano dicono silenziosamente tutto, con un amore più immenso del mare di sofferenza.
Imploriamo
O san Giovanni apostolo ed evangelista, nell'Ultima Cena hai posato il capo sul petto di Gesù. Hai ascoltato il battito del suo cuore già disposto al sacrificio e al colpo di lancia. Chiedi vigore incrollabile per gli infermi e i carcerati, per coloro che non hanno lavoro né pane, per i soli e gli anziani, per tutti coloro che soffrono. Nella vita quotidiana e nei momenti più difficili, aiutaci ad essere per loro altrettanti Cirenei e Veroniche. Amen.
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QUINTO MISTERO DEL DOLORE
La crocifissione e la morte del Signore.
Parola di Dio (cfr Lc 23,33-34; Gv 19,26-34)
Giunti al Calvario, lo crocifissero. Gesù esclamò: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno». Gesù disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. Dopo questo, Gesù disse: «Ho sete». Presero un spugna imbevuta di aceto e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver ricevuto l'aceto, disse: «Tutto è compiuto» e, chinato il capo, spirò. Vedendo che era già morto, uno dei soldati gli colpì il costato con una lancia, e subito ne uscì sangue e acqua.
Meditiamo
Gesù è l'unico essere umano che avrebbe potuto evitare la morte. Ciononostante, si è consegnato ad essa per riscattare il mondo dal peccato e riconciliare ogni uomo con il Padre. Questa alleanza di pace costruisce la pace tra di noi. Gesù intercede presso il Padre per i propri carnefici, Muore perdonando. Questa qualità dell'amore è la caratteristica dei martiri cristiani. Il primo di loro, santo Stefano, è morto chiedendo perdono a Dio per i suoi assassini.
Imploriamo
O Madre del Calvario, che il sangue di tuo Figlio non si sparga invano. Educa la nostra fede per rispondere a questo amore senza condizioni. Che tutti noi cristiani riusciamo ad entrare nel dinamismo riconciliatore di Cristo. Che giorno per giorno preghiamo nella verità il Padre nostro: «Rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori». Trasformaci in strumenti di riconciliazione nella famiglia e nel lavoro, nella Chiesa e nel mondo. Amen.
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PRIMO MISTERO DELLA GLORIA
La risurrezione del Signore
Parola di Dio (cfr Gv 20,11-17)
Maria Maddalena stava vicino al sepolcro e piangeva. Si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù la chiama per nome: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbuni!», che significa: Maestro! Gesù le disse: «Va' dai miei fratelli e di' loro: io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro».
Meditiamo
La morte non ha l'ultima parola. Durante la notte, lo Spirito Santo risuscita Cristo. È la Domenica della Vittoria. Nella sua tristezza, Maria di Magdala non riconosce Gesù. Nell'ascoltare il suo nome sulle labbra del Signore, tutto si ravviva dentro di lei: l'ora del perdono, la morte del Venerdì (..). I vangeli ci narrano che fu questa donna la prima persona che vide il Risorto. Il Signore la manda ad annunciare agli apostoli il trionfo della Vita. Adesso, il Padre di Gesù è anche nostro Padre; per questo Cristo, proprio in quell'occasione, chiama i discepoli «miei fratelli».
Imploriamo
O Santa Maria Maddalena, chiedi al Signore che ci ricolmi di gioiosa speranza. Unisci la tua intercessione a quella della Madre di Dio, affinché ogni donna sia annunciatrice di Cristo Risorto, sia portatrice di vita nella famiglia e nella società, nella Chiesa e nelle culture dei popoli. Amen.
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SECONDO MISTERO DELLA GLORIA
L'ascensione del Signore al cielo
Parola di Dio (cfr At 1,3-11)
Dopo la sua Passione, Gesù apparve agli apostoli, fornendo loro molte prove che era vivo. Mentre si trovavano riuniti, Gesù disse loro: «Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra». Detto questo, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse al loro sguardo. Due uomini in bianche vesti gli dissero: «Questo Gesù tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo».
Meditiamo
L'uomo ha la sua origine nell'amore della Santissima Trinità. La meta della nostra vita consiste nel ritornare alla Casa Paterna. Gesù, capo della Nuova Creazione, vive già nel Padre. È il primogenito dei risuscitati. È andato a prepararci le diverse dimore di felicità perpetua. Mentre proseguiamo il nostro pellegrinaggio, egli non si disinteressa della nostra sorte. Continua a essere uno di noi. Come Buon Pastore e nostro fratello maggiore, intercede per ogni redento. Nel cielo conserva le cinque piaghe, come un segno che egli ci accompagna nelle nostre lotte. La nostra missione è quella di preparare la terra per la sua venuta gloriosa.
Imploriamo
O Padre da sempre, Padre senza fine, il tuo Figlio Divino è carne della nostra carne, è Figlio di Maria. Nelle sue piaghe gloriose ricorda le nostre piaghe. Considera i suoi meriti infiniti. Accogli con misericordia tutti i defunti che si trovano nel tempo della purificazione. Assisti gli agonizzanti. Nell'ora della nostra morte, guardaci sotto il manto di Maria. Amen.
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TERZO MISTERO DELLA GLORIA
La discesa dello Spirito Santo sul collegio apostolico
Parola di Dio (cfr At 1,14; 2,1-4)
Gli apostoli erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù. Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti ripieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in diverse lingue come lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
Meditiamo
Gli apostoli avevano nostalgia e paura. Non avevano compreso gli insegnamenti del Maestro. Maria, però, era sicura che sarebbero stati confortati dallo Spirito. La loro preghiera attirò il Consolatore. Lo Spirito, così come risuscitò Gesù, scende ora sulla Chiesa. Gli apostoli non si sentono più orfani; lo Spirito invoca Dio, gemendo: «Abbà, Padre amato». Le lingue non si confondono più come a Babilonia: lo Spirito è l'Anima di questa famiglia che è la Chiesa. Non saranno più né timorosi né indifferenti: lo Spirito li invierà a diffondere il Regno di Dio fino ai confini della terra.
Imploriamo
O Spirito vivificante, i nostri Vescovi sono successori diretti dei dodici Apostoli. Mediante l'imposizione delle mani consacrano, con il tuo potere, i nostri sacerdoti e i nostri diaconi. Per intercessione della Regina degli Apostoli, dacci dei ministri della Parola e dei sacramenti numerosi e santi. A tutti noi concedi di vivere nel fuoco del tuo amore. Amen.
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QUARTO MISTERO DELLA GLORIA
L'assunzione di Maria al cielo
Parola di Dio e della Chiesa (cfr Lc 1,46-48; Concilio Vaticano II, Lumen gentium 59)
Allora Maria disse: »L'anima mia magnifica il Signore (..) Tutte le generazioni mi chiameranno beata». L'Immacolata Vergine, preservata immune da ogni macchia di colpa originale, finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla celeste gloria in anima e corpo e dal Signore esaltata quale Regina dell'universo, perché fosse più pienamente conforme al Figlio suo, vincitore del peccato e della morte.
Meditiamo
Alcuni idolatrano il corpo. Altri lo calpestano, oppure non si preoccupano se i loro fratelli hanno cibo, vestiti, medicine. Il nostro corpo è stato scelto per essere tempio dello Spirito Santo. Il santuario pienamente abitato dalla Santissima Trinità è stato Maria. Ella si è consacrata interamente alla persona e all'opera di Gesù. Per questo è stata portata nel corpo e nell'anima vicino a suo Figlio Risorto, Non si tratta soltanto di un modo di dire. È un mistero. Così come la Risurrezione è reale, è anche un fatto che, dal cielo, un cuore interamente umano, materno, fatto di carne e sangue, batte per noi.
Imploriamo
O Signore Gesù, da Maria hai ricevuto un corpo come il nostro. Insegnaci a trattare i nostri corpi con rispetto, gratitudine e dura disciplina. Illumina ognuno di noi, secondo il suo stato di vita, con la purezza di Maria, affinché il nostro corpo rifletta meglio la dignità immortale dell'anima che lo vivifica. Amen.
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QUINTO MISTERO DELLA GLORIA
L'incoronazione di Maria a Regina del Cielo e della terra
Parola di Dio (cfr Ap 12,1-5; 9-10)
Nel cielo apparve un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. Essa partorì un figlio maschio destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro. Allora udii una gran voce nel cielo che diceva: «Ora si è compiuta la salvezza la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo!».
Meditiamo
La Trinità Santissima incorona Maria Regina dell'universo. Non si tratta di un titolo onorifico senza importanza che non modifica in nulla le nostre esistenze. Ella partecipa del potere di Cristo, Signore della storia. Questo implica un efficace potere di intercessione. Maria agisce in mezzo ai duri combattimenti della Chiesa contro il Demonio, Principe della menzogna, dell'odio, della divisione, dell'ingiustizia e della disperazione. Avvolta nel fulgore di Cristo Risorto, è segno di vittoria nel nostro tempo, così come ha manifestato a Fatima ai pastorelli. Suo Figlio governa la storia con uno scettro misterioso, ma solido come il ferro.
Imploriamo
O Maria, la Scrittura afferma che il demonio continua a combattere contro i tuoi figli «quelli che osservano i comandamenti» (Ap 12,17). Nella tua condizione di Nuova Eva, fortifica i cristiani che, apertamente o dissimulatamente, direttamente o indirettamente, sono perseguitati fino a versare il proprio sangue «per dare testimonianza fedele di Gesù». Amen.
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