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IL CUOR DI GESU'

MEDITAZIONI E PREGHIERE

 

 

GIORNO 07

 

Indice

 

  

IL CUOR DI GESU' NEL CENACOLO

 

 

7° GIORNO

 

Il Cuor di Gesù nel Cenacolo.

 

Brami tu, o anima cristiana, di conoscere l'immensità del mio amore per te? ascoltami con devota attenzione. Era la notte precedente alla mia acerbissima passione... quella notte, nella quale Giuda mi avrebbe tradito, mi avrebbe negato Pietro, i miei diletti discepoli mi avrebbero abbandonato... ed io sarei stato fatto ludibrio e strapazzo di una crudele ciurmaglia!... E mentre gli uomini mi preparavano flagelli, spine, chiodi e croce... io volli dare loro la testimonianza più solenne del mio amore!... Come un buon padre che si sente presso a morire, raccoglie a se dintorno i suoi figli per dar loro l'ultimo pegno del suo amore; così mentre dal mio volto traspariva ardente fiamma di amore, che il cuor m'incendiava, volli prima della mia morte lasciare ai miei figli il dono più grande, la prova più bella d'amore che si potesse immaginare... Già mi hai compreso, anima cristiana... i tuoi occhi sono già corsi al Tabernacolo, che racchiude quel dono immenso che feci agli uomini. Quando proferii quelle parole che cambiarono il pane ed il vino nel mio Corpo, nel mio Sangue prezioso, gli Angeli del Cielo caddero prostrati, e pieni di ammirazione adorarono l'inesplicabile mio amore per gli uomini, e la mia onnipotenza infinita!... Ma non così avrebbero fatto tanti uomini... ed io ben lo sapevo!... Sapevo che tanti avrebbero bestemmiato, schernito, calpestato il mio Corpo, il mio Sangue... Sapevo che tanti avrebbero profanato il mio Sacramento d'amore con sacrilegi... Sapevo che tanti non ne avrebbero fatto alcun conto, nonostante le mie promesse e le mie minacce... Sapevo ancora tutte le freddezze, indifferenze, noncuranze con le quali tu pure, o anima cristiana, avresti corrisposto a tanto mio dono!... Eppur tutto questo non mi trattenne dall'operare un così grande prodigio, non m'impedì di fare un tanto dono alle anime da me redente!... Non ti commuovi, anima cristiana, al pensare che il Dio del cielo e della terra si è fatto tuo cibo e tua bevanda?... Non esulti al pensare che il tuo Gesù è sempre con te, sempre tuo compagno nel pellegrinaggio della vita umana?... Sempre con te quel Cuore che tanto ti ha amato? Vieni dunque, accostati al mio Tabernacolo, ove si trova il più grande monumento dell'amore, il tuo sollievo, la tua forza, la tua delizia.... il pegno dell'eterna gloria... Vieni, vieni e vedrai che è pur bella cosa dimorare nella mia tenda!... Da questo Tabernacolo guardo intorno, e amante non amato aspetto ansiosamente anime che vengano a cibarsi delle mie carni, a dissetarsi del mio Sangue... quante grazie vorrei dispensare... ma poche sono le anime che me le domandano!... quante lacrime vorrei asciugare... ma pochi sono i cuori che facciano ricorso a me. Vieni tu pertanto, o anima cristiana, ad approfittare di tanto tesoro... lascia che io entri dentro di te, che accosti il mio sacratissimo Cuore al tuo povero cuore... É esso macchiato di colpe? io lo monderò! è debole ed incostante? io lo rafforzerò! è afflitto e tribolato? io lo consolerò!... Vieni, vieni.... che le mie delizie sono i figli degli uomini... Se tu verrai spesso a cibarti di questo pane celeste, io starò sempre con te... con te nelle tentazioni e nei pericoli... con te nelle gioie e nei dolori... con te nell'agonia e nella morte.... con te eternamente nei gaudi ineffabili del Paradiso! 

 

PREGHIERA 
Quale stoltezza non fu la mia, amorosissimo Gesù, di fare così poco conto dell'immenso pegno d'amore che mi avete dato in questo augustissimo Sacramento?... Ah! sconsiderata che fui... mi trovavo agitata dalle tentazioni e dalle passioni; e non andavo a quel Dio, che solo mi poteva dare il perdono e la grazia!... ero coperta di infermità e di piaghe e non correvo al Medico celeste!... ero afflitta e tribolata, e non mi accostavo all'unico Consolatore... Ma d'ora innanzi verrò spesso a cibarmi di questo pane di vita... e quando non potrò verrò almeno col cuore presso al vostro tabernacolo... e il mio povero cuore, come la colomba uscita dall'arca di Noè, volerà.., volerà sopra tutte le immondezze mondane, e sempre gemendo d'amore non riposerà che nel vostro Tabernacolo.... anzi dentro la ferita del vostro Sacro Cuore!... E quando al sorger del giorno potrò andare a Gesù... ricevere il mio Gesù... aver il mio cuore che palpita presso al Cuor dì Gesù!..: oh! allora starò in silenzio con la lingua... ma non col cuore!... a Lui confiderò le mie pene, i miei pericoli, i miei bisogni... Gli parlerò delle anime che si raccomandano alle mie orazioni; dei miei defunti dei poveri peccatori... e griderò: sono tutta vostra, o Gesù! nessuno mi strapperà in eterno dal mio Gesù!... 

 

ESEMPIO 
C'erano due sorelle, una di 12 anni, l'altra di 14, sulle rive del mare che circonda una delle moltissime isolette dell'Oceania, e piangevano perché era partito il Missionario che le aveva istruite nella S. Religione, e ammesse alla prima Comunione. E quando potremo più, diceva la maggiore, ascoltare la Santa Messa e fare la S. Comunione? E dire che domani è Domenica! — La sorella minore, che tutto aveva ascoltato attentamente, disse alzando gli occhi al cielo: O Gesù, se voi volete, noi domani potremo ascoltare la S. Messa e ricevervi nel divin Sacramento; poi ambedue si inginocchiarono e pregarono fervorosamente, quindi alzatesi, la minore disse piena di gioia alla sorella: — Sai che cosa possiamo fare? Entriamo stanotte nella piccola barca che adopera nostro padre per pescare, e raccomandandoci tanto e poi tanto a Gesù e a Maria, a forza di remi procureremo di arrivare domattina all'isola vicina, dove il buon Missionario celebrerà la S. Messa: Essi ci salveranno da ogni pericolo. L'altra sorella accettò con molto giubilo la proposta, e dopo aver pregato di nuovo e aver implorata la loro benedizione, saltarono nella barchetta e incominciarono a remigare alla volta dell'isola sospirata. Care fanciulle! quanta generosità, quanta pietà nei vostri teneri cuori! Io non vi dirò dei pericoli corsi da quelle buone giovanette nel loro viaggio di quasi venti miglia, vi basti sapere che la barchetta per l'impetuosità del vento e la furia delle onde, fu molte volte in procinto di essere sommersa nel mare. Ma con l'aiuto di Dio e della Vergine Immacolata quelle due piccole eroine, dopo molte fatiche, arrivarono sane e salve nell'isola, e corsero subito alla cappella dove si trovava il Missionario; assistettero alla S. Messa e fecero una fervorosa Comunione. Il Missionario, saputa la cosa, ne rimase meravigliato; e divulgatosi il fatto nell'isola, era una gara di tutti di vederle e di fare loro festa; il giorno seguente poi furono ricondotte alla loro isola da esperti marinai e sopra nave sicura. Quale differenza fra la devozione nostra a Gesù Sacramentato e quella di queste buone giovanette.

 

PRATICA
Fate una fervorosa Comunione, almeno spirituale, pregando per la conversione dei peccatori. 

 

GIACULATORIA 
Dolce Cuor del mio Gesù, fa che io t'ami sempre più. (Indulgenza di 300 giorni). 

 

(Tratto dal libretto "IL CUOR DI GESU' - D. Antonio Zaccaria - 1902)

 

 

 

 

 

 

FIORETTO DEL GIORNO:

 

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