UN
ANNO CON IL SACRO CUORE
26° Gennaio
SAN POLICARPO DISCEPOLO DELL'APOSTOLO DEL SACRO CUORE
Scrivi all'angelo della Chiesa di Smirne: So la tua tribolazione e la tua povertà, ma sei ricco. Non ti spaventare d'alcuna delle cose che sei per patire, sii fedele fino alla morte ed io ti darò la corona di vita (Apoc., II, 8).
1° Preludio. S. Policarpo era vescovo di Smirne. Nostro Signore l'incoraggia nell’Apocalisse, e gli promette la corona perchè ama la povertà, lo zelo e la croce.
2° Preludio. Comunicateci, santo Pontefice, ciò che avete ricevuto da S. Giovanni, un amore cosi ardente pel Cuor di Gesù che ci faccia vincere ogni ostacolo.
1°
PUNTO. La santità. San Policarpo ebbe la fortuna di conoscere e di abbracciare la religione cristiana fin dalla giovinezza; vi fu istruito dagli apostoli stessi e particolarmente da san Giovanni Evangelista che lo stabilì poi vescovo di Smirne. Governò la Chiesa di Smirne per lo spazio di sessanta anni e per lo splendore delle sue virtù venne considerato come il capo ed il primo dei vescovi d'Asia. I fedeli lo riverivano, e gli si affollavano attorno per togliergli i calzari, quando ritornava dalle sue visite apostoliche, considerando una grazia il potergli rendere un servizio. Formò parecchi discepoli con lo stesso zelo con cui egli era stato formato dagli apostoli. Uno di questi discepoli fu sant'Ireneo, vescovo di Lione, il quale lasciò scritto: «Ho ancora presente al mio spirito la gravità della sua condotta, la maestà del suo viso, la purità della sua vita e le sante esortazioni di cui nutriva il suo popolo. Mi sembra ancora di sentirlo raccontare come aveva conversato san Giovanni e con parecchi altri che avevano veduto Gesù Cristo, le parole che aveva ascoltato dalle loro bocche e le particolarità che aveva imparato circa i miracoli e la dottrina di questo divin Salvatore. Tutte le sue narrazioni circa la vita i miracoli del Salvatore erano assoluta mente conformi alle divine scritture siccome erano state riportate dai testimoni oculari del Verbo ». Queste testimonianze non abbattono le pretese della critica contemporanea ? Quale esempio per noi! Policarpo discepolo di san Giovanni: puro, grave, unito a Dio, consacrato alla salvezza delle anime! Imitiamolo.
2° PUNTO: La virtù è sempre provata. Nostro Signore stesso nell'Apocalisse descrive le prove del nostro gran santo: «So
qual è la vostra povertà, la vostra afflizione, ma voi siete ricco spiritualmente; siete diffamato e calunniato da persone che si chiamano Giudei, ma che vengono invece dalla sinagoga di Satana. Non temete nulla di ciò che vi faranno soffrire: vi getteranno in prigione per tentarvi; la prova durerà qualche giorno; siate fedele fino alla morte, ed io vi darò la corona di vita eterna». Il popolo, ingannato, domandò la morte di questo vescovo come aveva fatto per il Cristo. Si cercò il santo nella sua modesta cameretta: egli avrebbe potuto salvarsi, ma non lo volle. «La volontà di Dio sia fatta», rispose. Le guardie cercarono di persuaderlo a sacrificare agli idoli ed a Cesare per salvare la sua vita. «Non posso» soggiunse semplicemente. E come Gesù, venne condotto al supplizio bruscamente e senza riguardi. Cadde lungo la via, ma si alzò subito; nell'anfiteatro si udì una voce del cielo che diceva: «Coraggio, Policarpo, sii fermo». Invano il magistrato insistette, perchè rinunciasse a Gesù Cristo. «Sono ottantasei anni che lo servo, disse il santo, e non mi ha fatto alcun male». Il popolo gridò: «È il capo dei cristiani, il distruttore dei nostri dèi; è lui che insegnò a molti a non adorarli più». Avrebbero voluto lanciarlo ai leoni, ma siccome lo spettacolo pubblico era terminato, venne condannato al fuoco. Il popolo corse prontamente a cercare legna nelle botteghe e nei bagni, e preparò un gran rogo.
3° PUNTO: La vittoria. Avvenne a san Policarpo quello che era avvenuto al suo maestro san Giovanni, il fuoco del suo cuore vinse e spense il fuoco materiale, da cui era circondato. Offertosi al supplizio lo si voleva inchiodare al palo: «Lasciatemi - disse - Colui che mi dà la forza di vincere il fuoco, mi farà la grazia di restar fermo sul rogo senza il soccorso dei chiodi». Così si accontentarono di legarlo con corde. Legato in questo modo egli alzò gli occhi al cielo ed esclamò: «Signore, Dio onnipotente, vi ringrazio poichè mi avete fatto giungere a questo giorno, nel quale posso venire ammesso nel bel numero dei vostri martiri e prendere parte al calice del vostro Cristo, che mi risusciterà alla vita eterna. Fate che io sia ammesso oggi con loro alla vostra presenza come una vittima di grato odore, così l'avete preparato, predetto, compiuto, voi che siete il vero Dio: vi benedico, vi glorifico per il pontefice eterno e celeste Gesù Cristo, vostro figlio, al quale sia resa gloria, a Voi ed allo Spirito Santo, ora per tutta l'eternità. Cosi sia». Quando ebbe detto amen, si accese il fuoco, ma per un sorprendente miracolo le fiamme invece di consumare il santo martire, si aprirono attorno a lui come la vela d'un vascello gonfiata dal vento. I pagani vedendo che le fiamme si rifiutavano di servirli, fecero trafiggere il santo con un colpo di spada. Il sangue di lui spense le fiamme del rogo. Si venera ancora, all'anfiteatro di Smirne, il ricordo di questo dramma glorioso.
Risoluzioni. Grande santo, aiutatemi; Voi siete un testimonio dell'amore del Sacro Cuore, di quell'amore acceso nell'anima vostra dall'apostolo san Giovanni. Aiutatemi ad amare il Sacro Cuore, a imitare le sue virtù: umiltà, dolcezza, generosità; aiutatemi a soffrire con lui e per lui mentre attendo l'ora d'aņdare a godere della sua presenza in cielo. E così sia!
FIORETTO: — Sii oggi umile con tutti.