UN ANNO
CON DON BOSCO
20° Marzo

103) È certo che esistono il paradiso e l'inferno?
È certo che esistono il paradiso e l'inferno: lo ha
rivelato Dio, spesse volte promettendo ai buoni l'eterna vita e il suo stesso gaudio, e minacciando ai cattivi la perdizione
e il fuoco eterno.
311. - Parabola del ricco Epulone.
Con
la parabola del ricco Epulone il Salvatore ci volle ammaestrare del buon uso, che
dobbiamo fare delle ricchezze. Disse egli pertanto: « Fu un uomo, il quale andava festosamente vestito, ed ogni giorno
si dilettava nell'apparecchiare lauti banchetti. C'era anche un uomo per
nome Lazzaro, il quale tutto coperto di piaghe giaceva alla porta del ricco,
e si sentiva così travagliato dalla fame, che desiderava saziarsi delle
briciole che cadevano dalla mensa di quel ricco, e non le poteva avere. I
cani soltanto, più compassionevoli del padrone, andavano a leccare le sue piaghe. Non molto dopo, Lazzaro morì e dagli
angeli fu portato nel seno di Abramo: voglio dire nel luogo ove riposavano i giusti morti
prima della venuta del Salvatore. Morì anche il ricco, ma l'anima sua fu seppellita giù nell'inferno.
In mezzo agli acerbissimi tormenti che ivi si soffrono, permise Iddio all'Epulone di levare lo sguardo e vedere Lazzaro
nel seno di Abramo. — Padre Abramo, — si mise allora ad esclamare, — una grazia
ti chiedo, per pietà mandami Lazzaro, che col dito intinto nell'acqua venga a me e ne lasci cadere una goccia sulla mia
lingua, perchè questa fiamma mi cruccia orribilmente. Abramo rispose che avendo egli malamente goduto dei beni della
vita sua, si meritava quelle pene e che Lazzaro, avendo soltanto sofferto
patimenti, era ben giusto fosse al possesso di quella gloria; che vi stava
un immenso abisso fra di loro, né potevasi mai avvicinare. Allora il ricco :
— Deh! almeno concedimi questo favore: mandalo a casa di mio padre, a dare testimonianza ai miei fratelli dell'infelice mia sorte,
affinché essi non vengano quaggiù a patire questi atroci tormenti. Rispose Abramo:
— Hanno Mosè ed i profeti, li ascoltino. Ed egli: — Se alcuno dei morti andasse a loro, farebbero penitenza.
Conchiuse Abramo: — Se non credono a Mosè e ai Profeti, non presteranno fede
neppure a chi risuscitasse da morte a vita. Oh! quanto mai è infelice lo stato dei dannati nell'inferno, dove
in mezzo a tanti orribili patimenti non si può manco avere il conforto,
che dar potrebbe una piccola goccia d'acqua. (Bosco, Storia Sacra, 183).
312. - Un posto in Paradiso.
Scrive Giovanni
Cagliero: « Ricordo che ancor piccolo alunno dell'Oratorio, udii raccontare
con santa semplicità da Don Bosco che aveva domandato al Signore un posto in Paradiso per diecimila dei
suoi giovanetti. E soggiungeva che l'aveva ottenuto, ad un patto: che non offendessimo il Signore. — Oh,
miei figliuoli, — diceva — saltate, correte, giocate, schiamazzate, ma
non fate dei peccati, ed il vostro posto è sicuro in Paradiso. Vedendo poi che i giovani andavano crescendo in numero, gli
domandavano se fossero sufficienti diecimila posti in Cielo per noi. Allora
soggiunse che aveva chiesto un locale più ampio per molti altri giovani
che sarebbero venuti ed otterrebbero la loro eterna salvezza con l'aiuto di
Dio e colla protezione di Maria SS. E queste sue parole facevano tanto maggior effetto in quanto il suo spirito profetico era manifesto in
mille modi e in mille circostanze, ed era persuasione comune nell'Oratorio che
Don Bosco sapesse le cose occulte ». (M. B. IV, 293).
104) Quanto dureranno il paradiso e l'inferno?
Il paradiso e l'inferno dureranno eternamente.
FRASE BIBLICA. —
Io sono il Signore, tuo Dio: ascolta la mia voce.
UNA MASSIMA DI DON BOSCO.
— Ciò che manda più gente all’inferno è la mancanza di fermo proponimento nelle confessioni.
PREGHIERA DEL MESE. -
Venite, o Spirito d'intelletto, ed illuminate l'anima mia, affinchè io conosca e creda, come si conviene, i misteri della fede, conformi ad essi la mia vita con
riconoscenza ed amore, e finalmente giunga a contemplarli al lume della eterna luce arrivando alla perfetta cognizione di Voi, del Padre e del Figliuolo. Così sia. Pater
noster... (Da il Cattolico provveduto, 1868, don Bosco).
FIORETTO: - Imprimi un forte bacio sul Crocifisso, dicendo: O mio caro e buon Gesù, non vi voglio offendere più.