UN ANNO
CON DON BOSCO
30° Marzo

115) La Chiesa docente può errare
nell' insegnarci le verità rivelate da Dio?
La Chiesa docente non può errare nell'insegnarci le
verità rivelate da Dio: essa è infallibile, perchè, come promise Gesù Cristo, « lo Spirito di verità » l'assiste
continuamente.
370. - Infallibilità di San Pietro.
San Pietro volendo corrispondere a tanti segni di benevolenza, e
mostrare al Divin Salvatore la sua gratitudine aveva ripetutamente dichiarato che era pronto a dare per lui la propria vita. Per altro il Divin
Maestro lo avvisò che non confidasse in se stesso, sebbene nel divino aiuto, quindi gli predisse che sarebbe caduto per debolezza; e poscia lo
rassicurò che si sarebbe rialzato, e lo incaricò che d'allora in poi vegliasse sempre a tener fermi nella fede i suoi fratelli. « Ho pregato
per te, o Pietro, — gli diceva Gesù, — affinchè la tua fede non venga
mai meno. Tu poi quando ti sarai riavuto dal tuo peccato conferma nella fede i tuoi fratelli.
Con queste parole il Divin Salvatore promise un'assistenza
particolare al Capo della Chiesa, in virtù della quale la sua fede non sarebbe
giammai venuta meno, ma servirebbe a tenere ferma la fede degli altri pastori. Con queste parole Gesù Cristo assicurò a San Pietro il dono
dell'infallibilità, ossia dell'immunità da ogni errore nelle cose che
riguardano la fede e i costumi. Gesù Cristo assicurò San Pietro
che egli aveva pregato affinché la fede di lui non venisse mai a mancare : ma chi potrà mai mettere in dubbio che la preghiera di Gesù Cristo
sia stata esaudita? E certamente il nostro Divin Salvatore accertò San Pietro che la detta sua preghiera era stata pienamente esaudita, mentre
come per legittima conseguenza gli diede il carico di confermare nella fede gli altri Apostoli.
Non si può dunque mettere in dubbio l'infallibilità di Pietro e dei suoi successori senza dire che la preghiera del Salvatore non fu
esaudita. La quale assurdità non verrà mai proferita da un cattolico. Quindi appoggiati anche a questa promessa di Gesù Cristo i
cattolici di tutti i tempi e luoghi, fatte pochissime eccezioni, hanno mai sempre
creduto, che il Romano Pontefice come successore di San Pietro è infallibile nei giudizi che proferisce in materia di fede e di morale.
E questa verità venne poi definita quale articolo necessario a credersi per l'eterna salvezza dal Concilio Vaticano nella Sessione
IV. (Bosco, Storia Eccl., 11).
371. - Infallibiltà Pontificia.
In tutti i secoli e da tutti i veri cattolici fu costantemente creduto
alla infallibilità del successore di Pietro. Ma in questi ultimi tempi
sorsero alcuni eretici ad impugnarla ; anzi dalla mancanza di una espressa
definizione presero occasione di porla in dubbio alcuni cattolici
male avvisati. Il 18 luglio 1870 il Concilio Vaticano, composto da oltre 700 vescovi presieduti dall'immortale Pio IX per premunire i
fedeli da ogni errore, definì solennemente la infallibilità pontificia come
dogma di fede con queste parole : « Noi definiamo che il Romano
Pontefice, quando parla ex Cathedra, ossia adempiendo all'uffizio di Pastore
e Maestro di tutti i Cristiani, e per la sua suprema autorità apostolica
definisce qualche dottrina della fede e dei costumi da tenersi da tutta la
Chiesa, a cagione della divina assistenza a lui promessa nella persona del Beato Pietro, gode della stessa infallibilità, della quale il Divin
Redentore volle fornire la sua Chiesa nel definire le dottrine della fede e
dei costumi. Perciò queste definizioni del Romano Pontefice sono per se stesse, e non
per il consenso della Chiesa, irreformabili. Che se
alcuno oserà contraddire a questa nostra definizione sia scomunicato ».
Dopo questa definizione chi negasse l'infallibilità Pontificia commetterebbe grave disubbidienza alla Chiesa, e se fosse ostinato nel suo
errore egli non apparterebbe più alla Chiesa di Gesù Cristo, e noi dovremo fuggirlo come eretico. Chi non ascolta la Chiesa, dice il Vangelo,
abbilo come un gentile e pubblicano, cioè scomunicato. (Bosco, Storia dei Papi).
372. - I primi cento anni della Chiesa.
Percorriamo la storia dei Papi nello spazio di cent'anni circa. In
tutto questo tempo la Santa Chiesa fu sempre governata dal Vicario, ossia dal capo stabilito da Gesù Cristo e da lui assistito, il quale in ogni
tempo ha combattuto l'errore e promossa la verità. È vero che ad ogni momento
si levarono implacabili nemici del Vangelo ora nella persona degli
imperatori, ora in quella degli idolatri, ora degli eretici; ma affinchè tali
combattimenti della Chiesa non facessero vacillare la nostra fede, il
Salvatore ci assicurò che tutte le potenze infernali unite insieme non
avrebbero giammai prevalso contro alla sua Chiesa. Sorgono questioni? Subito i sacri pastori si radunano col Vicario
di Gesù Cristo e le questioni sono sciolte. Così fu fatto nel Concilio di
Gerusalemme (Atti ap., VII). Nascono forse discordie che minacciano scisma? Si ricorre a Roma,
e Roma si pone mediatrice, parla, definisce, e la voce del Vescovo di Roma è ascoltata come quella di Gesù Cristo; così avvenne ai tempi dì
San Clemente nello scisma di Corinto. Forse la spada od il fuoco delle persecuzioni mette a morte i
seguaci di Gesù Cristo? Scorre da tutte parti il sangue cristiano? Sono
vani sforzi dell'inferno. Non praevalebunt adversus eam. Il sangue dei martiri è semenza feconda di novelli cristiani; più ne sono uccisi, più
grande diventa il loro numero. Ma che avviene della Chiesa quando sono uccisi i suoi capi?
Quando muore oppure è trucidato il Sommo Pontefice, ne succede un altro. San Pietro è condannato a morire in croce, e gli succede San
Lino. Questi viene decapitato, e San Cleto assume il medesimo governo della Chiesa. Questi pure finisce la vita sotto al taglio della spada
crudele, e San Clemente gli sottentra nel vicariato di Gesù Cristo. Insomma noi abbiamo già scorsa la vita di sette Pontefici che da
Gesù Cristo governarono la Chiesa fino alla morte di Alessandro primo, e finirono tutti col martirio; continueremo ancora e compiremo lo spazio
di tre secoli, che si chiamano i tre secoli di persecuzione, ma per la Chiesa secoli di trionfo, e vedremo questi Vicari di Gesù Cristo sempre
fermi nel sostenere la fede; zelanti nel propagare il Vangelo; coraggiosi
nel dar la vita per la fede. Se noi vogliamo cercare la ragione di questo
zelo, di questa fermezza dei Romani Pontefici, non possiamo altrimenti trovarla se non nella potenza di Dio, che stabilì la sua Chiesa come
colonna immobile, e fondamento di ogni verità, assicurando che egli
avrebbe assistito i pastori di essa sino alla fine dei secoli. E' Gesù Cristo che ha pregato e prega il suo Eterno Padre,
perchè la fede di Pietro non venga meno : Rogavi prò te, ut non deficiat
fides tua (Luc. XXII). (Bosco, Storia Eccl.).
FRASE BIBLICA. -Con
te, Signore, non temo alcun male.
UNA MASSIMA DI DON BOSCO.
- Chi vuol vivere da buon cattolico deve guardarsi da quelli che che parlano male della religione, dei suoi ministri e specialmente del Papa che è il padre di tutti i cattolici. Dite pur sempre essere un cattivo figlio chi parla male di suo padre.
PREGHIERA DEL MESE. -
Venite, o Spirito d'intelletto, ed illuminate l'anima mia, affinchè io conosca e creda, come si conviene, i misteri della fede, conformi ad essi la mia vita con
riconoscenza ed amore, e finalmente giunga a contemplarli al lume della eterna luce arrivando alla perfetta cognizione di Voi, del Padre e del Figliuolo. Così sia. Pater
noster... (Da il Cattolico provveduto, 1868, don Bosco).
FIORETTO: - Bacia le piaghe di Gesù e digli : O mio Gesù, per il tuo sangue, per la tua morte, salva l'anima mia.