IO,
IO, VOGLIO! VOGLIO!
21° GIORNO
Ave Maria.
IO, IO, VOGLIO! VOGLIO!
«Voglio questo, voglio quello!», «non lo voglio più e, non mi piace...» Quante volte in casa o nei luoghi pubblici, specialmente dove si vendono dolci giocattoli o altre cose che piacciono ai bambini, assistiamo a scenette di capricci di impuntature, quasi di ribellioni qualche volta per volere una cosa invece di un'altra, per volere proprio quel dolce, quella bambola, quel vestitino magari e non volere che quello e piangere e strepitare per vincere la resistenza della mamma o del babbo che hanno fatta una scelta diversa... Capricci di questo genere no non vanno proprio non vanno bene, i bambini che vogliono essere buoni e dimostrare un po' di amore a Gesù e alla Madonna, non se li devono nemmeno sognare. Debbono essere sempre contenti di quello che la mamma e il babbo scelgono per loro e ringraziare con garbo, senza pretese e senza mettere il broncio se non sono stati accontentati nei loro desideri. Tenersi sempre al posto dei piccoli, da una parte non al centro delle cose. E non mettere sempre avanti il proprio io quando parlano i genitori o i fratelli «faccio io, vado io, dico io e; il «Signor io» è un grande nemico dell'umiltà della modestia della semplicità di tutte le virtù più care alla Madonna. Il «Signor io» deve essere messo sempre un po' al buio e anche ben legato perchè, a lasciarlo libero, combina sempre dei grossi guai e fa diventare orgogliosi e prepotenti.
PREGHIERA O Maria, Madre mia cara prega per me perché impari a stare sempre buono buono al mio posto e non faccia capricci per dire quel che mi piace o non mi piace ma sia sempre contento di tutto.
FIORETTO: Non precipitarsi di corsa al telefono per rispondere prima degli altri.
ESEMPIO Confessioni di una madre («Bollettino Salesiano», n. 3 del 1963). Credevo di essere una buona madre, perché vivevo onestamente, mandavo i figli al Catechismo e alla Messa, e mi ricordavo di pregare solo quando avevo qualche gioia o qualche dolore. Ma da moltissimi anni non mi accostavo ai Sacramenti ed andavo a Messa solo a Natale e a Pasqua. Quando vidi uno dei miei figli crescere pigro, prepotente, insofferente d'ogni freno e amico dei più discoli, mi sentii disperata perché non riuscivo a metterlo sulla buona via. La vita in famiglia era diventata impossibile e anche tra noi genitori si insinuava il disaccordo parche ci rimproveravamo a vicenda la nostra incapacità a correggerlo. A questo punto conobbi i Salesiani, Don Bosco e la potenza di Maria Ausiliatrice; a Lei chiesi subito la grazia per il mio bambino e per me. La Madonna ascoltò la mia preghiera e, col farmi tornare ai Sacramenti, mi ridonò la pace e la fiducia e mi concesse anche la grazia della conversione del mio figliuolo. Ora è un bravo ragazzo, studia è diligente e non mi dà più alcuna preoccupazione.
(Tratto dal libretto "Mese
Mariano per bambini - G. Sponzilli - LES Roma)